ANDREASI (Andreazio, Andreazzi), Ippolito, detto l'Andreasino
Rossana Bossaglia
Nato a Mantova, probabilmente nel 1548, come si può desumere dalla notizia che lo dice morto nel 1608 all'età di 60 anni.
Non [...] sarebbe anche autore degli affreschi nella cappella dell'Incoronata della stessa ma un'aggraziata capacità di imitazione.
Bibl.: G. Cadioli, Fasti gonzagheschi dipinti dal Tintoretto, in Arch. stor. dell'arte, III(1890), pp. 397, 399; V. Matteucci ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] più questione di abilità o di originalità puramente formale nell'imitare l'inimitabile modello teocriteo, bensì di costruire un originale. Così V. appagava il nuovo gusto della nascente arte romanza. Si comprende pertanto come la personalità e la ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] cogliere i costumi al vivo mentre nascono». Fu straordinario come artista: nell'uso che fece del distico eroico, che è il metro da da sé l'arte della versificazione, traducendo Ovidio e Stazio, adattando il Chaucer a imitazione delle Fables del ...
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Poeta francese (Parigi 1842 - Valvins, Fontainebleau, 1898). Fu uno dei massimi esponenti della poesia simbolista. Nei suoi versi cercò di raggiungere la "poesia pura", mediante un linguaggio che, con [...] una meditazione d'arte che avrebbe esercitato una grande influenza sulle nuove generazioni letterarie.
Opere
Fin dai suoi primi versi, pubblicati nell'Artiste e nel Parnasse contemporain (1866 e 1871), pur nell'evidente imitazione di Baudelaire (la ...
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Filosofo (Dessau 1729 - Berlino 1786). Di famiglia israelita molto povera, si recò ancora ragazzo a Berlino; ivi, formatosi una vasta cultura filosofica e letteraria, divenne amico dei giovani illuministi [...] in cui i principî etici di Socrate e la sua fede nell'immortalità dell'anima sono sostenuti con motivi del pensiero illuminista. tesi wolfiane e con le teorie dell'arte come imitazione, M. sostenne che l'arte tende piuttosto a ingenerare un piacere ...
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Poeta svedese (Folkärna, Kopparberg, 1864 - Stoccolma 1931). Massimo esponente della poesia svedese tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento, mediante la variazione ritmica e il gioco delle rime, [...] e solenni in un'orchestrazione polifonica che sfida l'imitazione. Tra le raccolte: Fridolins poesi ("La poesia di insieme, come nelle "Pitture dalecarlie in rima", che in chiave ironico-patetica attingono temi e spunti all'arte figurativa locale, ...
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Scrittore francese, di origine olandese (Parigi 1848 - ivi 1907). Esordì con Le drageoir à épices (1874), raccolta di poemetti in prosa d'imitazione baudelairiana; si volse poi al romanzo naturalista: [...] En route (1895), La cathédrale (1898), L'oblat (1903). Coltivò la critica d'arte (L'art moderne, 1883; Certains, 1889; Trois primitifs, 1905) e scrisse, nell'ultima parte della vita, opere di pietà e di spiritualità: Sainte Lydwine de Schiedam (1901 ...
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Gregorio I, santo
Sofia Boesch Gajano
Nacque a Roma poco prima della metà del sec. VI, da famiglia appartenente all'élite sociale romana - "de senatoribus primis" lo definisce Gregorio di Tours -, quell'aristocrazia [...] morali e le Summae de arte praedicatoria.
Il Liber Regulae pastoralis la mia vita è degna di imitazione da parte di tutti"), cui invia , pp. 62-100.
L. Ruggini, Economia e società nell'"Italia annonaria". Rapporti fra agricoltura e commercio dal IV al ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] . L'esistenza di un fine è evidente soprattutto nei prodotti dell'arte, ma poiché questa è imitazione della Natura, a maggior ragione si deve ammettere l'esistenza di un fine nella Natura. Soltanto le realtà prodotte dal caso, secondo Aristotele, non ...
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CESTI, Pietro (in religione Antonio)
Lorenzo Bianconi
Nacque in Arezzo dove fu battezzato il 5 ag. 1623, nono ed ultimo figlio del pizzicagnolo Giuseppe di Lorentino e di Francesca Ruschi. Fin da ragazzo [...] erigere dall'arciduca ad imitazione di quelli visti in Italia nel '52 e che risulta pronto nell'estate '53.
Fonte opere..., in L'orchestra, Firenze 1954, pp. 153-179;Id.: Commedia dell'arte e melodramma, in Santa Cecilia, III (1954), 3, p. 34;W. ...
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imitazione
imitazióne s. f. [dal lat. imitatio -onis]. – 1. L’atto o il fatto di imitare, di operare cioè o di produrre ispirandosi a un modello che si cerca di uguagliare: i bambini hanno l’istinto dell’i.; l’i. della natura nell’arte; l’i....
imitare
v. tr. [dal lat. imĭtare, class. imĭtari] (io ìmito, raro o poet. imìto, ecc.). – 1. a. Prendere a modello una persona o le sue qualità, seguire l’esempio di altri cercando di diventar simile o di far cosa simile: i. le persone sagge;...