Giureconsulto e letterato (Roggiano, Cosenza, 1664 - Roma 1718). Convinto assertore dei principi del cartesianesimo, nella sua opera è attestato quel gusto della chiarezza e della ragionevolezza che caratterizza [...] (1690) uno dei fondatori dell'Arcadia, di cui scrisse le leggi in latino, sul modello delle XII tavole; se ne staccò (1711) specie per alle quali fa seguito, quasi quarto libro, il De romano imperio, in cui, sulla scorta di Dante, di cui era ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , scrittore in prosa e in versi e apostolo del cristianesimo in Germania.
Carlomagno, restauratore dell’Impero, attuò anche una restaurazione della cultura latina. L’Italia, tolta ai Longobardi, gli offrì prima maestri come Pietro da Pisa, grammatico ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] cui dona a Venezia la propria biblioteca di 482 codici greci e 264 latini, sembra sigillare il passaggio della cultura greca classica alle città italiane. Dopo la fine dell’Impero d’Oriente (1453), è un testamento che assurge a valore di simbolo. Se ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] 2° sec. sono Frontone e Apuleio. Negli ultimi secoli dell’Impero i due più importanti generi d’o. furono il panegirico e uno dei maggiori rappresentanti in E.S. Piccolomini (Pio II), in latino; uno dei più begli esempi di o. in volgare è l’orazione ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] manifesta tutto l'odio e il disprezzo che S. nutrì per l'imperatore che l'aveva relegato in Corsica. ▭ S. è certamente una delle stesso (v. oltre). S. fu pertanto uno degli scrittori latini più amati e letti nel Medioevo: all'Umanesimo apparve, ...
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Umanista tedesco (castello di Steckelberg, Fulda, 1488 - isola di Ufenau, Lago di Zurigo, 1523). Amico di Erasmo da Rotterdam e fautore del rinnovamento dell'Impero germanico e della sua indipendenza dal [...] verso la metà del 1517, era già uno scrittore famoso, e l'imperatore Massimiliano I il 12 luglio di quell'anno lo coronò ad Augusta Opere
All'esordio, e per varî anni, H. scrisse in latino (Querelarum libri duo, 1510; De arte versificandi, 1511). ...
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Termine latino usato per indicare la narrazione storica di avvenimenti politici o comunque importanti, divisa per anni.
Annales maximi (Annali massimi): nell'antichità romana, raccolta di notizie annalistiche [...] primi storici romani.
Annales di Ennio Poema epico-storico del poeta latino Quinto Ennio (239-169 a.C.), in 18 libri, di , in cui narra, con disegno annalistico, le vicende dell'impero romano dagli ultimi anni di Augusto alla morte di Nerone ( ...
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Umanista (is. di Eubea primo decennio del sec. 15º - Venezia 1464), noto anche come Niccolò Euboico. Fu "advocatus curiae" della repubblica veneta in Calcide di Eubea (1434-37); ebbe poi funzioni di rilievo [...] come interprete e traduttore nelle trattative fra Greci e Latini, durante il Concilio di Ferrara-Firenze (1438-39). e tre figli), orazioni (una ad Alfonso d'Aragona, sull'Impero Ottomano, 1454), opere storiche (De familia Autumanorum idest Turchorum, ...
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Scrittore latino del 1º sec. a. C., che si può chiamare l'esegeta degli indigitamenta romani. Sappiamo infatti che compose un libro sulle invocazioni, dedicandolo a Cesare, sulle orme di opere analoghe [...] di Varrone sul diritto religioso. È ricordato anche come autore di un commento al cosiddetto ius Papirianum, che circolava fra i giuristi grammatici, nei primi secoli dell'Impero. ...
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Indiane, letterature
Giuliano Boccali
Le prospettive di studio e gli studi sulle l. i. sono soggetti da almeno tre decenni a un processo di revisione profonda e, d'altra parte, di completamento sul [...] perfettamente con quello dei rapporti fra il latino volgare e medievale e gli esordi delle letterature politiche, assumendo un atteggiamento di forte e aspra critica verso 'l'Impero', vale a dire il governo statunitense e i suoi alleati: An ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...