newtonianismo
newtonianismo 〈niutonianismo〉 (non comune newtonianésimo, neutonianismo, neutonianesimo) [Der. di newtoniano, neutoniano] [STF] [FAF] Il complesso movimento di idee e teorie scientifiche [...] (nella fisica, ma anche nella chimica e nella biologia) che si sviluppò in Europa nel 17° sec. richiamandosi esplicitamente alla concezione generale della Natura di I. Newton ...
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Aufklärung Nella Germania della seconda metà del Settecento (in tedesco col significato di «delucidazione, chiarimento») il movimento di idee usualmente chiamato Illuminismo. La fortuna del termine è legata [...] a un dibattito aperto nel 1783 sulla rivista Berlinische Monatschrift, a cui parteciparono tra l’altro Mendelssohn e Kant; il primo definendo l’A. come la parte teoretica di un processo più vasto di formazione ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] dell'esistenza dell'io; quella, per via dimostrativa, dell'esistenza di Dio; quelle riguardanti la conoscenza di rapporti fra le idee) devono trovar posto quelle la cui certezza è più o meno fondata sulla probabilità. Tra queste rientra anche la fede ...
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Insieme delle dottrine degli 'spiriti forti' o 'liberi pensatori' del Seicento che, in Italia, Francia, Olanda e Germania, professavano idee spregiudicate, spesso in contrasto con le Chiese. Il l. non [...] è una dottrina organica, ma è caratterizzato da alcuni temi ricorrenti: la negazione dei miracoli e dell'immortalità dell'anima; la critica delle religioni (che nascerebbero dal timore superstizioso degli ...
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Filosofo francese (Parigi 1754 - ivi 1836). Di formazione illuministica, fu assertore di una nuova scienza, l'ideologia, "analisi delle sensazioni e delle idee", intese come fatti psichici in generale.
Vita
Deputato [...] soltanto ai suoi studî.
Pensiero
La nuova scienza asserita dal D., l'ideologia, "analisi delle sensazioni e delle idee", come teoria dei processi conoscitivi fondata su osservazioni positive, doveva rappresentare la base per una vastissima serie di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Fausto Socini e i sociniani
Mario Biagioni
Nel corso del Cinquecento le controversie teologiche costituirono spesso il terreno di incontro tra le idee: un caso emblematico è quello di Fausto Socini, [...] la verità su questioni di fede. Nessuna autorità poteva fondarsi su tale pretesa. Si trattava di argomenti che sviluppavano idee già presenti nel pensiero di Castellione e che sfociavano in una visione irenica di collaborazione tra le chiese, ma non ...
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Storia
GGiovanni Pugliese Carratelli
Giuseppe Galasso
di Giovanni Pugliese Carratelli, Giuseppe Galasso
STORIA
Storia di Giovanni Pugliese Carratelli
sommario: 1. Res gestae e historia rerum gestarum. [...] che ne dà chi lo ha vissuto oppure conosciuto, quale che sia il tempo intercorso: una necessità a cui non si sottraggono le idee, che una volta espresse vivono di vita propria, legate ai nomi ma non più agli intendimenti dei loro autori. Ma pur nella ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] effetti non una replica della realtà esterna, ma una visione delle idee in Dio, una visione cioè degli archetipi di cui la modo più netto alle tesi cartesiane sull'origine delle idee, scartando la soluzione innatista. Sottolineava nel contempo ancor ...
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Filosofo e uomo politico tedesco (Barmen 1820 - Londra 1895). Collaboratore e amico di K. Marx, con cui scrisse Die heilige Familie (1845), Die deutsche Ideologie (post., 1932) e il Manifest der kommunistischen [...] di taluno eccessiva, affermò che la maggior parte delle idee fondamentali della dottrina da lui professata, specialmente in campo economico avere sottoposto a Marx il manoscritto essendo le idee espostevi in massima parte di lui). La polemica ...
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In filosofia, termine usato per la prima volta dai pitagorici per indicare i primi elementi, matematici, dell’universo. Platone chiamò m. anche le idee, per designare il loro carattere di unità indipendenti. [...] Nel Rinascimento, il termine tornò in uso con Nicola Cusano e, soprattutto, con G. Bruno che con esso indicò le particelle minime, animate, indivisibili, di cui sono costituiti i corpi. In Leibniz, la ...
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mercato delle idee
loc. s.le m. La comunicazione e lo scambio delle idee, ispirati a modelli che si richiamano al mercato economico e finanziario. ◆ Il problema della «tecnologia e economia della comunicazione» costituisce, insieme ad altre...
idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in partic. la rappresentazione di un oggetto...