Badiou, Alain. – Filosofo, romanziere e drammaturgo francese (n. Rabat 1937). Docente dell’École normale supérieure dal 1999, poi professore emerito, direttore del Collège international de philosophie [...] mondes (2006); Second manifeste pour la philosophie (2009, trad. it. 2010); Petit panthéon portatif (2008; trad. it. 2010); Heidegger. Le nazisme, les femmes et la philosophie (2010; trad. it. 2010); L'aventure de la philosophie française (2012; trad ...
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Filosofo italiano (n. Napoli 1950). Dopo gli studi in filosofia presso l’Università Federico II di Napoli ha intrapreso la carriera accademica, divenendo prof. di Storia delle dottrine politiche e direttore [...] dimensione politica attraverso l’innesto di nuove categorie intellettuali, molte delle quali ispirate dalle opere di H. Arendt, M. Heidegger e F. Nietzsche. Tale percorso ha portato E. a mettere in contrasto, per esempio, i concetti di Communitas e ...
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Filosofo tedesco, nato a Lipsia il 5 settembre 1889, morto a Bonn il 13 novembre 1964. Dopo aver compiuto studi di filosofia e matematica a Lipsia, dove si laureò nel 1914, conseguì (1922) la libera docenza [...] sviluppi della logica modale, dalla ricostruzione della storia del pensiero matematico, al confronto con la filosofia di M. Heidegger e all'estetica.
B. stesso ha indicato la peculiarità della sua posizione filosofica nello sforzo di rivendicare ...
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Umore
Carlo Maggini
Umore (dal latino humor o umor derivato di (h)umere, "essere umido") indica propriamente una sostanza liquida o semiliquida; in senso figurato il vocabolo sta a significare indole, [...] prepredicativa. È questa una costante dell'essere al mondo, un modo dell'esserci di cui è espressione la situazione emotiva (Heidegger 1983). L'esserci è sempre in umore anche quando non ci si sente disposti a nulla. L'Endon di H. Tellenbach ...
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soggetto
Termine il cui uso copre un’ampia gamma di significati che rinviano sia all’esser sottoposto o all’essere sostrato (➔) di determinati accidenti che concorrono all’identificazione di una data [...] a una molteplicità irrelata di singoli s. isolati, ma a una intersoggettività originaria (Meditazioni cartesiane, V). Per Heidegger, il principio della soggettività, guadagnato nel pensiero moderno a partire dalla ‘soggettità’ che già operava nelle ...
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Critico e scrittore statunitense (Neuilly-sur-Seine 1929 - Cambridge 2020). Figlio di genitori ebrei di origine austriaca, nel 1940 lasciò la Francia rifugiandosi negli USA. Comparatista di vasta e profonda [...] i contributi più importanti della sua ampia produzione critica: le raccolte di saggi Language and silence (1967; trad. it. 1972); Heidegger (1978; trad. it. 1980); Real presences (1989; trad. it. 1992); e i volumi The death of tragedy (1961; trad. it ...
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ZUBIRI APALATEGUI, José Xavier
Marco M. Olivetti
Filosofo, nato a San Sebastián il 12 aprile 1898; dal 1918 al 1921 compì studi di filosofia e teologia nelle università di Madrid, Lovanio, Gregoriana [...] poi ottenuto la riduzione allo stato laicale. Ha soggiornato vari anni in università tedesche (udendo lezioni di Husserl e Heidegger) e ha visitato varie università europee; ha compiuto anche studi di matematica, fisica, medicina, lingue semitiche e ...
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TAPIES, Antoni
Bianca Maria Saletti Asor Rosa
Pittore, nato a Barcellona il 13 dicembre 1923. Aveva già eseguito disegni e pitture da autodidatta, quando, pur essendosi laureato in legge, si dedica, [...] , in una fase surrealista, cui non è disgiunta l'analisi dell'opera di J. Mirò. Le letture filosofiche, da Nietzsche a Heidegger, e la sperimentazione su nuove tecniche, si traducono in una lenta metamorfosi stilistica, che porta T. a scoprire che l ...
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Gentile e il nichilismo
Gennaro Maria Barbuto
Storiografia
Se si scorrono le pagine sulla storia del nichilismo, come quelle di Franco Volpi (1996), o le diverse testimonianze filosofiche sul nulla, [...] brillante monografia di Salvatore Natoli (1989), che ne ha apprezzato la statura europea confrontandolo in modo peculiare con Martin Heidegger, e alla preziosa silloge delle opere, curata da uno dei suoi ‘allievi’ migliori, Eugenio Garin, che ne ha ...
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Meyer, Hans
Filosofo tedesco (Etzenbach, od. Land Baden-Württemberg, 1884 - Frontenhausen, Baviera, 1966). Prof. nell’univ. di Würzburg (1922), fu il fondatore, nel 1925, delle Forschungen zur neueren [...] Philosophie, 1962); Thomas von Aquin. Sein System und seine geistesgeschichtliche Stellung (1938); Geschichte der abendländischen Weltanschauung (5 voll., 1947-50); Systematische Philosophie (3 voll., 1955-60); Heidegger und Thomas von Aquin (1964). ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...