– L’avvento del digitale e la ‘nuova’ immagine cinematografica. Il macrogenere fantastico. I film sui supereroi e la serialità. L’inattuale attualità del cinema di Clint Eastwood. Bibliografia
L’avvento [...] L’elenco degli esempi sarebbe molto vasto perché costituisce appunto la gran fetta della produzione di genere di Hollywood e piuttosto che soffermarsi sulle prime tre forme seriali, di tradizione più cinematografica (ricordiamo soltanto una tendenza ...
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Ford, John
Fabio Troncarelli
Nome d'arte di Sean Aloysius O' Fearna (O'Feeney o O'Fienne nella grafia anglicizzata), regista cinematografico statunitense, di origine irlandese, nato a Cape Elizabeth [...] F., che dal 1953 aveva scelto di vivere al limite del deserto, a Palm Springs, abbandonò le sicurezze del cinema hollywoodiano e si gettò nell'avventura di un'ultima stagione piena di malinconia e di furore. Il regista portò sullo schermo personaggi ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] all'efficienza narrativa del film, al fluire del racconto. Per via dei caratteri che andava assumendo il modello produttivo hollywoodiano in direzione dello studio system, la divisione del lavoro sul set si fece più marcata e le responsabilità dello ...
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Swerling, Jo (propr. Joseph)
Patrick McGilligan
Commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a Bardichov (Russia) l'8 aprile 1897 e morto a Los Angeles il 23 ottobre 1964. A partire dagli anni Trenta [...] G. Robinson, che la interpretò a Broadway e che avrebbe recitato in seguito in numerosi film sceneggiati da Swerling. A Hollywood giunse nel 1929, quando dalla sua pièce The undertaker venne tratto il film Melody lane diretto da Robert F. Hill, e ...
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Almodóvar, Pedro
Simone Emiliani
Regista e sceneggiatore cinematografico spagnolo, nato a Calzada de Calatrava (La Mancha) il 24 settembre 1951. È stato inizialmente autore di un cinema eccentrico, [...] dall'altra nelle opere di registi quali Joseph L. Mankiewicz, Douglas Sirk, Nicholas Ray che rielaborarono il genere melodrammatico nella Hollywood degli anni Cinquanta. Nel 1999, con Todo sobre mi madre (Tutto su mia madre) ha vinto il premio per la ...
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Corman, Roger
Bruno Roberti
Regista e produttore statunitense, nato a Detroit (Michigan) il 5 aprile 1926. Esemplari le sue incursioni nell'universo formale e narrativo dei generi, soprattutto l'horror, [...] umorismo nero e di colta ironia. Del 1990 è l'autobiografia, scritta con J. Jerome, How I made a hundred movies in Hollywood and never lost a dine (trad. it. 1998).
Bibliografia
G. Turroni, Roger Corman, Firenze, 1976.
J.P. di Franco The movie world ...
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Garnett, Tay
Fabio Giovannini
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Santa Ana (California) il 13 giugno 1894 e morto a Sawtelle (California) il 3 ottobre 1977. Personaggio [...] postman always rings twice (Il postino suona sempre due volte).Subito dopo la Prima guerra mondiale, G. si trasferì a Hollywood dove incominciò la sua carriera nel cinema come sceneggiatore, scrivendo gag per le comiche di Mack Sennett e Hal Roach ...
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Wise, Robert
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a Winchester (Indiana) il 10 settembre 1914. Nelle sue opere l'esigenza di chiarezza e la linearità d'intenti confluiscono in [...] (1965; Tutti insieme appassionatamente).
Dopo brevi studi di giornalismo effettuati nel suo Stato natale, nel 1933 si trasferì a Hollywood. Assunto dalla RKO, fu tecnico del suono per John Cromwell, George Stevens, John Ford e Mark Sandrich, e dal ...
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Lualdi, Antonella
Francesco Costa
Nome d'arte di Antonietta De Pascale, attrice cinematografica, nata a Beirut il 6 luglio 1931 da padre italiano e madre greca. Graziosa e schiva, impiegata inizialmente [...] cinema con registi del valore di Claude Chabrol e Claude Sautet, anche in teatro.
Resa famosa da un concorso bandito dalla rivista "Hollywood" che esortava i lettori a trovarle un nome d'arte, la L. esordì nel 1949 in Signorinella di Mario Mattoli e ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico statunitense (n. Waco 1943). La sua opera si caratterizza per la precisa scelta di sottrarsi con coerenza agli schemi dell'industria. Autore di un numero esiguo [...] come sceneggiatore, scrivendo numerose sceneggiature. Personalità schiva, si è sempre tenuto in disparte rispetto all'ambiente di Hollywood, conducendo una vita molto riservata.
Opere
Avanguardia e sperimentazione sono la fonte dell'ispirazione di M ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...