. al-Ḥasan ibn Hāni', soprannominato Abū Nuwās, cioè "quello che ha il ricciolo" (è tradizione infatti che portasse i suoi riccioli spioventi sulle spalle), celebre poeta arabo nato in al-Ahwāz (capoluogo [...] libera dall'imitazione servile dei modelli antichi, ed inaugura una nuova èra nella letteratura araba; egli è il più famoso dei poeti dello stil nuovo. V. arabi, Letteratura.
Bibl.: Si veda specialmente A. v. Kremer, Diwan des Abu Nowas des grössten ...
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. Elemento iniziale di molti nomi di persona arabi ed ebrei in traduzioni medievali spagnuole e latine (fatte in Spagna) di libri e documenti arabi e giudaici; è la pronunzia ebreo-spagnuola della parola [...] ; Avenrosd, Avenroes, Averroes per Ibn Rushd; Avenzoar per Ibn Zuhr; Avenpace, Avempace per Ibn Bāgiah ecc.; e, fra gli Ebrei, Avenezra, Avenares per Ibn ‛Ezrā; Avencebrol, Avicebron per Ibn Gabīrōl, ecc. I moderni arabisti spagnuoli, a partire dalla ...
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Arabista tedesco, nato il 4 luglio 1828 a Greifswald (Prussia, Pomerania) ed ivi morto il 2 novembre 1909; dal 1861 in poi professore di lingue orientali nell'università della stessa Greifswald. Si occupò [...] , le al-Aṣma‛iyyāt e le poesie di ah‛Aggiāǵ, az-Zafayān e Ru‛bah). Pubblicò pure due importanti testi storici arabi: l'al-Fakhrī di Ibn aṭ-Ṭiqṭaqà (Gotha 1860), e una parte del Kitāb al-ansȧb di al-Balādhurī (Greifswald 1883). Ma l'opera sua maggiore ...
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"Colui che non può veder di notte, senza la luce del giorno", soprannome di molti poeti arabi (le fonti bio-bibliografiche indigene ne annoverano ben ventidue). Il più celebre di essi è Maimūn ibn Qais, [...] , quasi certamente a torto, che fosse cristiano. È stimato uno dei migliori poeti arabi antichi, da alcuni anzi il migliore; eccelle nei canti bacchici. (V. arabi: Letteratura).
Bibl.: R. A. Nicholson, A literary history of the Arabs, Londra 1907 ...
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Celebre storiografo arabo (citato spesso in trascrizione meno esatta sotto le forme Beladhori, Beladsori), vissuto a Baghdād e morto nel 379 ègira (892 d. C.).
È autore dell'opera Futūḥ al-buldān ("le [...] califfo ‛Abd al-Malik da W. Ahlwardt, Greifswald 1883 e saggi del testo di quella del califfo ‛Alī, con riassunto e analisi delle fonti dell'intera biografia, da G. Levi Della Vida, in Riv. d. Studi Or., VI, Roma 1913). V. anche arabi: Letteratura. ...
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AL Soprannome ("dalle orecchie lunghe, pendenti") di Ghiyāth ibn Ghawth ibn aṣ-Ṣalt, uno dei più grandi poeti arabi, cristiano beduino della tribù dei Taghlib. Nativo di al-Hīrah, nella Babilonide, o, [...] (Beirut 1922). Morì in età avanzata nel 93 èg. (710 d. C.; v. arabi: Letteratura).
Bibl.: H. Lammens, Le chantre des Omiades: notes biographiques et littéraires sur le poéte arabe Aéṭal in Journal asiatique, Parigi 1895; id., Un poète royal à la cour ...
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Poeta arabo e raccoglitore di poesie antiche, nato presso Damasco tra la fine dell'VIII e il principio del IX secolo d. C., morto nel 228 èg. (842-843 d. C.) o nel 231 èg. (845-846 d. C.). La sua più celebre [...] guerresco, al-Ḥamāsah, ossia "il valore"; essa è fonte di prim'ordine per lo studio dell'antica letteratura araba (v. arabi: Letteratura).
Bibl.: Hamasae Carmina cum Tebrisii scholiis, ed. G. Freytag, Bonn 1828-1847 (con traduzione latina dei versi ...
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Arabista, figlio di Joseph Naftali (v.), nato a Parigi il 17 marzo 1844, morto ivi il 12 aprile 1908. Fu professore nell'École des langues orientales vivantes dal 1875 e nell'École des Hautes Études dal [...] 1885.
Oltre ai varî scritti pubblicati in collaborazione col padre (la versione araba della Bibbia di Sa‛dyāh, gli opuscoli grammaticali ebreo-arabi di Ibn Gianāḥ, le iscrizioni sudarabiche nel Corpus Inscriptionum Semiticarum), iniziò il catalogo ...
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Poeta e letterato musulmano in lingua araba, soprannominato Badī‛ az-Zamān (il Meraviglioso dell'epoca), nato a Hamadhān in Persia e in Persia vissuto e morto (398 èg., 1008 d. C.).
Diede la forma definitiva [...] anche molte sue lettere in prosa ricercata e poesie liriche. Traduzioni francesi di alcune sue maqāmāt si trovano nelle crestomazie arabe del Silvestre de Sacy (2a ed., Parigi 1826-1827) e del Grangeret de Lagrange (Parigi 1828); la raccolta completa ...
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Medico, nato ad al-Ahwāz in Persia nella prima metà del sec. X, morto nel 994 d. C. Fu medico del sultano buwaihide ‛Aḍud ad-Dawlah, al quale dedicò un trattato di medicina intitolato al-Malikī, cioè " [...] ed è infatti per il suo valore pratico superiore a tutti gli altri, deriva da fonti greche e arabe, ma contiene interessanti osservazioni originali che rivelano nell'A. un medico esperto. La prima edizione latina è quella di Venezia (1492) per opera ...
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wahhabismo
〈vaa-〉 (o wahabismo) s. m. [dal nome del fondatore del movimento, Muhammad ibn ‘Abd al-Wahhāb (1703-1792)]. – Denominazione (originariamente polemica) di un indirizzo religioso musulmano di tipo dogmatico e radicale, fondato alla...
saudita
agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. agg. Relativo alla dinastia di Ibn Sa’ūd (c. 1880-1953), al territorio e alla popolazione soggetti a tale dinastia, da cui ha avuto nome nel 1932 il regno dell’Arabia Saudita, che comprende la parte...