Sociologo francese (Denguin, Pyrénées-Atlantiques, 1930 - Parigi 2002). Compiuti i suoi primi studî in Algeria è tornato in Francia dove ha insegnato a Lilla, poi (dal 1964) all'École pratique des hautes [...] échanges linguistiques (1982; trad. it. La parola e il potere, 1988); Homo academicus (1984); L'ontologie politique de Martin Heidegger (1988; trad. it. 1989); La noblesse d'État. Grandes écoles et esprit de corps (1989); Raisons pratiques. Sur la ...
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RETORICA
Marc Fumaroli
(XXIX, p. 151)
Scomparsa nel corso del 20° secolo dall'insegnamento secondario europeo, la r. negli anni Settanta appariva destinata ad accontentarsi di una breve rubrica bibliografica [...] del linguaggio.
Secondo un altro orientamento di pensiero, del tutto diverso, un discepolo italiano di E. Husserl e di M. Heidegger, E. Grassi, in una serie di saggi culminati nel 1970 nell'opera Macht des Bildes. Ohnmacht der rationalen Sprache. Zur ...
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Alice Gonzi
Filosofo, poeta, saggista, drammaturgo romeno (Iaşi, 1898 - Auschwitz-Birkenau 1944). Inizia la sua attività di intellettuale nella nativa Romania, per emigrare a Parigi nel 1923. Qui, incontra, [...] ulteriormente il suo proprio pensiero filosofico in continuo confronto con autori come Šestov, Nietzsche e Kierkegaard, Husserl, Heidegger, Freud, Bergson e Gide. La problematica centrale del testo e della filosofia di F.: il bisogno di trovare ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Secolo ricchissimo di esperienze e intuizioni filosofiche, il Novecento vede confrontarsi [...] un esempio Paul Celan e Ingeborg Bachmann. Quest’ultima si laurea nel 1948 proprio sulla ricezione critica della filosofia esistenziale di Heidegger; una tesi che è in realtà un feroce attacco al filosofo, il cui tentativo di dire ciò che secondo ...
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Insieme delle forme e strutture del rapporto fra soggetti. Nella filosofia moderna il tema dell’i. è presente in modo esplicito nella fenomenologia di Husserl, sia nelle Idee per una fenomenologia pura [...] il Dasein, il singolo, è in realtà un Mitdasein, un singolo che convive con altri singoli. Questa circostanza impedisce in Heidegger una reale i., perché il tratto fondamentale della convivenza è la cura, che può essere inautentica o autentica. Nel ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] esistenziale umana che non può superare l’orizzonte della soggettività empirica, come accade in S. Kierkegaard, o, come sostiene M. Heidegger, «l’ente che io sono in quanto sono in un mondo»; infine, la posizione radicale di F. Nietzsche, per il ...
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Estetica ambientale
Paolo D’Angelo
Una svolta nell’estetica
Per lo meno a partire dagli inizi dell’Ottocento, l’estetica si è autocompresa come filosofia dell’arte. Ancora nella Kritik der Urteilskraft [...] contesto, come ambiente o natura. Non si tratta ovviamente di una mera variante terminologica, dal momento che la Terra è per Heidegger ciò che si oppone al Mondo, cioè all’esplicito, alla storia e alla cultura, e si rivolge piuttosto all’implicito ...
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Trias, Eugenio
Trías, Eugenio
Filosofo spagnolo (n. Barcellona 1942). Laureatosi in filosofia all’univ. di Barcellona nel 1964, proseguì gli studi a Madrid, Bonn e Colonia. Dal 1992 è prof. di estetica [...] e asistematico, tutta l’opera di T. – che si richiama esplicitamente a Platone, Hegel e Nietzsche, ma anche a Heidegger e a Wittgenstein quali suoi padri spirituali – può essere considerata come il tentativo di costruire, a fronte degli orientamenti ...
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HAYM (Aim, Aimo, Higham, Hyam), Nicola (Nicolò) Francesco
Antonio Rostagno
Nacque a Roma il 6 luglio 1678 da Sebastiano ed Elena in una famiglia di musicisti d'origine tedesca o austriaca.
Si ha notizia [...] sorte" (ibid., p. 311).
L'H. morì a Londra il 31 luglio 1729.
Poco prima di morire stava progettando, sempre con Heidegger e Händel, una nuova accademia (dopo la bancarotta della Royal Academy of music nel 1728), per cui aveva già completato altri ...
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STORIA (XXXII, p. 771)
Arnaldo MOMIGLIANO
Storia della storiografia (p. 774). - Durante l'ultima guerra mondiale e nel periodo successivo 1946-59 gli studî storici si sono moltiplicati in tutte le direzioni. [...] per un'analisi della conoscenza storica (1954). Lo sviluppo dell'esistenzialismo implicava di per sé anche il trasferimento del problema heideggeriano sul rapporto tra esistenza e storia, e si sono avute opere in questo senso (E. Dardel, 1946). Ma è ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...