Biologia
In biologia molecolare, sequenza di DNA di regolazione, cui si lega la RNA polimerasi per iniziare la trascrizione (sintesi di RNA). La corretta trascrizione di un gene sia nei Batteri, sia negli [...] sequenza di consenso, formata da adenine e timine (TATA box), collocata in una posizione fissa a 25-30 nucleotidi dal sito di inizio della ) provoca una drastica diminuzione del tasso di trascrizione invitro. Le sequenze comprese fra TATA e il sito ...
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In biologia, struttura tubulare composta dalla proteina tubulina, presente nelle cellule degli eucarioti. I m. partecipano alla costituzione del citoscheletro, responsabile della struttura e della forma [...] dinamiche, cambiano la loro lunghezza e la loro dislocazione intracellulare mediante aggregazione o disaggregazione di molecole di tubulina. Invitro, aggiungendo frammenti di m. a una soluzione di dimeri αβ di tubulina, si nota che l’aggregazione e ...
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In biologia, particella del citoplasma cellulare, contenente RNA ribosomiale (RNAr) e diverse proteine. Messi per la prima volta in evidenza al microscopio elettronico nel 1953, da G.E. Palade, i r. svolgono [...] associate a 34 differenti proteine (fig. 1). Nelle cellule animali e in quelle vegetali i r. hanno un coefficiente di sedimentazione di 80S e ribosomiali. È anche possibile ricostruire invitro subunità ribosomiali perfettamente funzionali e identiche ...
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Geni che controllano lo sviluppo. In Drosophila melanogaster l’attività dei prodotti dei geni della segmentazione divide l’embrione precoce, o blastoderma, in una serie di unità lineari simili (unità metameriche); [...] un gene clonato può anche essere reintrodotto nell’animale dopo averlo modificato invitro per stabilirne il funzionamento in vivo (➔ transgenico). In questi processi di trasformazione è possibile anche utilizzare DNA di organismi differenti ...
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In biologia, processo di divisione del nucleo delle cellule, detto anche cariocinesi. La divisione per m. interessa le cellule somatiche e gli stadi immaturi delle cellule germinali (oogoni e spermatogoni). [...] portare a mosaici cromosomici (➔ mosaico).
Nelle colture dei tessuti invitro, il coefficiente mitotico è il rapporto fra il numero delle cellule in divisione e quello delle cellule in riposo.
L’indice mitotico è dato dalla percentuale delle cellule ...
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In genetica dello sviluppo, forma abbreviata di Homeobox, che indica un complesso di geni essenziali per lo sviluppo dello schema corporeo dei Mammiferi. Gli animali finora studiati (Hydra, Molluschi, [...] geni Hox dei Vertebrati utilizzando, come sonde molecolari, geni omologhi di Drosophila; i geni clonati sono stati mutati invitro e reintrodotti nel topo (➔ transgenico), eliminando così la funzione del gene già presente e permettendo di stabilire ...
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Biologo ed endocrinologo (Woodbine, New Jersey, 1903 - Boston 1967), prof. di biologia sperimentale alla Clark University e poi all'univ. di Boston. Dal 1930 in poi, riallacciandosi alle ricerche del fisiologo [...] trapianto di ovuli da un animale all'altro e da una coltura invitro a un animale vivente, e riuscì a realizzare la fecondazione dell con successo, dapprima sull'animale, poi (1953) su donne in età feconda di Puerto Rico e di Haiti, preparati ormonici ...
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Biologo statunitense (New York 1927 - ivi 2010); laureato in biochimica all'univ. del Michigan nel 1957, dal 1962 è stato capo della sezione di genetica biochimica del National institute of health di Bethesda [...] . Nel 1961 chiarì come l'RNA sintetico, formato da una sequenza di basi uraciliche (UUU), dà origine invitro alla formazione di un polipeptide costituito da una sequenza di molecole di fenilalanina (polifenilalanina). Questa esperienza costituì il ...
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Biochimico statunitense di origine indiana (Raipur, Punjab, 1922 - Concord, Massachusetts, 2011), addottorato all'univ. di Liverpool in biologia molecolare, ha insegnato biologia e chimica (dal 1962) all'univ. [...] attribuito il premio Nobel per la medicina o la fisiologia nel 1968 (insieme con M. W. Nirenberg e R. W. Holley). In seguito è riuscito a sintetizzare un gene invitro. Tra i suoi studî: Polynucleotide synthesis and the genetic code (1968); Syntesis ...
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Batteriologo e immunologo statunitense (West Hartford, Connecticut, 1897 -Waterford, Connecticut, 1985); direttore delle ricerche sulle malattie infettive al Children's Medical Center di Boston. Con i [...] stato conferito il premio Nobel 1954 per la medicina e la fisiologia) ha dimostrato la possibilità di coltivare invitro, su varî tessuti opportunamente preparati, il virus della poliomielite anteriore acuta, aprendo così nuove prospettive di studio ...
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in vitro
locuz. lat. (propr. «nel vetro»), usata in ital. come agg. – Espressione usata nel linguaggio scient. con riferimento a processi biologici che si fanno avvenire in laboratorio, dentro una provetta o in altro recipiente di vetro e,...
in vivo
locuz. lat. (propr. «nel vivo»), usata in ital. come agg. – Espressione usata nel linguaggio scient. con riferimento a osservazioni ed esperimenti che si compiono su organismi viventi, in contrapp. a quelli compiuti in vitro.