Conosciamo, per opere da loro firmate, due scultori di questo nome. Ambedue si dicono ateniesi. Dell'uno figlio di Apollodoro, il nome è scritto sulla base della Venere dei Medici a Firenze: l'iscrizione [...] non sarebbe che un copista. Ancor più dubbia è l'autenticità della firma con lo stesso nome, sull'ara col sacrificio di Ifigenia, pure a Firenze.
Il secondo artista è detto figlio di un Cleomene, che potrebbe anche essere il precedente. Di lui rimane ...
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RACINE, Jean
Ferdinando Neri
Nato a La Ferté-Milon nel 1639 (l'atto di battesimo porta la data del 22 dicembre), morì a Parigi il 21 aprile 1699. Orfano di madre nel 1641, del padre nel 1643, fu allevato [...] compie, non su di lei, ma su Erifile, che l'odiava, e si mostrava impaziente della sua morte. Il R. ha voluto salvare Ifigenia, ma soprattutto ha salvato in lei l'ideale di una più ardua bellezza, temprata alla prova del dolore: prova che le si offre ...
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MODENA, Gustavo
Silvio D'Amico
Figlio di Giacomo (v.) e dell'attrice Maria Luisa Lancetti, nato il 13 febbraio 1803 a Venezia, morto a Torino il 21 febbraio 1861. A Venezia compì i primi studî; passò [...] trascorrendo dai ruoli eroici (Carlo nel Filippo di Alfieri, Oreste nella tragedia omonima dello stesso, Achille nell'Ifigenia di Euripide, Orosmane nella Zaira di Voltaire, ecc.) a quelli romantici (Paolo nella Francesca del Pellico, Leicester ...
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INTRODUZIONE
Gastone ROSSI-DORIA
Musica. - Nella terminologia musicale introduzione si dice, propriamente, un periodo (o un complesso di periodi) che può esser preposto all'esposizione tematica. La [...] scena dell'atto d'un dramma musicale. Un esempio, tra i molti, di tale introduzione si nota al principio dell'Ifigenia in Tauride di C.W. Gluck. Il quale compositore, volto a finalità drammatiche, diede anche carattere d'introduzione all'intrada ...
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SALVINI, Guido
Regista, nato a Firenze il 12 maggio 1893, figlio di Alessandro (XXX, p. 588). Studiò giurisprudenza a Padova, dove frequentò anche il Conservatorio di musica Cesare Pollini. Fu tra i [...] Fiesole, La Nave di d'Annunzio, a sant'Elena presso Venezia, I Masnadieri di Schiller, nei Giardini di Venezia, l'Ifigenia in Tauride di Euripide, nel Teatro romano di Sabratha. In teatri normali: Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, nel ...
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Musicista italiano (Parma 1880 - Roma 1968). Si formò a Parma ed esordì nel 1908 con le musiche di scena per La nave di G. D'Annunzio. Fin dai primi anni di attività operò nella direzione di un rinnovamento [...] ); Debora e Jaele (1922); Fra Gherardo (1928); Lo straniero (1930); Orseolo (1935); L'oro (1938-42); Vanna Lupa (1949); Ifigenia (1950); Cagliostro (1952); La figlia di Jorio (testo di G. D'Annunzio, 1954); Assassinio nella cattedrale (testo di Th ...
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Incisore in rame, nato in Lorena circa il 1515; lavorò in Roma tra il 1540 e 1562. Nelle opere giovanili risentì l'influsso di Agostino Veneziano, avvicinandosi più tardi alla maniera di Giorgio Ghisi [...] o Loiaringus. Tra le incisioni firmate e datate son da ricordare il Profeta Geremia da Michelangelo, del 1547; il Sacrifizio d'Ifigenia, del 1553; S. Pietro che cammina sulle acque, del 1559; il Giudizio Finale da Michelangelo, del 1562. È questa l ...
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DI MAJO (de Majo, Majo, Maio), Gianfrancesco (detto Ciccio)
Raoul Meloncelli
Nacque a Napoli il 23 marzo 1732 da Giuseppe, vicemaestro della cappella di corte, e da Teresa Manna, sorella di Gennaro, [...] Vienna si allontanò per brevi periodi, chiamato da altre corti: fu a Mannheim su invito della corte palatina per rappresentarvi l'Ifigenia in Tauride per l'onomastico dell'elettore. Sembra si sia recato anche a Madrid e forse a Torino, ove nel 1765 ...
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TIMOMACHOS (Τιμόμαχος, Timomachus)
P. Moreno
Pittore greco di Bisanzio, attivo probabilmente nella prima metà del I sec. a. C.
È il primo grande pittore ricordato da Plinio dopo la vasta lacuna nella [...] Medea per una qualunque restituzione filologica (Ragghianti).
Anche per l'Oreste, che è certamente tutt'uno con l'Ifigenia in Tauride, il soggetto ha un'iconografia di lontana ascendenza, che potrebbe risalire a un quadro celebrativo della vittoria ...
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METOPA (μετόπιον e μετόπη)
Giuseppe Cultrera
Nel vivo della trabeazione, particolarmente degli edifici di ordine dorico, e precisamente al di sopra dell'epèistilio, erano lasciate in origine delle aperture [...] , che la parola μετόπη debba intendersi come sinonimo di μέτωπον (fronte); e oscuro rimane tuttora il passo d'Euripide (Ifigenia in Tauride, 113 segg.) circa il vuoto presso i triglifi, attraverso il quale Oreste e Pilade avrebbero potuto penetrare ...
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sacrificio
sacrifìcio (tosc. o letter. sacrifìzio; ant. o region. sagrifìcio o sagrifìzio) s. m. [dal lat. sacrificium, comp. di sacrum «rito sacro» e –ficium «-ficio»]. – 1. a. Atto di culto rituale presente in tutte le tradizioni religiose,...