MERIGHI, Antonia Margherita. – N
Pier Giuseppe Gillio
acque a Bologna intorno al 1690. Non è noto come sia stata iniziata all’arte del canto, ma l’intenso sodalizio con il castrato A.M. Bernacchi e [...] pp. 478 s.).
Negli ultimi anni la M. fu consacrata una delle prime cantanti italiane. E tale la conobbe G.Fr. Händel, giunto in Italia per ingaggiare la compagnia di canto che avrebbe inaugurato la cosiddetta seconda Royal Academy of music presso il ...
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Musicista tedesco (Rain, Baviera, 1803 - Monaco 1890). Direttore d'orchestra in teatri di Vienna, Mannheim e Monaco, compose molte musiche sacre e religiose, teatrali, sinfoniche e da camera, in un'arte [...] da qualche venatura primo-romantica, appare come una moderna interpretazione degli stili di J. S. Bach e di G. F. Händel, pregevole specialmente per valori di contrappunto e di strumentazione. Si ricordano tra le altre, l'opera Caterina Cornaro e la ...
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NEUFELD, Fred
Agostino Palmerini
Medico, nato il 17 febbraio 1869 a Neuteich (Prussia). Si laureò nel 1893 in Heidelberg; professore nel 1906, divenne nel 1917 direttore dell'Istituto per le malattie [...] assai notevoli. Ricordiamo in modo particolare: Typhus (in Handbuch d. pathol. Mikrorg., Jena 1903). Insieme con L. Handel: Opsonine und Bakterientropine (ivi 1912); Pneumokokken (ivi 1929), Phagocytose (in Handb. d. norm. u. pathol. Physiol.), ecc ...
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Cantante, nato ad Arpino il 28 febbraio 1714, morto a Roma il 25 ottobre 1761. Evirato, studiò sotto la guida di D. Gizzi (donde il soprannome, da lui stesso adottato, di Gizziello). Esordì a Roma nel [...] 1730 nell'Artaserse di Leonardo Vinci. Passò poi, sempre assai acclamato, a Napoli, Londra (dove G. F. Händel lo accolse tra gl'interpreti dell'Ariodante e dell'Atalanta), Lisbona e - per molti anni - nuovamente in Italia. La sua fama (tra le ...
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ROUBILIAC, Louis-François
Arthur Popham
Scultore, nato probabilmente nel 1705 a Lione, morto a Londra l'11 gennaio 1762. Dapprima apprendista presso B. Permoser a Dresda, poi aiuto di N. Coustou, nel [...] Trinity College, Cambridge), e di Shakespeare (1758, British Museum); i suoi monumenti a John, duca di Argyll (1748-49), a Händel (1761), e a lady Elizabeth Nightingale (1761), tutti nell'abbazia di Westminster. La larga fama di cui il R. godette ai ...
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ANNIBALI (Anniballi), Domenico detto anche Domenichino
Silvana Simonetti
Cantante (contralto), nato a Macerata ai primi del secolo XVIII (1705 circa).
Avviatosi dapprima allo studio dell'architettura [...] tre arie (due di T. Ristori e una di L. Vinci), in cui poteva meglio sfoggiare la sua bravura. Altre opere di Händel interpretate dall'A. al Covent Garden sono: Arminio (12 genn. 1737); Didone (13 apr. 1737: opera-pasticcio di cui alcuni pezzi erano ...
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Cantante inglese (Margate 1912 - Bologna 1979). Cantore nei cori delle cattedrali di Canterbury e di S. Paolo a Londra, acquistò poi larga fama come solista e come direttore del Deller Consort, un complesso [...] specializzato nell'interpretazione della musica antica, da lui fondato nel 1948. Considerato uno dei più grandi contraltisti del nostro tempo, si distinse come interprete di musiche di Händel e del repertorio inglese dei secc. 17º e 18º. ...
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Danza francese dal carattere elegante e leggiadro, in ritmo pari (misura 4/4 o 2/4), e in movimento lento o moderato. In gran voga nel Seicento – specie alla corte di Luigi XIV dove fu impiegata da G.B. [...] Lulli nelle musiche per balletto –, nel secolo successivo fu introdotta nella suite strumentale da compositori come J.S. Bach e G.F. Händel. ...
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RESSE, Celeste
Gianni Cicali
(detta La Celestina). – A Londra dal 1732 in poi comparve sotto i cognomi Gismondi (nome d’arte oppure cognome d’un primo marito?) e Hempson, nome del gentleman inglese [...] Ferdinando di Carlo Arrigoni e nell’Astarto di Giovanni Bononcini.
Morì a Londra l’11 marzo 1735 dopo lunga malattia.
Con Händel, che se davvero fu a Napoli nella primavera 1729 (cfr. Burrows, 2015, pp. 294 sg.) l’avrà potuta ammirare come cantante ...
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SCALZI, Carlo
Davide Mingozzi
– Nacque probabilmente a Genova attorno al 1700.
Francesco Saverio Quadrio (1744, p. 532) lo indicò come nativo di Voghera, ma altre fonti sono concordi nell’attribuirgli [...] Brughera Capaldo, a cura di G. Isoleri - M.R. Moretti - E. Volpato, Genova 2003, pp. 111, 115, 125 nota; W. Dean, Handel’s operas 1726-1741, Woodbridge 2006, ad ind.; K. Markstrom, The operas of Leonardo Vinci, napoletano, Hillsdale (N.Y.) 2007, pp ...
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sarabanda
s. f. [dallo spagn. zarabanda, d’incerta origine]. – 1. Danza e aria di danza, forse di origine orientale, affermatasi in Spagna nel sec. 16°: il suo movimento, su un ritmo ternario, fu dapprima allegro, in seguito assunse un carattere...
oratorio3
oratòrio3 s. m. [dalla voce prec.]. – Composizione drammatico-musicale, priva di apparato scenico e costumi, con cantanti solisti, coro e orchestra, di argomento religioso (ma non liturgico) e, dal sec. 19°, anche profano; sviluppatosi...