SCARAVELLI, Luigi
Mauro Visentin
– Discendente da antiche famiglie blasonate (il padre era marchese e la madre baronessa), nacque a Firenze il 19 luglio 1894 da Enrico, piemontese, e da Elisa Stabile, [...] perfezionare la conoscenza della lingua e approfondire i temi del pensiero contemporaneo tedesco, a cominciare da quello di Martin Heidegger, a proposito del quale, rientrato in Italia, scrisse e pubblicò uno fra i primi contributi apparsi da noi su ...
Leggi Tutto
ragion sufficiente, principio di
Principio identificato da Leibniz per portare alla luce il fondamento delle ‘verità di fatto’ o contingenti (a posteriori) e il loro statuto rispetto alle cosiddette [...] cose); principium rationis sufficientis agendi (ogni azione, per prodursi, deve essere motivata da un fine della «volontà»). Nel Novecento Heidegger, (in Der Satz vom Grund, 1957; trad. it. Il principio di ragione) a proposito del principio di r. s ...
Leggi Tutto
TECNICA (XXXIII, p. 378)
Valerio TONINI
Nel mondo contemporaneo il concetto di t. ha assunto un'importanza dominante e più impegnativa che nel passato, in quanto un'attività rivolta a ottenere un determinato [...] è la parte spettante a una filosofia della tecnica (W. Rathenau, P. Ducassé). Sul piano teorico più astratto, M. Heidegger riconosce addirittura nella sua "utilizzabilità" la determinazione di ogni ente e nello strumento, nel mezzo di lavoro, la ...
Leggi Tutto
Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] mondo all'essenziale e di dominare il brulicare del reale in una laconica unità di significato; Nietzsche e poi Heidegger denunciano tuttavia nel grande stile una violenza metafisica, che costringe e comprime le dolorose dissonanze della vita e anche ...
Leggi Tutto
Protestantesimo
Heinz-Horst Schrey
di Heinz-Horst Schrey
Protestantesimo
sommario: 1. L'autocomprensione odierna del protestantesimo: a) genesi storica; b) distinzione tra veteroprotestantesimo e neoprotestantesimo; [...] 'ortodossia, la teologia protestante trasse stimoli di rinnovamento dall'accoglimento di motivi propri della filosofia dell'esistenza (M. Heidegger, Sein und Zeit, Halle-Saale 1927), della filosofia del rapporto Io-Tu (M. Buber, Ich und Du, Leipzig ...
Leggi Tutto
Critica letteraria
RRené Wellek
di René Wellek
Critica letteraria
sommario: 1. Il termine e il concetto di critica. 2. Teoria della letteratura. 3. Critica pratica e storia della letteratura. 4. Procedimenti [...] le interpretazioni heideggeriane di poesie di Hölderlin, Rilke e Trakl siano state tacciate di arbitrarietà, l'influsso di Heidegger sulla critica tedesca e (attraverso alcune mediazioni) su quella francese, è stato profondo. La sua filosofia aiutò a ...
Leggi Tutto
Teorie dell’architettura
Paola Gregory
In un mondo in ‘liquefazione’ e superproduzione qual è il nostro sembrerebbe aporetico parlare di teorie dell’architettura. Eppure, come chiarisce Vittorio Gregotti [...] un programma, dovrà coniugare l’immaginazione personale con le aspirazioni collettive per attuare una forma di ‘abitare poetico’ (da Heidegger a Vattimo) capace di cogliere tutti gli elementi che compongono le aspettative di un individuo e/o di una ...
Leggi Tutto
DE MARTINO, Ernesto
Vittorio Lanternari
Nacque a Napoli il 1º dic. 1908 da Ernesto, ingegnere delle Ferrovie dello Stato, e da Gina Jaquinangelo. All'università di Napoli seguì la scuola di Adolfo Omodeo, [...] da lui adottati - di "garantire la presenza". Sensibile fin da quest'opera è l'influenza dell'esistenzialismo di Heidegger, da cui egli mutua alcuni concetti-base e in parte il linguaggio, introducendo nel campo dell'antropologia religiosa nozioni ...
Leggi Tutto
Schleiermacher, Friedrich Daniel Ernst
Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834).
La vita e le opere
Formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s’iscrisse [...] fortuna la filosofia della religione di S., successivamente, attraverso lo storicismo di Dilthey, l’ontologia di Heidegger, e l’ermeneutica filosofica di Gadamer, sono stati evidenziati notevoli spunti originali della sua concezione dell’ermeneutica ...
Leggi Tutto
Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] le variabili dell’esperienza sono continuamente sostituite da costanti, in una connessione funzionale dei dati.
Sia in M. Heidegger, che sviluppa in modo peculiare alcune suggestioni fenomenologiche, sia nel pragmatismo di J. Dewey, il problema della ...
Leggi Tutto
anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...