Devianza
Roberto Beneduce
Si indicano come devianti i comportamenti che implicano una trasgressione rispetto ai modelli culturali prevalenti di un gruppo sociale, in una direzione disapprovata dalla [...] ninfa ebbe pietà d'una di esse e le di deformità che non a quella diannunzio o didi violenza e di devianza rituale - sia l'evocazione di memorie collettive, sia una celebrazione fine a sé stessa della trasgressione e della violenza, che "l'impresa ...
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Sport e letteratura nella storia
Francesca Petrocchi
Il genere della letteratura sportiva
Poeti e narratori nel corso dei secoli hanno descritto e illustrato l'esercizio fisico nei rispettivi linguaggi, [...] cioè obiettiva e fedele, delle impresedi Fausto Coppi, ma l''idea' delle imprese del campione, così come interiorizzata Gabriele D'Annunzio nei taccuini aveva riversato, per frammenti quasi di 'diretta', le fasi salienti del celebre incontro di boxe ...
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Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] che Omodeo, ritiratosi dall’impresa nel 1930, accusò Gentile di aver «vaticanizzato» l’opera75. Del resto, sempre nel 1930 il Sant’Uffizio non avrebbe mancato d’intraprendere un’azione di censura diretta di alcuni articoli dell’Enciclopedia, come ...
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I cenacoli intellettuali/1: ricerca religiosa e crisi modernista
Fabio Milana
Intellettuali e cultura religiosa
Proponendo panoramiche sue Riflessioni sulla cultura religiosa in Italia sul «Ragguaglio [...] esempio, di cui era stato protagonista coi coetanei D’Annunzio e Scarfoglio; e avendone contratto, con l’abito di terziario direttamente l’ispirazione, certo un viatico appassionato alla loro impresa: proibita a quest’uno come a molti altri religiosi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] . Impressionava favorevolmente, nell’impresadi Galilei, l’«audacia» D’Annunzio stupefatto dai prodigi della scienza e della tecnica, più che aprirsi al 20° sec., chiude quello precedente.
Nell’epoca dell’entropia
Preannunziato dall’Èra nuova di ...
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Le riviste del secondo dopoguerra
Daniela Saresella
Gli anni della ricostruzione
Il Novecento è stato definito il secolo delle riviste1, e ciò trova conferma nel secondo dopoguerra quando sulle pagine [...] una scuola che aveva Gentile per filosofo, D’Annunzio per eroe, un maestro di ginnastica o un corridore per despota»5. è l’erede diretto del vecchio socialismo massimalista. È impresa non facile ma neanche del tutto impossibile sul piano politico ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] d'arte d'illustre tradizione letteraria. Una concentrazione ineguagliata di finezze lessicali, di ampollosità sintattiche e di abbellimenti retorici sciorinò Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone, con l'apporto di Gabriele D'Annunzio (didascalia d ...
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I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] a tutto l’universo, vicino al filo d’erba, il vero infinito da porgli accanto ma l’impresa maturava da tempo nelle riunioni del «seminario in casa» di Enrico pagine in volume gli scritti di E. Benvenuto (Il lieto annunzio ai poveri, Bologna 1997, e ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
dannunziano
agg. – Di Gabriele D’Annunzio (1863-1938), con riferimento alla sua opera di poeta e di prosatore, agli aspetti più appariscenti e spesso deteriori del suo stile (magniloquenza, preziosismi espressivi, esasperato estetismo, ecc.),...