Comune del Veneto (415,9 km2 con 261.362 ab. al censimento del 2011, divenuti 258.685 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti Veneziani), capoluogo di regione e città metropolitana. L’insediamento storico [...] in piena città) e la realizzazione del terminale automobilistico in piazzale Roma, il baricentro della città si è spostato da E a O, di Milano, l’imperatore Massimiliano e il re di Spagna, in risposta alla discesa in Italia di Carlo VIII di Francia ...
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Comune della Liguria (240,29 km2 con 565.752 ab. nel 2020), capoluogo di regione e città metropolitana. Sorge nel punto più interno dell’arco litoraneo ligure a ridosso dell’Appennino, dove questo si deprime [...] 931, 934 e 935. Con la dissoluzione dell’impero carolingio, la contea di G. divenne la Marca Obertenga; rappresentati da un levante con la sistemazione di piazza De Ferrari, dell’attuale via XXV aprile e di via Roma: lo sviluppo urbanistico continuò ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] nei due secoli seguenti le lotte fra i vari pontefici e gli imperatori Federico I e FedericoII, tra Bonifacio VIII (bolla Unam sanctam del seconda metà del Cinquecento si determina a Roma il tipo di chiesa, suggerita dai dettami della Controriforma ( ...
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Città della Toscana occidentale (185,1 km2 con 90.036 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. Sorge a circa 12 km dal Tirreno, nella pianura alluvionale costiera formata dall’Arno, che l’attraversa dividendola [...] Opsequens). Roma ne fece porto munito e le concesse la cittadinanza (89 a.C.). Decaduta insieme all’Impero, ritrovò slancio combattendo i Bizantini e i Saraceni, che nel 1004 occuparono la città per breve tempo.
Compresa nella marca di Toscana, P ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] contro l’Ordine teutonico, rapporti di buon vicinato con l’Impero e la Boemia.
Alla morte di Casimiro, l’unione con l’ quali furono allievi di G. Frescobaldi a Roma. Verso la fine del Settecento, in una Polonia divenuta terra di conquista e ormai ...
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Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle [...] più o meno nelle stesse condizioni in cui si trovava sotto l’Impero: orientata verso Ravenna, sede del governo, e non più verso Roma, ebbe un certo risveglio di attività dovuto alla maggiore vicinanza del potere centrale. Continuò a dipendere da ...
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Imperatore romano (Italica, Betica, 53 d. C. - Selinunte, Cilicia, 117). Di famiglia senatoria (il padre fu console, governatore della Betica, prese parte alla guerra giudaica, fu console in Siria e Asia), [...] Parti stessi). Ammalatosi in Siria, T. affidò l'esercito al parente P. Elio Adriano (il futuro imperatore), e si avviò per tornare a Roma, ma a Selinunte di Cilicia improvvisamente morì. La sua fama rimase perpetua nella tradizione romana come quella ...
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Imperatore romano (n. 42 a. C. - m. Capo Miseno 37 d. C.). Valente generale, pacificò la Germania e tenne sotto controllo la situazione in Pannonia e Dalmazia; adottato da Augusto nel 4 d.C., salì al trono [...] di Germanico, e Livilla, vedova di Druso figlio di Tiberio. Pur non tornando più a Roma, T. non perdeva tuttavia di vista gli interessi dell'Impero: regolò la questione pratica della successione di Zenone con l'imposizione di Tiridate sul trono di ...
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(lat. Vandăli o Vandilii) Nome che indicò dapprima un vasto gruppo di popoli germanici orientali di cui facevano parte, tra gli altri, i Burgundi e i Goti, e si restrinse poi a una singola gente cui Tacito [...] fra i V. dai Goti loro vicini dopo la predicazione di Ulfila. La tregua fra l’Impero e i V. durò poco: nel 406 questi, insieme ad foce del Tevere e per due settimane mise a sacco Roma (455). Abile guerriero, Genserico non fu altrettanto capace nella ...
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Nipote (Tauresium, presso Skoplje, 482 - Costantinopoli 565) dell'imperatore Giustino I; di famiglia illirica romanizzata, il 1° apr. 527 fu adottato e associato al potere dallo zio e lo stesso giorno [...] essere dominato, come un tempo da Roma, da Bisanzio. Nel complesso si può dire che G. e Teodora intervennero in ogni campo dando impulso a tutta la vita dell'Impero, sia pure a prezzo di una dura disciplina e di gravi sacrifici finanziarî imposti ai ...
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imperatore
imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una suprema...
imperiare
v. intr. [der. di imperio] (aus. avere), ant. – Imperare: dopo ... Lodovico, imperiò Lottieri dieci anni (G. Villani). ◆ Part. pres. imperiante, con funzione verbale e di agg.: non convenendo a’ principi e popolo imperiante le cose...