The General
Leopoldo Santovincenzo
(USA 1926, 1927, Come vinsi la guerra, bianco e nero, 77m a 22 fps); regia: Buster Keaton, Clyde Bruckman; produzione: Buster Keaton Productions/Joseph M. Schenck [...] ottocentesca, le avanguardie ‒ che già amavano il suo volto così estraneo ‒ riconobbero in Buster Keaton un fratello ideale, l'interprete forse inconsapevole di un sentimento umanistico della modernità, il latore di un'alterità che non si sottomette ...
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Ferreri, Marco
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928 e morto a Parigi il 9 maggio 1997. Il suo approccio al cinema avvenne nel segno del grottesco e dell'humour [...] -donna e al tema dell'autodistruzione dell'uomo, scegliendo come protagonista Gérard Depardieu, interprete anche, in un ideale dittico, del successivo Ciao maschio, grottesco e malinconico addio alla centralità del ruolo maschile nella società e nel ...
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Avanguardia cinematografica
Gianni Rondolino
La storia dell'a. c., o meglio del cinema d'avanguardia o sperimentale, è strettamente legata alla storia del cinema nella sua evoluzione tecnico-espressiva, [...] di effetti visivo-dinamici che consentivano di "liberare il cinematografo come mezzo di espressione per farne lo strumento ideale di una nuova arte". I propositi dei futuristi rimasero in sostanza semplici affermazioni di principio (anche per la ...
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Carcerario, film
Renato Venturelli
Genere comprendente film ambientati per intero o in prevalenza all'interno di prigioni. Nella sua forma più tipica si svolge in epoca contemporanea, riguarda condannati [...] anni Cinquanta portarono a un'ulteriore diffusione del genere, anche perché lo spazio ristretto del carcere costituiva un ideale palcoscenico teatrale per star e caratteristi. In Italia, vi furono testimonianze sia sul piano drammatico (Nella città l ...
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Feminist Film Theory
Maria Nadotti
Quella che nel mondo cinematografico anglosassone è stata definita Feminist Film Theory, la teoria e critica cinematografica femminista, è la creazione di un nuovo [...] rapporto tra fascinazione e narrazione per immagini. Il cinema, e in particolare il cinema hollywoodiano, divenne un terreno ideale d'analisi in quanto locus dove per eccellenza si mettono in gioco gli oggetti del piacere. Riflettendo sul rapporto ...
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CASERINI, Mario
Roberta Ascarelli
Nacque a Roma il 26 febbr. 1874 da Oreste, impiegato, e da Isabella Rosati, in una famiglia piccolo-borghese. Secondo la Prolo, esordì come attore di teatro con la [...] . Dannunziana è anche la recitazione degli attori, in particolare quella di Lyda Borelli, che incamava anche fisicamente l'eroina ideale del poeta. Oltre ad essere importante come specchio di un'epoca, questo film è entrato nella storia del cinema ...
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Didascalia
Alberto Boschi
Una definizione esatta del concetto di d. richiederebbe un inventario esaustivo degli inserti scritturali utilizzati nel corso della storia del cinema. Bisognerebbe in primo [...] Dieci, tendeva a rifiutare come estrinseco e spurio l'apporto di ogni altro elemento significante in nome di un'ideale e irraggiungibile purezza visiva. Esemplare è a questo proposito l'opinione di Hugo Münsterberg, che nel 1916 scrisse: "Qualunque ...
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Lynch, David
Daniele Dottorini
Regista cinematografico statunitense, nato a Missoula (Montana) il 20 gennaio 1946. L. è senza dubbio uno dei registi più innovativi del cinema contemporaneo. I suoi film [...] vera), Mulholland Dr., opere in cui è il movimento stesso, inteso come forma del cinema, a essere esplorato in una ideale trilogia sulla velocità e la lentezza dell'immagine. In Lost highway l'avvicendarsi vertiginoso degli eventi culmina con la ...
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Korda, Sir Alexander
Eva Cerquetelli
Nome d'arte di Sándor László Kellner, regista e produttore cinematografico ungherese, naturalizzato britannico, nato a Turpásztó il 16 settembre 1893 e morto a Londra [...] così nuovamente la London Film in una delle maggiori compagnie inglesi. Dato l'addio alla regia con An ideal husband (1947; Un marito ideale), tratto da O. Wilde, lieve satira sulla società inglese, si dedicò interamente alla produzione: fino al 1955 ...
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Lewis, Jerry
Stefano Della Casa
Nome d'arte di Joseph Levitch, attore e regista cinematografico statunitense, nato a Newark (New Jersey) il 16 marzo 1926. Ha dato al cinema internazionale un contributo [...] e maestria mimica, ha costituito un insuperato modello di riferimento per molti attori: in particolare Jim Carrey, suo ideale erede, ha dichiarato di aver costruito il proprio successo basandosi su un attento studio della comicità di Lewis. Nel ...
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ideale
agg. e s. m. [dal lat. tardo idealis, der. del gr. ἰδέα: v. idea]. – 1. agg. a. Che appartiene o è proprio dell’idea, intesa come entità essenzialmente mentale e spirituale contrapposta alla realtà esterna; quindi, in genere, che non...
idealismo
s. m. [der. di ideale]. – 1. a. In filosofia, ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea, intesa o come contenuto soggettivo di coscienza (i. soggettivo), o come suprema forma e categoria razionale della realtà (i....