Pseudonimo del poeta francese Alexis Saint-Léger Léger (Saint-Léger-les-Feuilles, Guadalupa, 1887 - Giens, Varo, 1975), noto anche, in diplomazia, col nome di Alexis Léger. Discendente da coloni francesi [...] del linguaggio biblico, S.-J. P. si avvale di un lessico preciso e a volte raro per celebrare in una prosodia solenne, capace di elevarsi all'epopea, i valori della civiltà e le conquiste dell'uomo. Nel 1960 gli fu assegnato il premio Nobel per la ...
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Letterato (Venezia 1470 - Roma 1547). Seguendo a Firenze (1478-80) il senatore Bernardo (v.), suo padre e suo primo maestro, si familiarizzò col volgare fiorentino, dei diritti del quale egli, umanista [...] greco alla scuola di Costantino Lascaris. Tornato a Venezia nel 1494, seguì i corsi di filosofia a Padova. Nel 1498 fu a Ferrara, dove riducendo a consapevole sistema quell'umanesimo volgare che era già in atto. Esso fa le sue prove nelle Rime (1530 ...
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Scrittore italiano (Roma 1917 - Montecarlo, Lucca, 1987), dimorò a lungo nel Volterrano, dove prese parte alla Resistenza; per molti anni fu professore di liceo a Grosseto. La sua narrativa appare dominata [...] , alla Resistenza (Fausto e Anna, 1952, 2a ed. 1958; I vecchi compagni, 1953; La casa di via Valadier, 1956; Un 1968), e più "drammatico" che lirico, articolato com'è in dialoghi spesso intonati all'umile livello dei parlanti. Anche negli anni ...
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Scrittore italiano (Como 1878 - Roma 1960); nominato, nel 1930, accademico d'Italia, fu in seguito tenuto dal regime in sospetto di antifascismo. Dal classicismo carducciano dei versi giovanili all'umorismo [...] e se frequenti sono quindi nel B. le astrattezze e gli artifici, non rari sono i momenti in cui quel travaglio dell'intelligenza diventa creatore di nuovi miti poetici, in uno stile lucidissimo (La donna dei miei sogni, 1925; Donna nel sole ed altri ...
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Poetessa (Amherst, Massachusetts, 1830 - ivi 1886). Ebbe vita priva di eventi esteriori, scegliendo, dopo i trent'anni, il volontario isolamento nella casa paterna. Non ebbe contatti diretti col mondo [...] e che acquistano effettiva dimensione lirica nel dominante tema della solitudine, che per la D. si risolve in stato di sospensione e paura, senso di esclusione ed esasperata consapevolezza della fragilità del reale. Il vocabolario, ricchissimo ...
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Scrittore svizzero tedesco (Zurigo 1911 - ivi 1991), fra i più noti e importanti del secondo dopoguerra. Molto attento alle problematiche dell'uomo contemporaneo, raggiunse i migliori risultati nei romanzi [...] mondo, quanto un'attenzione che sia vigile a ogni suo processo. Dopo i romanzi Jürg Reinhart (1934) e J'adore ce qui me brûle oder nuovi canali espressivi. Più copiosa l'attività teatrale, in cui F. conferma la sua propensione alla diagnosi ...
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Scrittore e patriota (Livorno 1804 - Cecina 1873). Attivo nel movimento democratico risorgimentale, fu membro del governo rivoluzionario in Toscana (1848-49) e deputato dei Parlamenti subalpino e nazionale [...] e condannato a 15 anni di carcere, commutatigli nell'esilio in Corsica (1853); da qui fuggì a Genova (1859), dove già citato Battaglia di Benevento, nel quale già si precisano i caratteri fondamentali di tutta l'opera di G.: passionalità e ...
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Drammaturgo, poeta e romanziere francese (Parigi 1910 - ivi 1986). Dopo un'adolescenza trascorsa tra orfanotrofio, riformatorio e prigione, iniziò (1940) nel penitenziario di Fresnes la sua attività letteraria [...] ). Abbandonata la letteratura, fu vicino a movimenti radicali di protesta e alle lotte di liberazione dei popoli del Terzo mondo, solidarizzando in particolare con i Palestinesi. Postumo è apparso il suo libro-testamento Le captif amoureux (1986). ...
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Scrittore statunitense (Saint Louis 1914 - Lawrence, Kansas, 1997); laureatosi alla Harvard University, è stato uno degli esponenti più noti della rivolta e della letteratura hipster, in contatto con A. [...] Ginsberg e J. Kerouac. Soggiornò a lungo nel Messico, in Europa, nel nord Africa, nel Perù, sperimentando ogni genere di fantastica della sua creatività in numerose opere. Tra i suoi romanzi, quasi tutti tradotti in italiano: Junkie, confessions ...
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Critico letterario italiano (Colle Sannita 1891 - Bologna 1962). La sua critica, partendo dalle giovanili esperienze del dannunzianesimo e del futurismo, si basa sui principi dell'estetica del Croce e [...] italiana dal 1949 all'università Bocconi di Milano e dal 1953 in quella di Bologna e socio nazionale dei Lincei (1946). Già al futurismo (1921); D'Annunzio (1926); Croce (1927); I miti della parola (1931); La poesia ermetica (1936); Storia ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...