ALESSI, Andrea
Isa Belli Barsali
Architetto e scultore, figlio di Niccolò, nato a Durazzo circa il 1425. Il primo documento che lo riguardi è il contratto di discepolato: il 31 marzo 1435 il giovane [...] Giorgio da Sebenico lasciarono tracce durature nella sua scultura, che imitò spesso quella del maestro senza mai , ibid.,VIII (1914), pp. 27 ss.; A. Dudan, La Dalmazia nell'arte italiana,II, Milano 1922, pp.249-259 e passim;P. Kolendić, Dokumenti ...
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BALZARETTO (Balzaretti), Giuseppe
Paolo Mezzanotte
Nacque a Milano il 19 genn. 1801, studiò matematica presso l'università di Pavia e seguì quindi un biennio di tirocinio presso l'ing. G. F. Perego. [...] , affiancato al palazzo Porta; organismo architettonico netto, in linee di largo respiro, nello spirito del Seicento lombardo, una liberamente inteso, senza servilismo di imitazione. Arte fatta di misura, di cultura e di gusto più che di fantasia ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] aneddoto farebbe luce su un iniziale interesse del Buonarroti per l’imitazione di elementi del mondo animale studiati sul vero, quale poi spiritelli’, putti o adolescenti posti abitualmente, nell’arte fiorentina del Quattrocento, a sorreggere scudi ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] . Ficino che interna alla natura c’è un’arte, ossia una potenza dinamica che la informa: ed è questa forza vivificante che conviene imitare. Il problema dell’imitazione non a caso è ricorrente nella letteratura del R. e sembra costituire un passaggio ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] , gusto caratteristico di un artista o di un periodo) come ripetitiva imitazione di moduli formali, quale era emersa già nel 16° sec. con campo architettonico, porta a rintracciarne le premesse nell’arte del 16° sec., superandone la qualificazione di ...
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VETRATA
Valerio Mariani
Intendendo con questo termine l'insieme di frammenti vitrei commessi secondo un disegno prestabilito e tendenti a un effetto estetico, le origini della vetrata vanno ricercate [...] offre il miglior gusto fiorentino nell'arte della vetrata e, nella felice armonia tra la figura riportare la vetrata al suo vero significato), ci si discosta dall'imitazione servile (pur talvolta preziosa dal punto di vista tecnico) del ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] Bologna nel duomo; a Udine, Vitale da Bologna; oltre agl'imitatori a Venzone, a Spilimbergo, a Collalto, a Padova), la quale più ricco di fantasia, di facilità e di sicura bravura nell'arte: Giambattista Tiepolo (1696-1770), il quale dipinse vòlte e ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] non ''cosmetici'', come un ritorno alla verità della tradizione (nell'arte come negli altri campi). Il modernismo è così ridotto a l'elogio dell'imitazione, poiché questa, al contrario dell'invenzione, è alla portata di tutti e nella sua mediazione ...
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VOLUTA
Giorgio Rosi
Motivo ornamentale costituito da un avvolgimento a spirale di elementi geometrici o naturalistici.
Data la sua semplicissima origine geometrica la voluta fu un motivo comune più [...] stilizzazione di motivi decorativi ispirati a una lontana imitazione naturalistica. Ancora memori di questa lontana origine sono il sec. V la voluta rimase di regola anche nell'arte ellenistica, che si limitò ad arricchirla di ornati naturalistici e ...
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Termine tedesco («scarto») già usato in Germania dalla metà del 19° sec. in riferimento a prodotti (oggetti, mobili) di bassa qualità ma con pretese estetiche, di imitazione o falsificazione da originali [...] fu elaborata come categoria in riferimento al rapporto tra arte e società nell’era della tecnologia e dei consumi di massa; , di procedimenti formali frutto viceversa di facile imitazione o grossolana contraffazione. La moderna produzione di serie ...
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imitazione
imitazióne s. f. [dal lat. imitatio -onis]. – 1. L’atto o il fatto di imitare, di operare cioè o di produrre ispirandosi a un modello che si cerca di uguagliare: i bambini hanno l’istinto dell’i.; l’i. della natura nell’arte; l’i....
imitare
v. tr. [dal lat. imĭtare, class. imĭtari] (io ìmito, raro o poet. imìto, ecc.). – 1. a. Prendere a modello una persona o le sue qualità, seguire l’esempio di altri cercando di diventar simile o di far cosa simile: i. le persone sagge;...