Fu collega di suo padre, il re Ordoño I, negli ultimi anni del suo glorioso regno, e meritò il soprannome di Magno. Bisogna tuttavia riconoscere che al buon successo delle sue imprese contro gli Arabi [...] successivi, lottò con fortuna contro i suoi ex-alleati Ibn Marwān e Sa‛dūn. Intervenne inoltre nelle lotte dei Benicasi (Banū Qasī consacrazione della chiesa di Compostella (899) e la celebrazione d'un concilio ad Oviedo (901) avvennero sotto di lui. ...
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Città agricola della Sicilia orientale (prov. di Trapani), in ridente posizione a 6 km. dal golfo di Castellammare su un'altura pianeggiante, alle falde settentrionali del monte Bonifato, a 256 m. s. m., [...] accenni del geografo Edrisi (1154) e del viaggiatore Ibn Giobair (1184), null'altro si sa. "Pri lungu tempu fu terra di lu dimaniu"; all'autore del famoso contrasto Rosa fresca aulentissima, v. cielo d'alcamo.
Bibl.: M. Amari, Storia dei Musulmani di ...
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QAṬAR
Anna Bordoni e Claudio Novelli
(App. IV, iii, p. 119; V, iv, p. 362)
Popolazione e condizioni economiche
di Anna Bordoni
Secondo una stima, nel 1998 la popolazione del piccolo emirato raggiungeva [...] seguita dal centro petrolifero di Duh̠ān e dal porto d'imbarco del greggio Umm Sa῾īd.
Fino a oggi il Q. ha fondato la di stato incruento dal figlio ed erede al trono, Šayh̠ Ḥamad ibn H̠alīfa Āl Ṯānī. Questi aveva svolto, fin dalla metà degli ...
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Famoso medico arabo musulmano di Spagna, nato a Siviglia fra il 484 ed il 487 èg. (1091-1094 d. C.), vissuto ora in Spagna ed ora nel Marocco e colmato di onori dalla dinastia degli Almohadi (v.); morì [...] rinomati; di essi citiamo il padre d'A., cioè Abū 'l-‛Alā' Zuhr ibn Abī Marwān ‛Abd al-Malik ibn Muḥammad ibn Marwān ibn Zuhr, che fu anche ministro (wazīr) dell'almohade Yūsuf ibn Tāshufīn, morì nel 525 èg. (1131 d. C.) a Cordova (ma fu sepolto ...
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Arabo musulmano di Spagna, illustre come filosofo, come matematico, come medico e come cultore teorico e pratico di musica; nato a Saragozza verso la fine del sec. V èg., XI d. C., vissuto dapprima in [...] , El filósofo zaragozano Avempace (otto articoli nella Revista de Aragón, Saragozza 1900-1901); D. Herzog, Die Abhandlung des Abû Bekr Ibn al-‛Sâ'ig "Vom Verhalten des Einsiedlers", Berlino 1896 (Beiträge zur Philosophie des Mittelalters, fasc ...
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ÜR Soprannome (laqab; propr. "colui che è stato fatto vincitore per mezzo di Dio"), col quale sono noti, meglio che con il loro nome personale, alquanti personaggi musulmani, dei quali i principali sono: [...] Abbāsidi, successo nel 136 eg. (754 d. C.) al fratello Abū'l-‛Abbās, al-ManŞūr Muḥammad b. ‛Abdallāh Abū ‛Åmir Ibn Abī ‛Āmir, Almanzor nelle fonti spagnole, fu nel sec. V/XI, da uri sultano della dinastia sa'dita nel Marocco (986/1012 eg., 1578/1603), ...
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È il più antico scrittore arabo cristiano di storia. Della sua vita si sa soltanto ch'era d'origine greco-bizantina (rūmī), figlio d'un Costantino, e che divenne vescovo di Manbiǵ (Hierapolis o Bambyke [...] sino all'epoca dell'autore, che scriveva nel 330 dell'ègira (942 d. C.); ma a noi l'opera è giunta incompleta, cioè fino al -Mahdī (777 d. C.); del rimanente ci sono note soltanto citazioni ricorrenti in Giorgio Elmacino (al-Makīn od Ibn al-‛Amīd). ...
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ḤASDAY ibn Shaprūṭ
Umberto Cassuto
Diplomatico e mecenate ebreo del sec. X. Fu consigliere del califfo omayyade di Cordova ‛Abd ar-Raḥmān III (912-961), che si valse di lui particolarmente per le relazioni [...] Egli fu in rapporto con dotti d'Oriente, fra cui Dōsā, figlio del gā'ōn Sa‛adyāh; e dall'Oriente fece venire e un protettore.
Bibl.: Ph. Luzzatto, Notice sur Abou-Yousouf Hasdaï ibn Schaprout, Parigi 1852; H. Graetz, Geschichte der Juden, 4a ed., ...
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Q Poeta satirico e parodico persiano, nato a Shīrāz, fiorito a Iṣfahān alla corte del principe timuride Islgandar ibn ‛Umar Shaikh Mīrzā, e mortori verso il 1427. La sua vena umoristica si effuse principalmente [...] della lirica persiana (Firdusi, Anwarī, Gialāl ad-dīn ar-Rūmī, Sa‛dī, Ḥāfiẓ, ecc.), sostituendo ad es. al canto delle gesta se anche meno felici imitatori.
Bibl.: H. Ethé, in Grundriss d. iran. Philologie, di Geiger e Kuhn, Strasburgo 1896-1904, II ...
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"Colui che non può veder di notte, senza la luce del giorno", soprannome di molti poeti arabi (le fonti bio-bibliografiche indigene ne annoverano ben ventidue). Il più celebre di essi è Maimūn ibn Qais, [...] morto c. il 629 d. C. Poeta errante, cantò l'encomio di molti potenti, tra cui Maometto, ma senza farsi Arabs, Londra 1907, pp. 123-125; R. Geyer, Zwei Gedichte von al-'A‛šâ, in Sitzungsber. der Akad. der Wissensch. in Wien, phil.-hist. Classe, CXLIX, ...
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