OGGETTO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale la realtà nell'aspetto onde essa si contrappone al pensiero che la conosce. Assai complessa è peraltro la storia del suo particolare [...] per la designazione della realtà esterna (in obiectis, hoc est in rebus.... a quibus sensus nobis advenit); e così il Hobbes definisce la causa sensionis come externum corpus sive obiectum.
Questo uso moderno del termine di "oggetto" si consolida ...
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Poeta ed essayist inglese, nato a Londra nel 1618, morto il 28 luglio 1667. Fu educato nella scuola di Westminster e poi nel Trinity College di Cambridge, ma allo scoppio della guerra civile ne venne espulso [...] , affatto privo d'ispirazione poetica. Con le Pindaric Odes, le migliori delle quali sono Brutus e To Mr. Hobbes, introdusse deliberatamente nella poesia inglese un nuovo ed erudito stile poetico, che trovò favore tanto fra i suoi contemporanei ...
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Sociologia
Alessandro Cavalli
L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali
Non c'è forse domanda più imbarazzante da porre a un sociologo di quella di definire l'oggetto della [...] tradizione, il fondamento dell'ordine sociale doveva essere ricercato altrove, non al di fuori, ma all'interno della società stessa. Hobbes si era già posto lo stesso problema e lo aveva risolto postulando un patto di soggezione mediante il quale gli ...
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Economia
Alessandro Roncaglia
Paolo Sylos Labini
Le basi concettuali dell'economia: l'oggetto e il metodo. L'economia e la storia. L'economia e le altre scienze sociali
Su quali siano l'oggetto e il [...] e invariabili - che costituiscono l'intelaiatura del mondo naturale. La ricerca di leggi quantitative corrisponde, nel pensiero di Hobbes (1588-1679), a una concezione materialistico-meccanica dell'uomo e del mondo: il metodo d'indagine - la logica ...
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Diritti dell'uomo
Louis Henkin
Introduzione
I 'diritti dell'uomo' o 'diritti umani' designano quell'insieme di principî morali che governano il rapporto tra l'uomo e la società: tali principî vennero [...] contributi dell'epoca di Galileo e Newton, Descartes e Leibniz, Spinoza e Bacone nonché dei loro successori. Alcuni filosofi - Hobbes, Locke e, più tardi, Rousseau - ipotizzarono uno stato di natura, che precede la società, in cui ogni individuo è ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] fu proibita la Histoire critique du vieux Testament di Richard Simon. Nel 1701 fu sottoposto a censura il Leviathan di Thomas Hobbes. Nel 1715 fu vietato il Discourse of Freethinking di Anthony Collins. Nel 1722 fu la volta dell’Adeisidaemon di John ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Universita e ordini religiosi
Florence C.Hsia
Antonella Romano
Università e ordini religiosi
La retorica incentrata sull'idea di riforma [...] presenza di Descartes, Pierre Gassendi, Blaise Pascal e Gilles Personne de Roberval, così come anche degli inglesi esiliati Thomas Hobbes, Kenelm Digby, William e Margaret Cavendish, duca e duchessa di Newcastle.
La maggior parte delle persone che ...
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Rappresentanza
Maurizio Cotta
Il tema
Quello della rappresentanza è certamente un tema centrale nella storia delle liberaldemocrazie moderne. Tant'è vero che, quando uno degli autori classici di questa [...] a null'altro che a essere il substrato dello Stato.È interessante notare che il grande teorico dell'assolutismo, Hobbes, utilizza esplicitamente la nozione di rappresentanza per connotare il rapporto tra sovrano e popolo. Nel Leviatano, sulla base di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Al centro del pensiero di Montesquieu si ritrova il tentativo di individuare quelle leggi [...] la natura dei doveri entro i quali considera i rapporti con il prossimo e il ruolo della giustizia. La critica a Hobbes e a Spinoza si accompagna a un elogio del pensiero e della dottrina degli stoici; qui Montesquieu esprime un giudizio elogiativo ...
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CASATI, Michele
Pietro Stella
Di famiglia gentilizia, nacque a Milano da Giovanni Paolo e da Margherita Visconti il 29 ott. 1699. Vestì l'abito teatino in S. Antonio a Milano ed emise la professione [...] per originalità, ma per chiarezza e moderazione. L'antiaristotelismo e l'anticartesianesimo, gli spunti polemici contro Hobbes e Pufendorf sul terreno giusnaturalista manifestano tuttavia un largo sustrato scolastico e tomista (nella Bibl. naz ...
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hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...
primum vivere, deinde philosophari
〈... vìvere dèinde filo∫ofàri〉 (lat. «prima [si pensi a] vivere, poi [a] fare della filosofia»). – Frase ripetuta talvolta, anche con sign. estens., come richiamo a una maggiore concretezza e a una maggiore...