novenario
Il n. è dei versi imparisillabi l'unico duramente condannato da D. in VE II V 6 Neasillabum vero, quia triplicatum trisillabum videbatur, vel nunquam in honore fuit, vel propter fastidium absolevit. [...] (o ottonari-n.) nelle ballate dei Memoriali bolognesi e non si dimentichino i n. delle laudi-ballate di Guittone o delle canzoni di IacopodaLentini e dello stesso Guittone (v. BALLATA).
Il v. 12 (e forse i vv. 5 e 6) Fioretta mia bella e gentile (o ...
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anti
Aldo Duro
. Come variante di ‛ anzi ', avverbio avversativo, " ma invece ", " ma piuttosto ", " al contrario "; compare soltanto nelle Rime dubbie, due volte nello stesso sonetto XXVI: ella non [...] senso di " prima ", preposizione e avverbio (basterà ricordare IacopodaLentini La 'namoranza 43, Guinizzelli Al cor gentil 3 e 4 quelli del Breve dell'arte della lana degli Statuti di Pisa pubbl. da F. Bonaini, Firenze 1857, m 653, 686, 702, 710). ...
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dilettanza
Amedeo Quondam
Di notevole frequenza specialmente nel linguaggio lirico due-trecentesco (IacopodaLentini, Mazzeo di Ricco, Odo delle Colonne, Rinaldo d'Aquino, Bonagiunta, Guittone, Neri [...] senso generico, in Pg IV 1 per dilettanze o ver per doglie; la selvaggia dilettanza di Rime LXI 11 è invece il " piacere " che dà l'andare a caccia. Col valore preciso di " piacere sensuale ", in Fiore XLI 6 tu non troverai in nulla parte / di me più ...
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dottoso
Luigi Vanossi
Gallicismo che D. usa due volte nel Fiore. In XXVII 13 di ciò era certana e non dottosa, ha il valore di " dubbioso ", " non sicuro ", in antitesi appunto con certana (altro gallicismo): [...] . Menichetti, edizione delle Rime di Chiaro Davanzati (Bologna 1965), che nel glossario cita esempi di IacopodaLentini, Iacopo Mostacci, Bonagiunta, Paganino, Bartolomeo. Nel secondo esempio l'aggettivo compare in sintagma emblematizzante caro alla ...
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falligione
Guido Favati
Corrisponde al provenzale falhizon che, nel significato di " falsità ", ha qualche attestazione nell'antica lirica siciliana (IacopodaLentini Certo mi par 10; Anonimo Quando [...] vale " la cosa andò a vuoto, non riuscì ". Il sostantivo è ripreso poco oltre (CCXXX 1), con riferimento al medesimo episodio, da un verbo della stessa radice: Per più volte falli' [" non riuscii "] a lui ficcare, / perciò che 'n nulla guisa vi capea ...
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misfare
Luigi Vanossi
Gallicismo che appare, nel significato di " mal fare. ", " contravvenire ", in Fiore XVI 6 Nel giardin me n'andai molto gicchito / per dotta di misfar a quel crudele, corrispondente [...] sa menace / Que n'ai talent que li mesface ".
È documentato sia nella prosa che nella poesia italiana (cfr. ad es. IacopodaLentini Troppo son dimorato 17 " poi madonna misfisi, / mio è lo danagio ed ogne languire "). Nel Fiore vi è anche ‛ misfatto ...
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diffidare
Fernando Salsano
" Non aver fiducia "; con valore assoluto, in Pg III 22 e'l mio conforto: " Perché pur diffidi ? "; con la specificazione, in Pd XVIII 10 non perch'io pur del mio parlar diffidi. [...] cupiditati raffrona! quante male tentazioni non pur ne la pudica persona diffida (cfr. Guiderdone aspetto [attr. nei codici a IacopodaLentini o a Rinaldo d'Aquino: Panvini, Rime 401] 8 " Non vivo in disperanza / ancorché mi diffidi / la vostra ...
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ottonario
Questo verso viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che [...] l'o., che in alternanza con il novenario era proprio di varie zone poetiche da lui non conosciute o trascurate (poesia settentrionale, lauda umbra, ecc.). O.-novenari sono reperibili, peraltro piuttosto raramente, in IacopodaLentini e in Guittone. ...
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partitore
Solo in Cv IV XXVII 18 mostra che esso [Eaco, da vecchio] fosse giusto, quando dice che esso fu partitore a nuovo popolo e distributore de la terra diserta sua; come si vede, il significato [...] del termine è spiegato da D. stesso: partitore, cioè distributore della sua terra. Il termine è usato anche in IacopodaLentini Donna, eo languisco 10 " Amore non fue giusto partitori ". ...
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celata
. Nella locuzione avverbiale ‛ a la c. ', significa " di nascosto ", in Fiore CXCVI 7 venga, il più che puote, a la celata (cfr. IacopodaLentini Donna, eo Languisco 6, Re Giovanni Donna, audite [...] 51; Chiaro Lungiamente portai 2, Talento ag(g)io 31) ...
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notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione...