Interpretazione giuridica
Robert Alexy
Concetto
L'interpretazione giuridica è un caso particolare di un'attività che ricorre in diverse discipline scientifiche e in numerosi contesti della vita quotidiana: [...] primo tipo concerne il rapporto tra la cosiddetta precomprensione e il testo (v. Esser, 1970, pp. 136 ss.; più estesamente v. Heidegger, 1967¹¹, pp. 152 s.; v. Gadamer, 1960, pp. 250 ss.). Con 'precomprensione' si deve intendere un'ipotesi con cui l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Tramonto (e trasfigurazione) di una ‘tradizione’
Michele Ciliberto
Nel 1951, in un saggio molto bello (L’influenza culturale di Benedetto Croce, «L’approdo letterario», n. s., ottobre-dicembre 1966, [...] l’uomo funge da pastore dell’Essere, una proposta irricevibile e impraticabile. Enigmatico non è tanto il pensiero dell’ultimo Heidegger, bensì l’ammirazione supina e spesso priva di spirito critico che gli è stata tributata e che ha prodotto tanta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’estetica novecentesca, nelle sue molteplici e spesso irriducibili configurazioni, ha [...] estetico, ma anche a fondare l’arte nelle sue relazioni con altre forme di cultura.
L’esperienza estetica
In Martin Heidegger, l’interesse per il fenomeno artistico cresce dopo la “svolta” degli anni Trenta (L’origine dell’opera d’arte; Hölderlin ...
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Filosofo (Turnov 1907 - Praga 1977); dopo aver compiuto studî di romanistica, filologia slava e filosofia all'univ. di Praga, si addottorò nel 1937 in filosofia. Fondamentale per la sua formazione fu un [...] di legare il soggetto trascendentale con la società e la storia, tratto questo che lo avvicinò al pensiero di M. Heidegger. Tra le opere: Aristoteles, jeho předchůdci a dědicové ("Aristotele, i suoi predecessori e i suoi eredi", 1964); Úvod do studia ...
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Mohanty, Jitendra Nath
Mohanty, Jitendra Nāth
Filosofo indiano (n. Cuttack, Orissa, 1928). Dopo un’educazione tradizionale (volta allo studio soprattutto del sanscrito e del Navyanyāya), ha insegnato [...] come un interprete creativo del panorama filosofico classico. Come Matilal, ha rifiutato l’opposizione (che critica in Husserl, Heidegger, Rorty) fra un pensiero occidentale intellettuale e uno indiano (o ‘orientale’) mistico, intuitivo o pratico e ...
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Yorck von Wartenburg, Paul
Pensatore tedesco (Berlino 1835 - ivi 1897). Discendente di una famiglia dalle antiche tradizioni militari, nutrito di una salda religiosità luterana, fu raffinato conoscitore [...] un prezioso documento per ricostruire il pensiero e la personalità dei due interlocutori; essa influenzò la filosofia della storia del primo Heidegger. Una raccolta di tutte le opere di Y. è stata pubblicata in trad. it., a cura di F. Donadio, con il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Considerato un fenomeno provinciale di breve vita ed equivocato come la filosofia dell’uomo [...] antitetiche. Oppure si consideri la crescente frequenza con cui si parla di un “pragmatismo” di Wittgenstein o di Heidegger, due pensatori che più distanti dal clima culturale e dalla storia di questo movimento sarebbe difficile immaginare.
Una ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] che pretende di cogliere la natura della nuova scienza procedendo gradualmente dall'antica, sotto la guida dell'idea di progresso. (Heidegger 1950; trad. it., pp. 73-74)
I punti di forza e di debolezza di questo brano sono evidenti per chiunque ...
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TAFURI, Manfredo
Tessari Cristiano
Nacque a Roma il 4 novembre 1935 da Simmaco, ingegnere al ministero dei Lavori pubblici, e da Elena Trevi, di famiglia ebraica originaria di Ancona. Per l’esclusione [...] di Enzo Paci sull’esistenzialismo, con cui si misurò leggendo in traduzioni testi di Albert Camus, Jean-Paul Sartre e Martin Heidegger; e in seguito alla conoscenza della Storia dell’architettura moderna di Bruno Zevi (Torino 1950) e del Borromini di ...
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Medico e antropologo (Stoccarda 1886 - Heidelberg 1957). Prof. di neurologia, dedicò i suoi studi al rapporto tra la malattia ed il profilo psicologico del malato e a quello tra medico e paziente. Manifesto [...] tutto organico. Ispirandosi alle dottrine del suo maestro, l'internista L. von Krehl, all'esistenzialismo di M. Heidegger e alla psicanalisi, W. applicò alla medicina le sue concezioni teoriche, insistendo sulla necessità di considerare la malattia ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...