Sarris, Andrew
Daniele Dottorini
Teorico del cinema e critico statunitense, nato a New York il 31 ottobre 1928. Tra i maggiori studiosi di cinema del suo Paese, a partire dagli anni Sessanta ha elaborato [...] presso la School of the Arts della Columbia University.
L'interesse per le categorie interpretative di matrice europea ha spinto S. a rileggere in profondità la storia del cinema hollywoodiano. In The American cinema: directors and directions 1929 ...
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Shindō, Kaneto
Dario Tomasi
Regista e sceneggiatore giapponese, nato a Hiroshima il 28 aprile 1912. Autore di complessi e sofferti ritratti femminili, S. ha sempre dichiarato la sua profonda ammirazione [...] certa emarginazione da parte del sistema cinematografico giapponese, S. ha spesso scelto, almeno sino agli anni Settanta, la tuttavia un errore considerare solo l'aspetto intimistico del cinema di S. che, per es., comprende anche film di forte impatto ...
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Schermo
Costante De Simone
Lo s. è il luogo dell'attualizzazione dell'opera cinematografica, la finestra sull'universo delle immagini. Per questo in film come The purple rose of Cairo (1985; La rosa [...]
La superficie del cinescopio su cui si formano le immagini televisive è per estensione denominata anch'essa 'schermo'. Questo s. però ha un rapporto fisso tra i lati e non variabile come quello delle immagini cinematografiche. La ragione è storica e ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] gli ungheresi A. Kovács e I. Szabó, i giapponesi N. Shima, S. Imamura, S. Terayama, Y. Yoshida, gli svizzeri A. Tanner e C. Goretta, , maggiore incasso della storia del cinema, che ha stimolato la rinascita di forme di divismo apparentemente sopite ...
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La direzione della messinscena di una rappresentazione teatrale, operistica, cinematografica, televisiva.
R. teatrale
Comprende il complesso di attività rivolto all’esecuzione di un testo drammatico sul [...] A. Antoine in Francia, dalla Freie Bühne a Berlino, da K.S. Stanislavskij in Russia. Il primo fondò a Parigi il Théâtre Libre uso che se ne fa in tutti i generi principali che essa ha ideato e consolidato: l’informazione, il varietà, le riprese di ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1930 - ivi 2008). Scrittore tra i più complessi e originali della sua generazione, P. si formò come attore per poi esordire come autore teatrale. Le sue opere sono basate su [...] 'atto unico Silence, 1969; Old times, 1971; No man's land, 1975; Betrayal, 1978), radiodrammi (Landscape, 1968; Family and prose, 1986; War, 2003, di ispirazione pacifista) e attore: ha interpretato tra gli altri Mojo (1997; Soho) di J. Butterworth e ...
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Regista cinematografico statunitense (Kansas City 1925 - Los Angeles 2006). Personaggio atipico del panorama hollywoodiano, dagli anni Settanta A. portò avanti con coerenza la sua ricerca stilistica, sperimentando [...] Queste doti sembrano convergere nel suo capolavoro Nashville (1975). Ha diretto ancora: Streamers (Mancata apertura, 1983); The deviners, anni Novanta. Anche i successivi Prêt-à-porter (1994), Cookie's fortune (1999), Dr. T and the women (2000) sono ...
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Regista, sceneggiatore e produttore statunitense (n. Burbank 1958). Appassionato sin dall'infanzia di cartoni animati e di classici del cinema fantastico e horror, ha cominciato a lavorare alla Disney [...] cinematografiche (l'espressionismo tedesco, R. Corman). Dopo esser stato supervisore e produttore di Tim Burton's nightmare before Christmas (1993), ha realizzato Ed Wood (1994), Mars Attacks! (1996), Sleepy Hollow (Il mistero di Sleepy Hollow, 1999 ...
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Genere letterario, estesosi poi al cinema, in cui l’elemento narrativo si fonda su ipotesi o intuizioni di carattere più o meno plausibilmente scientifico e si sviluppa in una mescolanza di fantasia e [...] morte di J. Kennedy, e A prova di errore (1964) di S. Lumet sono poi gli esempi più significativi di un filone che si innesta avrà fine. È la metafora di un mondo in cui la tecnica ha preso il sopravvento sull’umanità. Al viaggio nel tempo si ispira ...
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Regista, sceneggiatore e attore polacco, di famiglia ebrea, naturalizzato francese (n. Parigi 1933). La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità e il ritorno, l'acqua, [...] della critica alla Mostra del cinema di Venezia; The pianist (2002) ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes e nel 2003 l di Ch. Manson) ‒, P. realizzò a Hollywood Rosemary's baby (1968), forse il suo film più famoso, condotto consciamente ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...
s-
– Prefisso presente in molte parole italiane, soprattutto verbi e, in misura minore, aggettivi e sostantivi. Rappresenta in genere la continuazione del lat. ex, preposizione e prefisso (per la forma ridotta e-, v. e-), che, in composizione,...