Regista cinematografico statunitense, nato a Santa Monica (California) il 3 febbraio 1927. È stato tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Settanta il più noto rappresentante del cinema d'avanguardia [...] statunitense e delle sue soffocanti convenzioni.
Fin da bambino frequentò il mondo dello spettacolo, grazie alla nonna, costumista a Hollywood, e a soli cinque anni entrò come comparsa nel cast di A midsummer night's dream di Max Reinhardt. Dopo ...
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Nome d'arte dell'attore e regista cinematografico statunitense Allen Stewart Konigsberg (n. New York 1935). Dopo essersi imposto all'attenzione mondiale dando vita a personaggi comicamente sfortunati [...] (Accordi e disaccordi, 1999), Small time crooks (Criminali da strapazzo, 2000), The curse of the Jade scorpion (2001), Hollywood ending (2002), Anything else (2003), Melinda and Melinda (2004), Match Point (2005), Scoop (2006), Cassandra’s dream ...
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Pittore e scenografo (Pietroburgo 1884 - New York 1946). Si formò nell'ambito delle tendenze impressioniste, post-impressioniste e simboliste dell'arte russa dell'inizio del sec. 20º. Espose sue opere [...] caffè e cabaret artistici. Nel 1920 emigrò a Parigi e nel 1923 negli USA, dove realizzò molte scenografie per il Metropolitan opera house, soprattutto per i balletti di I. Stravinskij. Lavorò anche come scenografo cinematografico a Hollywood. ...
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ZEFFIRELLI, Franco
Gian Luigi Rondi
Regista italiano, nato a Firenze il 12 febbraio 1923. Nel cinema dal 1948, come scenografo e assistente regista di L. Visconti per La terra trema. Dopo una prima [...] biografia di Francesco d'Assisi, Fratello Sole, sorella Luna, 1972, e variamente controverso, di recente, il suo rifacimento a Hollywood di The Champ di K. Vidor (Il campione, 1979), in cui, per ritrovare le vie di un cinema dichiaratamente popolare ...
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Costantino dopo i Lumière
L’imperatore cristiano nel cinema e nella televisione
Federico Ruozzi
Fin dalle origini del cinema, gli sceneggiatori hanno attinto dai racconti biblici soggetti che sono diventati [...] ritmo.
1 Cfr. ad esempio Lu. Cotta Ramosino, L. Cotta Ramosino, C. Dognini, Tutto quello che sappiamo su Roma l’abbiamo imparato a Hollywood, Milano 2004.
2 Cfr. J. Siclier, L’âge du péplum, pp. 26-38, L. Moullet, La victoire d’Hercule, pp. 39-42, M ...
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Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] .
A. Cappabianca, M. Mancini, U. Silva, La costruzione del labirinto, Milano 1974.
J.A. Ramirez, La arquitectura en el cine. Hollywood, la Edad de Oro, Madrid 1986.
Lo spazio del film, in "Cinema & cinema", dicembre 1986, 47, nr. monografico (in ...
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Aldrich, Robert
Alberto Castellano
Regista cinematografico statunitense, nato a Cranston (Rhode Island) il 9 agosto 1918 e morto a Los Angeles il 5 dicembre 1983. Nell'affrontare i generi classici della [...] forte realismo soprattutto nelle scene di battaglia. Si tratta di opere tutte in anticipo sui tempi, in un periodo in cui a Hollywood si avvertiva comunque l'esigenza di un rinnovamento. E non a caso A. in quegli anni realizzò The big knife, spietato ...
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Fonda, Jane (propr. Fonda Seymour, Jane)
Alessandra Levantesi
Attrice cinematografica statunitense, nata a New York il 21 dicembre 1937. Figlia di Henry e sorella di Peter, dopo aver mostrato doti di [...] e quindi nel 1960 debuttò nel film Tall story (In punta di piedi) di Joshua Logan. Per qualche tempo si divise fra Hollywood e Broadway, quindi nel 1964 varcò l'Atlantico per recitare nel thriller di René Clément Les félins (Crisantemi per un delitto ...
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Lohmann, Dietrich (propr. Dieter)
Stefano Masi
Direttore della fotografia tedesco, nato a Schnepfenthal (Berlino) il 9 marzo 1943 e morto a Duarte (California) il 13 novembre 1997. Votato a un realismo [...] le immagini di quattordici film, per il cinema e per la televisione. Negli ultimi anni della sua carriera, emigrato a Hollywood, portò il suo gusto realista in alcuni kolossal catastrofici e d'azione. Nel 1970 ottenne la Pellicola d'oro del Deutscher ...
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Dante, Joe
Mauro Gervasini
Regista cinematografico statunitense, nato a Morristown (New Jersey) il 28 novembre 1946. Originale cineasta caratterizzato da una poetica molto personale, D. privilegia la [...] ), un omaggio ai b-movies che emozionarono gli adolescenti statunitensi durante gli anni della guerra fredda. Sempre più emarginato da Hollywood, che non ha mai apprezzato lo spirito naïf e l'impronta da autore che caratterizza il suo cinema, D. ha ...
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hollywoodiano
〈ollivud-〉 agg. – Di Hollywood 〈hòliu̯ud〉, quartiere periferico della città di Los Angeles, in California, centro dell’industria cinematografica americana; spesso è usato con intonazione leggermente spreg., alludendo alle forme...
hollywoodita
s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene alla grande tribù di Hollywood, al mondo del cinema americano, condividendone stili di vita, logiche e strategie. ◆ Come previsto, il FilmFest [di Berlino] si è confermato ancora una volta...