Secondogenito (Sigmaringen 1839 - Sinaia 1914) del principe Carlo Antonio di Hohenzollern-Sigmaringen e di Giuseppina di Baden, fu chiamato al trono dei principati uniti di Valacchia e Moldavia da un plebiscito [...] la prima guerra mondiale, il dissidio fra il sovrano e la maggioranza degli uomini politici divenne così acuto che, in attesa di una chiarificazione, C. sull'esempio dell'Italia proclamò la neutralità. Nel 1869 aveva sposato Elisabetta di Wied ...
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Ecclesiastico e uomo di stato polacco (Sienno, Sandomierz, 1389 - Sandomierz 1455). Divenuto vescovo di Cracovia (1423) e cardinale (confermato da Niccolò V nel 1449), fu a capo del gruppo di magnati che [...] re Casimiro Iagellone volse la sua attenzione al nord, allontanando O. dal potere. Colto e mecenate (fu in contatto con molti umanisti italiani, tra i quali Enea Silvio Piccolomini), diede impulso alla vita culturale del paese. Con lui si afferma la ...
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Attore, direttore di teatro e autore drammatico (Hannover 1759 - Berlino 1814). Esordì al teatro di Gotha nel 1777; dal 1779 si affermò al nuovo teatro ducale di Mannheim; amico di F. Schiller, interpretò [...] e poi altri personaggi dei primi drammi schilleriani. Recitò in varie città della Germania e dal 1796 fu direttore del e che furono da lui pubblicati in due raccolte (Dramatische Werke, 17 voll., 1798-1807, con i ricordi della sua vita artistica, ...
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Famiglia napoletana, che ricorda come suo capostipite Rinaldo d'A., il quale ebbe feudi da Enrico VI di Svevia nella regione teramana (1195). n Antonio (m. 1395 circa) ebbe da Carlo III di Durazzo le [...] (1382) e da Ladislao il ducato di Atri (1393), in seguito all'acquisto di tale città. Giulio Antonio (m. 1481 ), da Ferdinando il Cattolico creato duca di Nardò; Giovan Girolamo I (1600-1665), poeta lodato dal Boccalini; il cardinale Pasquale ...
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Figlia (Mantova 1609 - ivi 1660) del duca Francesco IV e di Margherita di Savoia. Orfana a tre anni, fu educata nel convento di S. Orsola di Mantova, malgrado le proteste dell'avo Carlo Emanuele I di Savoia, [...] nel 1631, istigata dalla madre rivendicò contro il suocero Carlo I la successione diretta del ducato (1633); alla morte di quest Filospagnola e suocera dell'imperatore Ferdinando III, anche più tardi aiutò, in momenti difficili, il figlio Carlo II. ...
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Nobile inglese (n. 1660 - m. Isleworth, Middlesex, 1718). Di educazione cattolica, si convertì nel 1679 all'anglicanesimo e si unì ai whigs; nel giugno 1688 fu tra i sette firmatarî del documento che chiedeva [...] III. Passato ai tories, partecipò (1712) ai negoziati preliminari al trattato di Utrecht; fu poi luogotenente generale in Irlanda (1713-14). Nominato lord tesoriere (1714) negli ultimi giorni di regno di Anna, agevolò una pacifica successione ...
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Nella gerarchia ecclesiastica, il quarto, e più elevato, degli ordini sacri minori; dopo la riforma del 1972, è uno dei ministeri comuni a tutta la Chiesa (insieme con quello di lettore), e può essere [...] , anche a un laico. L’ufficio dell’a. era in relazione con l’Eucaristia: nell’antica liturgia romana all’accolito papale gli accoliti tenevano appesi al collo i sacchetti di lino nei quali i diaconi e i presbiteri, alla frazione, deponevano il pane ...
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Generale e uomo politico olandese (Hattem, Gheldria, 1762 - San Giorgio d'Elmina, Guinea, 1818). Comandante della legione batava, che combatté a fianco dei Francesi sotto il comando di Dumouriez, fu poi [...] Luigi Bonaparte, re d'Olanda, lo nominò governatore generale delle Indie Orientali, incarico che assolse con grande energia. Richiamato in Europa da Napoleone (1810), partecipò, al comando di una divisione, alla campagna di Russia e si distinse nella ...
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Uomo politico (Newcastle-under-Lyme, Staffordshire, 1606 - Londra 1660). Repubblicano fanatico nella guerra civile, dopo aver combattutto nell'esercito parlamentare, votò in seno alla corte giudicatrice [...] per la morte di re Carlo I. Assente Cromwell, gli fu affidato il comando militare dell'Inghilterra; non riuscì a fermare la spedizione di perciò imprigionato, accusato di intrattenere rapporti con i gruppi anabattisti, fu condannato a morte dalla ...
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Scultore (Forlì 1745 - Bologna 1823). Lavorò dapprima a Bologna, continuandovi la tradizione di G. Mazza e di A. G. Pio (sono suoi, tra l'altro, gli stucchi nei peducci della cupola di S. Maria della Vita); [...] dell'Accademia di S. Luca e lasciò numerose opere, fra cui i bassorilievi dello scalone di Palazzo Braschi; infine a Milano, dove il Duomo. Il suo stile in parte è legato all'arte settecentesca e in parte risente del neoclassicismo, come mostrano ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...