Storico e critico (Aix-en-Provence 1865 - Arthez-d'Asson 1933). Entrato nella Compagnia di Gesù, studiò in Inghilterra, dove subì profondamente l'influsso di Newman (Newman, 1906), orientandosi fin dai primi anni verso una teologia mistica che l'accostò ai modernisti (G. Tyrrell, A. Loisy, barone F. von Hügel) e lo staccò presto dai gesuiti (nel 1904 usciva dalla Compagnia, rimanendo prete secolare). ...
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Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] romano» e da «La Civiltà cattolica»90) alle inquiete aspirazioni di Charles Péguy, François Mauriac, Jacques Rivière, HenriBremond, André Gide e allo stesso Maritain, sconfessato solo al momento della sua presa di posizione antifranchista91.
Con l ...
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Devozioni e politica
Emma Fattorini
«Non osare dir nulla di falso, né tacere nulla di vero»
In pressoché totale controtendenza con l’attuale mainstream, mi sembra fondato sostenere che le devozioni [...] di vero; che niun sospetto appaia nello scrivere di favore, niuno di odio»9.
Succederà con gli studi di HenriBremond, di Giuseppe De Luca e di tutto il pensiero modernista che sottoporranno anche le devozioni al vaglio della ricostruzione storico ...
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DE LUCA, Giuseppe
Gabriele De Rosa
Nacque a Sasso di Castalda (Potenza) il 15 sett. 1898 da Vincenzo e Raffaella Viscardi. Trascorse la fanciullezza a Brienza, piccolo borgo poco distante da Sasso, [...] e una nuova scienza. La storia della pietà, in Studi cattolici, XII (1968), pp. 606-617; J.Dagens-M. Nédoncelle, Entretiens sur HenriBremond, Paris 1967: alla p. 222un intervento di H. Bernard Maître sul D.: D. Cantimori, In ricordo di don G. D., in ...
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