CARDOINI, Andrea
Valerio Marchetti
Nato a Ginevra presumibilmente dopo il 1590, da Camillo di Cesare, proveniva da una nobile famiglia napoletana, i baroni di Parete, ascritta al "seggio" di Nido, esulata [...] 'iniquità", Gli esuli di tutta Europa vi si sono rifugiati, "come a porto sicuro" non per professare in, buona fede le idee religiose che non era loro possibile confessare in patria, ma per "fuggir l'ira de' prencipi offesi" dalla propria àpostasia e ...
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Teologo luterano (Lubecca 1585 - Danzica 1628). Dopo una giovinezza inquieta, trascorsa presso varie università cattoliche e luterane, si stabilì (1612) a Danzica, dove divenne diacono della Johanneskirche, [...] . Era pastore della Katharinenkirche (1626) quando la fazione ortodossa denunciò con violenza come eterodosse le sue idee sull'ispirazione: forse sotto l'influenza degli spiritualisti, R. aveva sostenuto che la Scrittura è prodotto mediato ...
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Teologo, di nome Andreas Bodenstein (Karlstadt, Franconia, 1480 circa - Basilea 1541), noto sotto il nome umanistico derivato dalla città natia; canonico e professore (1504), quindi decano della facoltà [...] teologica di Wittenberg, dapprima avversò Lutero, ma ben presto (151 tesi del 16 settembre 1516) ne accolse le idee che, accanto a lui, difese nella di sputa di Lipsia (1519) contro J. Eck. Ma poi, attratto dalla predicazione dei profeti di Zwickau, ...
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Teosofo (Ratisbona 1638 - Amsterdam 1710). Fu procuratore a Spira e avvocato a Ratisbona. Nei Paesi Bassi risentì fortemente l'influsso del mistico F. Breckling. Espulso da Ratisbona e giunto, dopo varie [...] peripezie, ad Amsterdam, ebbe modo di conoscere gli scritti di Jacob Böhme che egli poi tradusse. Le idee e la dottrina ascetica di G. sono raccolte nell'opera Theosophia practica (post., 1722). Suoi seguaci ("Engelsbrüder"), assertori della ...
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Entità spirituali della religione mazdea; sconosciute alle Gāthā, appaiono la prima volta nel cosiddetto Yasna dei 7 capitoli. Preesistono ai singoli credenti e ne assicurano l’immortalità dopo averli [...] accompagnati costantemente nel corso della vita. L’origine della nozione è anteriore a Zaratustra e va ricercata nel substrato di idee primitive relative all’anima. ...
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Riformatore ecclesiastico (Cosenza 1520 - Berna 1566); acquistò fama dopo la sua fuga (1556) a Ginevra, dove incontrandosi con G. P. Alciati, G. Biandrata, M. Gribaldi Mofa, aderì alle dottrine antitrinitarie [...] (1566) anche di lì, e, dopo un breve soggiorno in Moravia e in Austria, tornò in Svizzera, stabilendosi a Gex, in territorio bernese; qui tentò ancora di propagandare le sue idee, ma fu arrestato e, dopo un processo durato più di un mese, decapitato. ...
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Eretico gnostico (2º sec.), che sappiamo presente a Roma sotto Igino, Pio e Aniceto. Conosciamo le sue dottrine per alcuni frammenti citati da Clemente Alessandrino e le testimonianze di altri polemisti [...] antignostici, in particolare Ireneo; il suo Vangelo delle verità è stato recentemente scoperto. Difficile definire le idee di V. anche perché molte delle testimonianze sono dei suoi discepoli che puntano al "sistema". Notevole la grande concezione ...
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Riformatore religioso (Firenze 1500 - Zurigo 1562), uno dei maggiori dotti della "Chiesa riformata", il teorizzatore più sistematico e conseguente delle dottrine zwingliano-calviniste. Agostiniano, priore [...] del convento di S. Pietro ad Aram a Napoli, venne in contatto col gruppo di J. de Valdés (v.), del quale adottò le idee e la prassi. Nel 1542, come priore del convento di S. Frediano a Lucca, introdusse quivi le nuove dottrine, appoggiato da C. S. ...
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Appellativo arabo di colui che ha guidato una delle più importanti sommosse del Khorāsān (m. 780 d. C.), all'epoca del califfo omayyade al-Mahdī (775-785). La sua dottrina, di successive incarnazioni della [...] divinità attraverso apostoli e profeti fino a lui stesso, si riconnette con una corrente di idee eterodosse (sciite estreme, e in più punti del tutto al di fuori dell'Islam), che prima e dopo al-M. ebbero in Persia un fecondo campo di sviluppo. Dopo ...
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Teologo riformato e matematico (Metz 1654 - Berlino 1729). Alla revoca dell'editto di Nantes (1685) si recò in Germania dove insegnò matematiche nell'univ. di Berlino (1696). Propugnò la più stretta ortodossia [...] calvinista, specie riguardo alla predestinazione (Traité de la justification, post., 1736) e combatté le tendenze concilianti e le idee di tolleranza di P. Bayle. Il figlio Philippe (1684-1745), matematico, scrisse un commento ai Principia di I. ...
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mercato delle idee
loc. s.le m. La comunicazione e lo scambio delle idee, ispirati a modelli che si richiamano al mercato economico e finanziario. ◆ Il problema della «tecnologia e economia della comunicazione» costituisce, insieme ad altre...
idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in partic. la rappresentazione di un oggetto...