Haile Selassie I
Imperatore d’Etiopia (Ejarsagoro, Harar, 1892-Addis Abeba 1975). Battezzato Tafari Makonnen, reggente dal 1916, regnò fra il 1930 e il 1974 col nome di H.S. («Potenza della Trinità»). [...] un colpo di palazzo e al tentativo di porre sul trono il figlio ed erede di H.S., Asfa Wossen. L’imperatore represse duramente la ribellione, ma negli anni successivi non procedette a cambiamenti sostanziali, mentre il Paese veniva trascinato in una ...
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Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu [...] , oltre che economico, e assumeranno spesso posizioni di antagonismo, sino a che alla fine dello stesso secolo si giungerà alla separazione tra Impero d'Oriente e d'Occidente. Nel 332 i Goti furono vinti dal figlio C. II; a 300.000 Sarmati nel 334 fu ...
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Imperatore romano (n. 42 a. C. - m. Capo Miseno 37 d. C.). Valente generale, pacificò la Germania e tenne sotto controllo la situazione in Pannonia e Dalmazia; adottato da Augusto nel 4 d.C., salì al trono [...] profilavano come possibili eredi i due figli di Agrippa e di Giulia, Gaio e Lucio Cesare), onde forse l'ordine dell'imperatore di separarsi dalla moglie amata, Vipsania Agrippina (da cui aveva avuto un figlio, Druso, e ne attendeva un secondo), e di ...
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Figlio (n. forse Argentan, Orne, 1182 - m. Harzburg 1218) di Enrico XII di Baviera detto il Leone e di Matilde d'Inghilterra, fu dalla tradizione familiare designato a prendere le parti dell'Inghilterra [...] a Filippo di Svevia, fu riconosciuto come tale anche da Innocenzo III nel 1201, grazie alla rinuncia ai diritti dell'Impero sul ducato di Spoleto, sull'esarcato e sulla marca di Ancona a favore della Chiesa. Ciò non impedì tuttavia il trionfo ...
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Imperatore romano (Italica, Betica, 53 d. C. - Selinunte, Cilicia, 117). Di famiglia senatoria (il padre fu console, governatore della Betica, prese parte alla guerra giudaica, fu console in Siria e Asia), [...] pensiero che un uomo così giusto dovesse essere dannato perché pagano, ottenne con le sue preghiere da Dio che l'anima dell'imperatore fosse salva; ma, a castigo del suo ardire (aver intercesso per l'anima di un pagano), dovette soffrire per tutta la ...
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Imperatore romano (Roma 121 d. C. - Vindobona o Sirmio 180). Figlio di Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla, alla morte del padre fu adottato dall'avo paterno Marco Annio Vero, che si occupò della sua [...] fu in Oriente, dove gli morì la moglie Faustina; tornato a Roma, celebrò il trionfo sui Germani (176), e unì nell'impero il figlio Commodo (177). Ma nello stesso anno i Marcomanni insorsero nuovamente: la guerra fu difficile, soprattutto per la peste ...
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Imperatore romano (forse Salona 243 circa - ivi 313) dal 284 al 305. Ebbe un altissimo senso dello Stato e lottò per difendere istituzioni e strutture sociali dell'impero romano ormai in crisi. Operò un'importante [...] Rezia, la Spagna e l'Africa, Galerio l'Illirico, Costanzo la Gallia e la Britannia. Mentre Roma rimaneva la capitale morale dell'impero, D. stabilì la sua sede a Nicomedia, Massimiano a Milano, Galerio a Sirmio, Costanzo a Treviri, ma D. conservava l ...
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Imperatore romano (Leptis Magna 146 d. C. - Eboraco 211). Africano d'origine, e di famiglia appartenente all'ordine equestre, aveva percorso la carriera senatoria quale questore (170-71), legato proconsolare [...] Superiore. Appunto le legioni di questa provincia, nel 193 a Carnuntum, sede del governo e del comando militare, lo proclamarono imperatore. L'Impero, con l'uccisione di Commodo (31 dic. 192), era caduto in una delle più gravi crisi, tra il tentativo ...
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Imperatore romano d'Occidente (n. 384 - m. Ravenna 423). O. ebbe il titolo di Augusto nel 393 e, a soli undici anni, divenne erede dell'Impero Romano di Occidente, che resse sotto la tutela di Stilicone. [...] orda di Svevi, Alani e Vandali, guidati da Radagaiso, ma non poté impedire la loro penetrazione in Gallia, dove fu proclamato imperatore l'usurpatore Costantino III. Dopo la morte di Arcadio (408), si manifestarono tra O. e Stilicone i primi segni di ...
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Imperatore romano (Sirmio 232 d. C. - ivi 282). Proclamato imperatore (276) dalle truppe in Oriente, le sue instancabili ed efficaci azioni militari contro barbari e usurpatori. Dedicò inoltre notevoli [...] per raggiungere quello che pare fosse il suo ideale, la pace, tanto che glí si attribuì perfino il sogno di un impero interamente pacificato e sicuro, in cui non ci sarebbe stato più bigogno di soldati. Nel campo religioso, dette grande impulso al ...
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imperatore
imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una suprema...
imperare
v. intr. [dal lat. imperare, comp. di in-1 e parare «preparare»; propr. «fare dei preparativi, prendere disposizioni, perché una cosa si faccia»] (io impèro, ecc.; aus. avere). – Esercitare un’autorità assoluta, detto in senso proprio...