In diritto canonico colui che è ministro sacro per istituzione divina: diacono, presbitero, vescovo. Ha speciali doveri, positivi (come, per es.: l’incardinazione in una diocesi, il rispetto e l’ubbidienza [...] al proprio vescovo, il celibato, la recita quotidiana della liturgia delle ore) e negativi (per es.: l’astenersi da ogni attività disdicevole o troppo mondana, non allontanarsi dalla diocesi senza il consenso ...
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Cristiani in movimento
Patrizio Foresta
Cristiani in movimento: significante e significati
I movimenti sono una componente rintracciabile in tutta la storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane; [...] , in Id., Francesco d’Assisi. Realtà e memoria di un’esperienza cristiana, Torino 1991, pp. 98-113.
16 L. Navarro, L’incardinazione dei movimenti ecclesiali? Problemi e prospettive, «Fidelium Iura», 15, 2005, pp. 63-96; L. Gerosa, Carismi e movimenti ...
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GRAMATICA, Luigi
Pier Francesco Fumagalli
Nacque a Gottolengo, nel Bresciano, in una famiglia di possidenti, il 27 nov. 1865, da Giorgio, medico condotto, e da Maria Caprettini. Studiò dapprima nel [...] membri del Collegio e forti reticenze da parte dello stesso G., il quale, nell'agosto 1914, chiese infine l'incardinazione nel clero milanese, divenendo, nel settembre, oblato della Congregazione dei Ss. Ambrogio e Carlo; il 26 dello stesso mese ...
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incardinazione
incardinazióne s. f. [dal lat. tardo incardinatio -onis; v. incardinare]. – Ascrizione di un ecclesiastico a una determinata diocesi, che avviene obbligatoriamente sia nel momento in cui un laico passa allo stato di chierico...
incardinare
v. tr. [der. di cardine; nel sign. 2, dal lat. tardo incardinare, der. di cardo -dĭnis «cardine»] (io incàrdino, ecc.). – 1. Raro nel sign. proprio di porre sui cardini. Più com. in senso fig., porre i fondamenti di qualche cosa:...