MORPURGO-TAGLIABUE, Guido
Paolo D'Angelo
– Nacque a Milano il 9 gennaio 1907 da Giovanna Tagliabue. Non è noto il nome del padre.
Si formò tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta all’Università [...] classica del trascendentalismo, quella kantiana, e la filosofia esistenzialista novecentesca, in particolare quella di Martin Heidegger e di Karl Jaspers («gli esistenzialisti [sono] gli ultimi esponenti del pensiero trascendentale», p. 17 ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] (Husserl) o anche fondamento di «parvenza» e «apparenza», giacché inteso come «ciò-che-si-manifesta-in-sé-stesso» (Heidegger, Essere e tempo, § 7). Nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (➔) (1817; 2a ed. 1830; parte I, sez ...
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memoria
Facoltà di richiamare alla mente eventi o conoscenze passati che hanno lasciato una traccia ripercorribile, oppure ambito nel quale essi continuano a essere virtualmente presenti. Privilegiando [...] esattezza, propria del paradigma scientifico del razionalismo della metafisica classica. Le prospettive di ricerca di Husserl e Heidegger sono state sviluppate da autori quali Ricoeur e Levinas.
Altri approcci
Allo studio della m. secondo approcci ...
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Nella storia della filosofia si incontrano sostanzialmente due significati di c., uno soggettivo, come sicurezza da parte del soggetto della verità di una conoscenza acquisita, e uno oggettivo, come garanzia [...] e l’ha chiamato Urdoxa o Urglaube (Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica, I, § 104). Heidegger, nel quale riemergono i temi principali della filosofia hegeliana, ha distinto due significati di c., che corrispondono a quello ...
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Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854); studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, dove strinse amicizia con Hegel e Hölderlin e dove conseguì il titolo di magister [...] ha dato importanti risultati sia sul piano del confronto critico-speculativo di filosofi come Marcel, Jaspers e Heidegger, sia su quello delle interpretazioni parziali o complessive del pensiero schellinghiano. Le cose stanno diversamente se dal ...
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Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] e significati, mai compiutamente sovrapponibili.
Dagli anni Settanta, in virtù di sollecitazioni provenienti soprattutto dal pensiero di M. Heidegger, il dibattito teorico ha mostrato la tendenza a spostarsi sul ruolo del lettore. In tal senso, per ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Teorie della politica
Carlo Altini
Nonostante le prospettive teoriche che si occupano di politica in Italia diventino, nella seconda metà del Novecento, sempre più specializzate a livello accademico [...] ‘eresie’ del marxismo attraverso la rilettura di autori estranei alla tradizione comunista, come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger e Ludwig Wittgenstein (una rilettura successivamente favorita anche dagli studi di Gianni Vattimo, n. 1936), o ...
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Nuovi paradigmi dell’immaginario
Marina D’Amato
Come si costituiscono e come si organizzano nel loro funzionamento le immagini sociali? Perché la civiltà occidentale, iconoclasta, ha moltiplicato le [...] religione di Mircea Éliade, nella scuola junghiana di psicologia o nel pensiero neokantiano di Ernst Cassirer o Martin Heidegger o nella fenomenologia di Edmund Husserl o ancora nell’ermeneutica o nelle scienze cognitive che tengono in gran conto ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] dottrinali" (Opere, III, p. 392), il D. vi esamina le posizioni estetiche di Croce, Gentile, Baratono, Banfi, Carlini, Bo, Heidegger, Jaspers e Nietzsche, e del romanticismo in genere. L'assunto era che la crisi di quest'ultimo "non può risolversi ...
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FLORA, Francesco
Massimo Onofri
Nacque il 27 ott. 1891 a Colle Sannita (Benevento) da Giuseppe e Vincenza Di Lecce. Trovatosi, poco più che adolescente, a capo di una numerosa famiglia per la prematura [...] del "macchinismo", in anni in cui si andava profilando quella critica alla società tecnologica che, da E. Husserl a M. Heidegger fino a T.W. Adorno e M. Horkheimer, avrebbe caratterizzato la storia del pensiero europeo.
Nella prima parte del libro ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...