GENTILE, Marino
Enrico Berti
Nacque a Trieste il 9 maggio 1906, da Attilio, insegnante di lettere e preside, storico della città di Trieste ed esponente del gruppo nazional-liberale Società di Minerva, [...] ), dove il G. pervenne a risultati convergenti con quelli, allora sconosciuti, di E. Husserl e dell'ultimo M. Heidegger, nonché di M. Horkheimer e di altri critici della filosofia moderna, che avevano individuato nel pragmatismo e nel matematicismo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Lucio Gambi
Franco Farinelli
È davvero difficile, e forse impossibile, trovare, all’interno delle singole vicende disciplinari che hanno segnato nel secolo scorso la vita accademica e culturale del [...] politico sul mondo, la geografia civile (perfettamente consapevole di abitare l’«epoca dell’immagine del mondo» per dirla con Martin Heidegger) si era applicata alla lenta, ma nervosissima elaborazione di un’immagine, dunque di un mondo, più o meno ...
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CARLINI, Armando
Claudio Del Bello
Nacque a Napoli il 9 agosto del 1878 da Clemente e da Teresa Guglielmini, ma rimase completamente estraneo all'ambiente culturale napoletano dal momento che la sua [...] che costituiscono la prima parte del volume, testimoniano la suggestione che esercitò sul suo animo la lettura di Kierkegaard e Heidegger (dei quali nel volume commentò e tradusse molte pagine significative) con il senso drammatico che essi davano al ...
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MANCINI, Italo
Piergiorgio Grassi
Nacque a Schieti, frazione di Urbino, il 4 marzo 1925, primo di tre figli maschi, da Adelmo, minatore, e da Elena Guidi, casalinga di famiglia contadina.
Della sua [...] molte delle critiche portate alla metafisica dalla filosofia contemporanea; mostrava come nelle filosofie posthegeliane (da Bloch, a M. Heidegger, da P. Rosenzweig a E. Levinas) il tema della differenza non fosse pienamente declinato nel senso dell ...
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ANCESCHI, Luciano
Niva Lorenzini
Nacque a Milano il 20 febbraio 1911 da Giovanni, industriale, e Agar Zambonini, casalinga, secondo di quattro fratelli (Luigi, Mario, Anna Maria). Il 5 settembre 1938 [...] febbraio 1954, pp. 26-34); ma era stato del resto lo stesso Anceschi, nel ’37, a segnalare la conferenza di Martin Heidegger su Hölderlin e l’essenza della poesia, che si coniugava per lui con lo sviluppo della poesia pura; infine Poetica americana ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Piero Martinetti e Antonio Banfi
Massimo Ferrari
Nella filosofia italiana della prima metà del Novecento Piero Martinetti e Antonio Banfi hanno rappresentato due percorsi intellettuali che non solo [...] ’apporto del materialismo storico. Cadeva così su Croce e Gentile, sullo yankee John Dewey e sul neopositivismo, su Martin Heidegger e su Karl Jaspers (e persino sul «piccolo borghese» Martinetti) un giudizio di estrema durezza, non diversamente da ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Claudio Napoleoni
Riccardo Bellofiore
Claudio Napoleoni è una delle voci più significative dell’economia politica italiana, nell’ambito della quale ha svolto una funzione essenziale, critica e ricostruttiva [...] i giovani.
La teoria dell’alienazione di Marx viene qui riletta in un confronto serrato con il pensiero di Martin Heidegger, tanto che questa fase può essere definita ‘heideggeriana’. La ‘produzione per la produzione’ del primo sarebbe l’inverarsi di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Guido De Ruggiero
Maurizio Torrini
Storia della filosofia e Storia del liberalismo europeo sono le due opere cui è legato il nome di Guido De Ruggiero, con filosofia e politica non sempre in lui conciliate. [...] , eppure il solo capace di dare una risposta alla deriva atea e nichilista del pensiero contemporaneo. Come Martin Heidegger, egli approda all’ermeneutica (Verità e interpretazione, 1970), nella quale l’esistenza in quanto tale si caratterizza come ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giambattista Vico
Andrea Battistini
Vissuto tra Sei e Settecento, Vico si formò nel clima di aspirazioni riformistiche creatosi nel Regno di Napoli e, anche se non ebbe mai una posizione politicamente [...] cielo e interpretare il volere degli dei dal volo degli uccelli. Intanto però con questa opera, che oggi Martin Heidegger chiamerebbe di Lichtung, di illuminazione dell’Essere, Ercole vinse con l’agricoltura, ovvero con il nomos della terra (secondo ...
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Psiche
Riccardo Zerbetto
L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] la coscienza in senso pregnante e come 'capacità di orientarsi in un orizzonte di significati'. La persona - secondo M. Heidegger - è sempre data come esecutrice di 'atti intenzionali, raccolti in una unità di senso'. Le macchine - sostiene anche J ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...