Giurista italiano (Milano 1859 - Suna, sul Lago Maggiore, 1902). Insegnò diritto romano nelle univ. di Messina (1887), Modena (1890), Pavia (1894). Emerse tra i romanisti del suo tempo per l'originalità [...] syro-romanus (post., 1909), arricchì con un Supplementum (1897, in collab. con G. Mercati) l'ed. Heimbach dei Basilici, pubblicò in collab. con V. Scialoja, P. Bonfante, C. Fadda e S. Riccobono i libri I-XXVIII del Digesto (1908). Tra le sue opere ...
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Organo giurisdizionale penale istituito per i reati di maggior gravità e allarme sociale. La competenza di primo grado è attribuita alla C. di a., organo collegiale composto da due magistrati di carriera [...] di ordine generale, attribuendo alla C. di a. in linea di massima i delitti puniti con la pena dell'ergastolo o della non inferiore nel massimo a ventiquattro anni, nonché i delitti di omicidio del consenziente, omicidio preterintenzionale, ...
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Giurista (Sora 1860 - Frascati, Roma,1917). Discepolo a Napoli di E. Gianturco, insegnò diritto civile dapprima a Camerino (1887), poi nella scuola superiore agraria di Portici, quindi (1893-99) a Pavia, [...] il diritto ecclesiatico. Deputato al parlamento; giurista tra i più insigni del suo tempo. Tra le opere ed., post., 1922). Eccellente il suo manuale di Istituzioni di diritto privato italiano (2a ed. 1917), curato in 3a ed. da F. Vassalli (1922). ...
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Locuzione adoperata per indicare i beni degli enti ecclesiastici nella legislazione eversiva delle proprietà ecclesiastiche, dal 1855 (anno della l. piemontese 878, con la quale ebbero inizio le soppressioni), [...] all’unificazione italiana e avversa alle concezioni liberali. I suoi principi furono sovvertiti nel Concordato che diede al piena condonazione a tutti coloro che a seguito delle leggi eversive si trovassero in possesso di beni ecclesiastici. ...
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Espressione ingiuriosa e irriverente contro Dio, i santi e le cose sacre. Sebbene si distingua la b. cordis («di pensiero»), operis (consistente, per es., in un gesto) e oris (verbale), teologicamente [...] o scritte. È peccato grave, punito nell’Antico Testamento con la morte (Levitico 24, 16), ma la gravità può venir meno in casi d’ignoranza o mancanza di consenso. Il semplice «parlare vanamente», ma senza ingiuria, di Dio, può esser peccato ma non ...
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Giurista (Parigi 1500 - ivi 1566). Dopo alcuni anni di avvocatura al parlamento di Parigi, si diede alla vita scientifica. Convertitosi al calvinismo (1542), poi al luteranesimo, andò esule in Germania [...] di Trento e la fondazione delle scuole dei gesuiti. In punto di morte pronunziò una ritrattazione, variamente valutata. Famose de concordia et unione consuetudinum Franciae propose, precorrendo i tempi, di condurre a unità le varie consuetudini ...
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Ecclesiastico e uomo politico savoiardo (Aix-les-Bains 1450 circa - Torino 1520), figlio illegittimo del maresciallo Claudio; fu prof. (1487-97) di diritto civile nello Studio di Torino e consigliere politico [...] da cui fu elevato ad alte cariche e inviato in missioni diplomatiche a Londra (1506), in Svizzera (1508 e 1511), presso l'imperatore (1512 -19) nella politica sabauda, pur senza trascurare i suoi doveri pastorali. Lasciò opere di carattere giuridico ...
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Giurista ed erudito (Béziers 1674 - Groninga 1744), figlio di Antoine, pastore calvinista rifugiato a Losanna ove Jean lo raggiunse (1686) e studiò; insegnò lettere ai rifugiati francesi in Berlino (1697); [...] ) di S. von Pufendorf, insegnò storia e diritto a Losanna (1710-1717), quindi, in seguito agli attacchi della "Scuola di Saumur", diritto pubblico a Groninga. Ancora interessante, tra i molti scritti, è il Traité du jeu (1709; 2a ed. 1737). Tradusse ...
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Canonista (m. Roma 1381), appartenente a un ramo dei signori di Quona, nel Valdarno fiorentino. Amico di F. Petrarca, al quale fece conoscere varie orazioni di Cicerone e l'Institutio di Quintiliano, lasciò [...] da Firenze con il tumulto dei Ciompi (1378), passò a insegnare a Padova. A Roma ebbe da Urbano VI i titoli di avvocato concistoriale e di senatore. Scrisse un'Epistola in volgare (pubbl. 1753), di argomento morale, epistole latine e orazioni; e ...
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Giurista (Sassari 1749 - Cagliari 1827); senatore sabaudo (1789) e presidente del tribunale di appello di Genova (1807), uno degli eminenti commercialisti del sec. 18º (Dizionario universale ragionato [...] marittimo dell'Europa, 1795-96, ecc.). Esule in varie città d'Italia e quindi in Francia (di cui assunse la cittadinanza) per e dove tornò nel 1818, per invito di Vittorio Emanuele I, come giudice del Consolato del commercio di Cagliari, e quindi ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).