Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Shoah si presenta come un evento centrale del Novecento, la cui portata investe [...] un fascino carismatico a cui non risultano immuni anche personalità tra le più eminenti del secolo, come Martin Heidegger e Giovanni Gentile.
A questo gruppo di intellettuali di regime, che Philippe Burrin definisce “muse arruolate”, si aggiungono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il lavoro di Husserl, padre della fenomenologia filosofica, si presenta come un grande [...] teoria e del metodo fenomenologico. Nel 1916 comincia l’insegnamento a Friburgo, dove ha per assistente, tra gli altri, Martin Heidegger (1889-1976). A questo periodo risalgono due opere di consuntivo e di chiarificazione, la Logica formale e logica ...
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Gruppo
Jaime Ondarza Linares e Leonardo Ancona
Per gruppo s'intende, genericamente, ogni aggregato, volontario o naturale, che si colloca tra l'individuo e la società. Da un punto di vista meramente [...] 'organizzazione del Sé. La formulazione di M. Merleau Ponty, 'essere è essere nel corpo', e quella di M. Heidegger, 'essere è essere nel mondo', possono illuminare su questa doppia polarità. Altra prospettiva utile all'approfondimento del rapporto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In età cartesiana il momento decisivo del dibattito sul male è rappresentato da Bayle [...] di un mondo. Leibniz intende in questo modo rispondere alla domanda che attraversa poi la filosofia occidentale fino a Martin Heidegger (1889-1976): “perché c’è qualcosa piuttosto che nulla?”. L’idea che il mondo presente sia il migliore dei mondi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Novecento è caratterizzato dall’ingresso delle masse sulla scena della storia. Nel [...] e fuggita negli Stati Uniti per sottrarsi alle persecuzioni naziste. Allieva degli esistenzialisti Karl Jaspers e Martin Heidegger, a differenza di quest’ultimo la Arendt esercitò il proprio pensiero non nell’indagine delle vertiginose profondità ...
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GENTILE, Marino
Enrico Berti
Nacque a Trieste il 9 maggio 1906, da Attilio, insegnante di lettere e preside, storico della città di Trieste ed esponente del gruppo nazional-liberale Società di Minerva, [...] ), dove il G. pervenne a risultati convergenti con quelli, allora sconosciuti, di E. Husserl e dell'ultimo M. Heidegger, nonché di M. Horkheimer e di altri critici della filosofia moderna, che avevano individuato nel pragmatismo e nel matematicismo ...
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liberta
libertà
Capacità del soggetto di agire (o di non agire) senza costrizioni o impedimenti esterni, e di autodeterminarsi scegliendo autonomamente i fini e i mezzi atti a conseguirli. La l. può [...] di fronte alla quale l’uomo non ha altra scelta che accettarla consapevolmente o piombare nella «esistenza inautentica», come in Heidegger. In L’essere e il nulla (1943) Sartre sostiene che l’uomo è «essenzialmente» libero di scegliere, in quanto sua ...
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Kierkegaard, Soren Aabye
Kierkegaard, Søren Aabye
Filosofo e teologo danese (Copenhagen 1813 - ivi 1855).
Le vicende biografiche
Solo apparentemente la biografia di K., certo piuttosto scarna, ha un [...] 20° sec., diventando in partic. uno dei punti di riferimento fondamentali della filosofia esistenzialistica (Jaspers, Heidegger, Marcel, Sartre, Ricoeur) (➔ angoscia).
La Postilla
La Postilla conclusiva non scientifica alle ‘Briciole di filosofia ...
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essenza
La realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.
Da Aristotele alla tarda [...] eidetica è un’e. pura» (I, 3). Dalla riproposizione fenomenologica del concetto di e. derivano le riflessioni polemiche di Heidegger circa il «Dasein», come modo di essere proprio dell’uomo, e le elaborazioni successive dell’esistenzialismo in cui l ...
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VIANI, Alberto Gaspare
Roberta Serpolli
Nacque a Quistello (Mantova) il 26 marzo 1906 da Oreste e da Itala Costanza Bettini, ultimo di cinque figli.
Dopo il trasferimento della famiglia a Mestre nel [...] bibliofilo. Coltivò vasti interessi in ambito filosofico, che inclusero il pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, Martin Heidegger, Edmund Husserl e Maurice Merleau-Ponty, e nell’ermetismo poetico di Stéphane Mallarmé, Paul Valery ed Eugenio ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...