venerabile /vene'rabile/ [dal lat. venerabĭlis]. - ■ agg. 1. [degno di venerazione: un vecchio v.; persona di v. aspetto] ≈ onorabile, (lett.) onorando, onorevole, (lett.) venerando, [spec. in senso religioso] [...] , inoltrato, rispettabile. ↓ maturo. ↔ acerbo, giovane. ■ s. m. 1. (con iniziale maiusc.) (eccles.) [particola [titolo attribuito a persone, non ancora beate, di cui la Chiesa ha riconosciuto l'eroicità delle virtù o il martirio: i santi, i beati ...
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venerdì s. m. [lat. Venĕris dies "giorno di Venere"]. - 1. [quinto giorno della settimana] ≈ (region.) venere. ● Espressioni: venerdì santo (o di passione) → □. 2. (estens., scherz.) [solo nelle espressioni [...] gli manca qualche v. o non ha tutti i v., con riferimento a persona un po' stramba] ≈ (fam.) rotella. □ venerdì santo (o di passione) [venerdì della settimana santa in cui si ricorda la passione e la morte di Gesù] ≈ Ⓣ (eccles.) parasceve. ...
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accolito /a'k:ɔlito/ (ant. acolito) s. m. [dal lat. eccles. acoly̆thus, dal gr. akólouthos "compagno di viaggio"]. - 1. (eccles.) [chi ha ricevuto l'accolitato] ≈ ⇓ chierico. 2. (fig.) [chi segue assiduamente [...] o serve qualche personaggio, per lo più spreg.] ≈ adepto, affiliato, (non com.) caudatario, cortigiano, giannizzero, gregario, leccapiedi, lustrascarpe, portaborse, reggicoda, satellite, scagnozzo, scherano, ...
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vergine /'verdʒine/ [lat. vĭrgo -gĭnis, di etimo ignoto]. - ■ s. f. 1. [donna che è in stato di verginità] ≈ (lett.) pulcella, (lett.) pulzella, (ant.) virgo. b. (con iniziale maiusc.) [per antonomasia, [...] .) maschietta, (scherz.) monella, (lett., scherz.) pulzella, ragazza, signorina. ■ agg. 1. [spec. di donna, che non ha avuto rapporti sessuali completi] ≈ illibato. ‖ casto. ↔ deflorato, (volg.) sverginato. 2. (fig.) [caratterizzato da innocenza ...
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vescovo /'veskovo/ s. m. [lat. episcŏpus, dal gr. epískopos, propr. "ispettore, sovrintendente"]. - (eccles.) [nella Chiesa cattolica, prelato che ha il governo ordinario di una diocesi: essere nominato [...] v. di Torino] ≈ (ant.) episcopo, presule ...
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preposto /pre'posto/ [part. pass. di preporre]. - ■ agg. [di persona, che è messo a capo di un ufficio, che ha la responsabilità di un'attività e sim., anche con la prep. a: l'ingegnere p. alla direzione [...] dei lavori] ≈ addetto, deputato (a), incaricato (di), responsabile (di). ■ s. m. (eccles.) [ecclesiastico dotato di dignità capitolare in una chiesa collegiata] ≈ (ant.) preposito, (region.) prevosto. ‖ parroco, pievano. ...
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profanità s. f. [dal lat. tardo profanĭtas -atis]. - 1. (relig.) a. [carattere di estraneità a ciò che è religioso] ≈ laicità, mondanità. ↔ sacralità. b. (estens.) [ciò che compromette il carattere sacro [...] di qualcosa o qualcuno: la p. di certe frasi] ≈ empietà, sacrilegio. 2. (estens.) [carattere di cosa che non ha per argomento la religione: la p. dei giornali] ≈ laicità, mondanità. ‖ secolarità, temporalità. 3. (non com.) [assenza di competenza e ...
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compare s. m. [lat. tardo compater -tris, der. di pater "padre", col pref. con-]. - 1. a. [uomo che tiene un bambino a battesimo o a cresima] ≈ padrino, (region.) santolo. ↔ ‖ *figlioccio. b. [uomo che [...] e ne attesta e ne sottoscrive la validità] ≈ testimone. 2. (estens., fam.) a. [titolo che si dà a un uomo col quale si ha un rapporto di amicizia: bevi, c.!] ≈ amico. b. [uomo che aiuta più o meno copertamente qualcuno in un imbroglio e sim ...
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germano² s. m. [lat. germanus, der. di germen "germe, seme"] (f., raro, -a), poet. - [chi ha con altra persona un vincolo di parentela che fa derivare entrambi dagli stessi genitori] ≈ ⇓ (ant.) frate, [...] fratello, sorella, (ant.) suora ...
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zombi /'dzombi/ s. m. e f. [dalla voce creola delle Antille zombi "fantasma; morto richiamato in vita"]. - 1. (etnol.) [nel rito vodù, cadavere richiamato in vita che diviene schiavo di chi lo ha rianimato, [...] divenuto poi figura tipica di racconti e film dell'orrore: credere negli z.] ≈ morto vivente. ‖ fantasma, lemure, spettro, spirito. 2. (fig., spreg.) [individuo dall'aspetto particolarmente stanco o malato ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...