RELIQUIARIO
V.H. Elbern
Con il termine r. si indica la custodia per la conservazione e l'esposizione di reliquie, vale a dire resti corporei o secondari e ricordi di personaggi 'santi', oggetto di venerazione.Il [...] IX, 1935, p. 58). Un'analoga testimonianza è relativa alla fondazione da parte del vescovo Bernoardo (993-1022) del St. Michael a Hildesheim, dove i capitelli recano iscritti i nomi dei santi al genitivo di possesso; anche per St. Godehard, sempre a ...
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ESSEN
I. Voss
(Esnede, Asinde, Essinde, Essend, nei docc. medievali)
Città della Germania, nella Renania settentrionale-Vestfalia, chiamata in antico sassone Asnidi (da asni o esni 'salariato giornaliero', [...] s. Stefano, da lui stesso consacrata nell'804, quando era già vescovo di Münster.Altfried (851-874), quarto vescovo di Hildesheim e membro di una delle più importanti famiglie nobili della Sassonia, fondò nell'852 lungo la grande via strategica dello ...
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VIZE
A. Frova
È l'antica Bizye, città della Tracia orientale ricordata dalle fonti. Scavi turchi nei tumuli di questa regione hanno rimesso in luce, fra il 1936-38, abitazioni preistoriche e tombe a [...] ricchissimi corredi: anelli d'oro con gemme, tazze d'argento con scene dionisiache e cicogne a rilievo (cfr. Hildesheim e Boscoreale), una maschera bronzea con elmo decorato da rilievi a sbalzo, varia suppellettile di argento, bronzo e vetro ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I Longobardi
Marcello Rotili
I longobardi
Popolazione di lingua germanica occidentale il cui etnonimo di “popolo [...] Urnenfriedhof von Ehestorf-Vahrendorf im Kreise Harburg aus der vorrömischen Eisen- und der älteren römischen Kaiserzeit, Hildesheim 1962.
J. Werner, Die Langobarden in Pannonien. Beiträge zur Kenntnis der langobardischen Bodenfunde vor 568, München ...
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BERLINO (Ovest)
A. Greifenhagen
Musei statali prussiani. - Museo Egizio (Charlottenburg). - Aperto nel 1967. Contiene gli antichi pezzi deportati durante la guerra, e poi trasferiti in B. Ovest fra cui [...] attiche a figure rosse, oinochòai il cratere di Orfeo; bronzi da Olimpia, Samo, Dodona, ecc. Il tesoro d'argento di Hildesheim e la collezione di oreficerie (tra cui i trovamenti scitici di Maikop e di Vettersfelde); inoltre circa 500 gemme e cammei ...
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SMALTO
A.R. Calderoni Masetti
J. Durand
A. Shalem
Pasta vitrea distesa su metallo, sottoposta ad alte temperature, secondo tecniche già testimoniate in alcuni anelli di epoca micenea (1200 a. C.), [...] (v. Scrigno) o altari portatili, conservati oggi in sedi diverse e molto lontane le une dalle altre, da Hildesheim (Diözesanmus. mit Domschatzkammer) all'abbazia di Montecassino. Costituite da placchette in rame dorato e s. champlevés, realizzate con ...
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TREVIRI
E.D. Schmidt
(ted. Trier; lat. Augusta Treverorum)
Città della Germania occidentale, nel Rheinland-Pfalz, sorta in una valle lungo il corso della Mosella.
In posizione strategica, posta all'intersezione [...] Ottilien 1997, pp. 99-108; H.A. Klein, Aspekte der Byzanz-Rezeption im Abendland, in Byzanz. Die Macht der Bilder, cat., Hildesheim 1998, pp. 122-153; H.W. Stork, Die Staurothek aus dem ehemaligen Triere Kloster St. Martin in Prag, in Sancta Treveris ...
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CAELATURA
M. Cagiano de Azevedo
La glossa greca corrispondente - non traduzione - è τόρευσις, cioè l'arte di incidere il metallo - in particolare l'argento - e prende nome dallo strumento di lavoro, [...] da applicare. Matrici per tali lavori non sono rare, e se ne conservano, tra gli altri, nei musei di Monaco e di Hildesheim. Per impedire che nell'uso le figure a rilievo si ammaccassero le si riempiva nell'incavo con mastici a base di pece e gesso ...
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Vedi ARGENTO dell'anno: 1958 - 1994
ARGENTO (argentum, ἄργυρος)
M. Cagiano de Azevedo
Furono i Fenici che diffusero l'uso dell'a. nel bacino del Mediterraneo. Essi lo ricavavano forse dalle miniere spagnole. [...] a questo proposito l'argenteria trovata a Pompei nella Casa di Menandro o quella della villa di Boscoreale, o quella di Hildesheim, di Traprain ovvero di Hoby. Non sono infrequenti nemmeno i tavolini d'a. detti abaci. È di questo periodo anche la ...
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CAMPANILE
D. Gillerman
Il termine c. nella lingua italiana designa in genere la torre campanaria, ma viene anche usato con riferimento a torri di vario tipo, con o senza campane, mentre in altre lingue [...] caratterizzò in seguito fondazioni ottoniane dei secc. 10° e 11°, quali St. Pantaleon a Colonia e St. Michael a Hildesheim. Recentemente è stata messa in dubbio l'ipotesi che tali c. avessero la funzione primaria di sostenere campane: essi sarebbero ...
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mermaiding
s. m. inv. Disciplina acquatica, nata da una moda estiva, che prevede l’uso di una mezza tuta che racchiude il corpo dai fianchi ai piedi, terminante con una monopinna che evoca la tipica iconografia della sirena caudata. ◆ Nel...