Kräly, Hanns
Patrick McGilligan
Commediografo e sceneggiatore tedesco, nato ad Amburgo il 16 gennaio 1884 e morto a Los Angeles l'11 novembre 1950. La sua vita e la sua carriera furono strettamente [...] . (1924) e poi alla Paramount Famous Lasky Corporation (1928). In un primo tempo K. si adattò abbastanza bene a Hollywood, specializzandosi nella commedia brillante. Nei primi sette anni, scrisse ventitré film di cui otto per Lubitsch: Rosita (1923 ...
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Bordwell, David
Karel Thein
Teorico statunitense del cinema, nato a Rochester (New York) il 23 luglio 1947. Sostenitore di una teoria del cinema basata sulla contaminazione tra formalismo e psicologia [...] e sul possibile ritorno di un cinema popolare e, insieme, inventore di forme. Tra le sue opere vanno ricordate inoltre: The classical Hollywood cinema: film style and mode of production to 1960 (in collab. con J. Staiger e K. Thompson, 1985); Making ...
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Nome d'arte dell'attore e regista cinematografico statunitense Allen Stewart Konigsberg (n. New York 1935). Dopo essersi imposto all'attenzione mondiale dando vita a personaggi comicamente sfortunati [...] (Accordi e disaccordi, 1999), Small time crooks (Criminali da strapazzo, 2000), The curse of the Jade scorpion (2001), Hollywood ending (2002), Anything else (2003), Melinda and Melinda (2004), Match Point (2005), Scoop (2006), Cassandra’s dream ...
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Attore, regista e sceneggiatore cinematografico austriaco naturalizzato statunitense (Vienna 1885 - Maurepas, Parigi, 1957). Autore maledetto del cinema muto, proiettò la settima arte verso una compiuta [...] interprete. La sua carriera di regista doveva terminare con un film incompiuto, Queen Kelly (1928); messo al bando da Hollywood, S. non poté realizzare nessuno dei suoi successivi progetti. Regista di genio, il cui esasperato naturalismo ai confini ...
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Ivory, James
Monica Trecca
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato il 7 giugno 1928 a Berkeley (California), da padre di origine irlandese e madre discendente da una famiglia [...] , Il capofamiglia, a Bombay talkie, 1970, Cinema Bombay) e l'amaro The wild party (1974; Party selvaggio, ambientato nella Hollywood degli anni Venti), la scelta di un autore complesso e raffinato come H. James: ispirati ai suoi romanzi omonimi sono ...
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Leone, Sergio
Sir Christopher Frayling
Regista e produttore cinematografico, nato a Roma il 3 gennaio 1929 e morto ivi il 30 aprile 1989. Figura originale del panorama cinematografico a partire dagli [...] una monaca) di Fred Zinnemann, Ben Hur (1959) di William Wyler, erano kolossal americani realizzati nell'epoca della 'Hollywood sul Tevere', ovvero Cinecittà, così ribattezzata da Federico Fellini. In quel periodo L. acquisì da un lato un'ossessione ...
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Tracy, Spencer (propr. Spencer Bonaventure)
Francesco Costa
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Milwaukee (Wisconsin) il 5 aprile 1900 e morto a Los Angeles il 10 giugno 1967. Nella [...] il rischio di essere linciato dagli abitanti di una cittadina per un reato mai commesso e che segnò il debutto a Hollywood del regista tedesco Fritz Lang, conquistò la sua prima candidatura all'Oscar come sacerdote in conflitto con il gestore di un ...
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Stiller, Mauritz (propr. Moshe)
Melania G. Mazzucco
Regista cinematografico, di famiglia di origine russa, naturalizzato svedese, nato a Helsinki il 17 luglio 1883 e morto a Stoccolma l'8 novembre 1928. [...] venisse messa sotto contratto dalla Metro Goldwyn Mayer. Partirono per New York alla fine di giugno del 1925.
A Hollywood non riuscì mai ad ambientarsi ed entrò nelle antipatie della major per il forte ascendente che esercitava sulla giovane attrice ...
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Steiner, Max (propr. Maximilian Raoul Walter)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore e direttore d'orchestra austriaco, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 10 maggio 1888 e morto a Beverly Hills [...] Skinner, in "Archivos de la filmoteca", 1992, 13, pp. 132-37.
D. Neumeyer, Melodrama as a compositional resource in early Hollywood sound cinema, in "Current musicology", 1995, pp. 61-94.
I. Paulus, Du rôle de la musique dans le cinéma hollywoodien ...
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Dassin, Jules (propr. Julius)
Federico Chiacchiari
Regista, attore e produttore cinematografico e attore teatrale statunitense, nato a Middletown (Connecticut) il 18 dicembre 1911. Clamoroso esempio [...] dello spietato mondo dei gangster. Il film vinse due Oscar per la fotografia e il montaggio. Al culmine del successo hollywoodiano, nello stesso anno D. venne citato davanti all'HUAC (House of Un-American Activities Committe) e denunciato per le sue ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...