Teologo spagnolo (Granada 1548 - Lisbona 1617). Gesuita (dal 1564), fu tra i più influenti teologi cattolici. Pur muovendosi nell'ambito dell'aristotelismo scolastico tomista, elaborò dottrine teologiche [...] della grazia, quindi, come aggiunta esterna alla natura. Ma si può dire che in ogni problema fondamentale della teologia S. ha lasciato la sua impronta: fra le tesi più caratteristiche, l'affermazione che l'incarnazione del Verbo vi sarebbe stata ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] fu però limitato da numerose disposizioni restrittive. Grandiose furono in particolare le s. degli Ebrei spagnoli, di carattere arabo-andaluso. Durante il Rinascimento la s. ha sovente importanza monumentale, come la Maysel a Praga.
Nel 19° sec., le ...
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Ciò che è connesso, più o meno intimamente, con la divinità, con la religione e con i suoi misteri, e perciò impone un particolare atteggiamento di riverenza e di venerazione (contrapposto in genere a [...] tipi di sacerdoti, monaci ecc.), di oggetti (feticci, strumenti rituali ecc.). In tutti questi casi la qualità di s. ha per effetto di richiedere un comportamento umano particolare, differente cioè dal comportamento di fronte allo stesso genere di ...
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segreto Ciò che uno nasconde dentro di sé e non rivela (tranne singole e determinate eccezioni) a nessuno.
Diritto
Il s. è in varie occasioni oggetto di regolamentazione giuridica. L’esigenza è da una [...] al principio della segretezza dell’azione amministrativa. In seguito, la l. 241/1990 (art. 22 e s.) ha riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi come principio generale dell’attività amministrativa, volto ad assicurarne l ...
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Composizione poetica ebraica; in particolare quelle raccolte nella Bibbia nel Libro dei S. e poi entrate, con la traduzione latina, nella liturgia cristiana.
Il libro dei Salmi
Il libro (detto in ebraico [...] divini officii, cioè l’insieme degli inni, invitatori, antifone ecc.
Il particolare carattere poetico, personale e profetico dei s. ha fatto del salterio nel corso del Medioevo, oltre che un libro liturgico, un libro di preghiere destinato ai laici ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] voll., 1836-56) e la traduzione dei dialoghi di Platone, escluso il Timeo (5 voll., 1804-9; 6 voll., 1817-28). S. ha in comune con i romantici (e, entro certi limiti, con Hegel) la polemica contro ogni visione parziale, frammentaria, finita del reale ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] , tiburtina), e anche di 20 in alcune tradizioni.
La S. ha la caratteristica di non essere legata a un culto oracolare fisso venduti al re Tarquinio Prisco o a Tarquinio il Superbo dalla S. cumana: questa avrebbe offerto al re una raccolta più ampia, ...
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sogno Attività mentale che si svolge durante il sonno, a carattere involontario e non intenzionale; si esprime prevalentemente con immagini visive, spesso a carattere molto vivido. psicologia Gli studi [...] fisici o psichici che tenderebbero a disturbare il sonno e che trovano invece nel s. un’eventuale soddisfazione. Gli stimoli psichici da cui ha propriamente origine il s. sono inconsci e risalgono a epoche lontane della vita del sognatore. Essi sono ...
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sufismo Nell’islam, dottrina e disciplina di perfezionamento spirituale. Si presenta come un insieme di metodi e dottrine che tendono all’approfondimento interiore dei dati religiosi, per preservare la [...] . epurato da abusi e da eccessi dottrinali.
Trattandosi di una disciplina di perfezionamento spirituale, nel s. ha assunto particolare rilevanza il rapporto tra maestro (shaikh o murshid) e discepolo (murīd). Tale rapporto, inizialmente informale, si ...
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SALIMBENE DE ADAM
OOlivier Guyotjeannin
Il francescano di origine emiliana S., insieme al benedettino inglese Matteo Paris (v.), è uno dei due contemporanei di Federico II ad averci lasciato la quantità [...] Scalia2, I, p. 45): con i suoi clichés più abusati e le sue parole più violente la propaganda antifedericiana, che S. ha letto, udito e senz'altro anche veicolato, attraversa l'intera Cronaca. Dal tema dell'ingratitudine dell'imperatore verso il papa ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...
s-
– Prefisso presente in molte parole italiane, soprattutto verbi e, in misura minore, aggettivi e sostantivi. Rappresenta in genere la continuazione del lat. ex, preposizione e prefisso (per la forma ridotta e-, v. e-), che, in composizione,...