Artefice mitico, che rappresenta nella civiltà greca gl'inizî della tecnica e dell'arte tra gli uomini, e si può dire un doppione mortale di Efesto. Il nome, che già Pausania (IX, 3, 2) ritiene allegorico, [...] vittoria di Teseo (v.), oppure, secondo un'altra versione, dopo il noto episodio della vacca di legno. Già il poeta dell'Iliade (XVIII, v. 590 segg.) conosce il coro (di danzatori) che D. ha lavorato nell'ampia Cnosso per Arianna dalle belle trecce ...
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Linguista francese, nato a Lilla il 15 settembre 1899, morto a Parigi il 30 giugno 1974. Studiò prima a Lilla presso A. Ernout e poi a Parigi, allievo di A. Meillet e J. Vendryes. Professore all'università [...] ), Ch. dedica gli studi successivi alla lingua omerica: collabora con P. Mazon alla realizzazione dell'edizione critica dell'Iliade per la Collection Budé (1937-38) e nel 1942 pubblica il primo volume della Grammaire homérique, dedicato a Phonétique ...
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SOTADE di Maronea o di Creta
Augusto Rostagni
Poeta satirico, vissuto fra la fine del sec. IV e i primi decennî del III a. C., nell'ambiente alessandrino. Probabilmente egli è da identificare con un [...] appellativo di sotadeo. Della produzione di Sotade abbiamo pochi frammenti. Alcuni di essi appartengono a una parodia dell'Iliade in versi sotadei. Si ricordano titoli di varie altre composizioni, come Priapo, Contro Belistiche, L'Amazzone, Adone, la ...
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Studioso delle letterature classiche e dell'italiana, diligente esegeta di Virgilio e di Cicerone, traduttore e scrittore; nato a S. Marcello Pistoiese il 13 dicembre 1807, morto il 17 settembre 1855. [...] per la compilazione del vocabolario. Negli ultimi anni tradusse anche la tragedia Lucrezia del Ponsard, gl'inni di Callimaco, e diede tre saggi di traduzioni dall'Iliade. Un'edizione delle sue Poesie e prose fu curata da E. Bindi (Firenze 18/4). ...
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PERSONIFICAZIONE
H. Sichtermann
W. Köhler
Siamo soliti parlare di "personificazione" ogni qualvolta si attribuisce carattere di personalità ad una cosa o ad un concetto astratto. Il concetto non è [...] Per le singole p. vedi le note corrispondenti; inoltre, per Eros: A. von Salis, Die Kunst der Griechen, Lpsia 1922, p. 212 ss. - Iliade e Odissea: H. A. Thompson, in Hesperia, XXIII, 1954, p. 62 ss.; L. Deubner, in Roscher, III, 2, 1902-909, c. 2068 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Akrasia. Debolezza morale e uomini malvagi
Agnese Gualdrini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Impiegato per la prima volta da Aristotele, [...] di virtù inteso come eccellenza morale di fatto slegata dalla nobiltà di stirpe.
Mentre nel mondo omerico dell’Iliade i numerosi casi di condotta sconsiderata e inesplicabile venivano ricondotti all’ate, a un temporaneo stato di annebbiamento ...
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ARCHELAOS (᾿Αρχέλαος)
L. Guerrini
Scultore greco, figlio di Apollonio, di Priene, probabilmente del II-I sec. a. C. La sua firma appare sul ben noto rilievo detto "dell'apoteosi di Omero". Si tratta [...] si vedono: Oikumene e Chronos che incoronano Omero seduto su un ampio trono, ai lati del quale stanno le personificazioni dell'Iliade e dell'Odissea; sul rialzo del trono su cui poggiano i piedi del poeta, una rana e un topo stanno a simboleggiare ...
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Elena
Massimo Di Marco
Una bellezza fatale a un'intera città
La bellissima Elena è la sposa di Menelao, re di Sparta. Di lei si innamora Paride, che la porta con sé a Troia. Scoppia così la guerra tra [...] Ermione. Menelao chiede la solidarietà degli altri re greci per riconquistare sua moglie: ha inizio così la guerra di Troia.
L'Iliade ci mostra un'Elena che, dopo dieci anni di sanguinosa guerra, è in preda al rimorso per essere stata causa di tante ...
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VALLA, Lorenzo
Delio CANTIMORI
Lorenzo della Valle, in latino Laurentius Vallensis, detto comunemente il Valla, oriundo piacentino, nacque nel 1407 a Roma, dove morì il 1° agosto 1457. È il maggiore [...] e il 1446 e pubblicati a Parigi nel 1521, e oltre ad alcune traduzioni dal greco (la più importante è quella dell'Iliade, incompleta) e varie epistole, il V. scrisse infatti nel periodo napoletano le sue opere più famose: Elegantiarum latinae linguae ...
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L'uso d'invitare a bere o di bere alla salute di commensali presenti o assenti non può non essere collegato, alle sue origini, con l'altro di bere o comunque di offrire del vino in onore degli dei (v. [...] definite e precisate, ci appaiono le testimonianze circa quest'uso in epoca classica. Già nei poemi omerici spesse volte (v. p. es. Iliade, IV, 5; IX, 221 segg., 669 segg.; Odissea, XIII, 50 segg.) dei ed eroi ci sono rappresentati nell'atto di bere ...
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iliade
ilìade s. f. [dal gr. ᾿Ιλιάς, in origine agg., «di Ilio, di Troia»]. – 1. Propr., titolo (Iliade) di uno dei due grandi poemi greci (l’altro è l’Odissea) attribuiti dalla tradizione a Omero, in cui vengono narrati gli episodi relativi...
omerico
omèrico agg. [dal lat. Homerĭcus, gr. ῾Ομηρικός] (pl. m. -ci). – 1. Di Omèro (gr. ῎Ομηρος, lat. Homērus), il più grande poeta epico dell’antica Grecia: poemi o., l’Iliade e l’Odissea, attribuiti dalla tradizione a Omero; gli dèi, gli...