DONATI, Corso
Sergio Raveggi
Nato verosimilmente a Firenze verso il 1250, figlio del cavaliere Simone e di Contessa (Tessa) di cui non si conosce il casato, il D. fu per più di venticinque anni uno [...] , famoso in tutta Italia (Compagni, III, p. 21). Il suo fascino di guerriero e di uomo fu grande, come testimoniano anche Guittoned'Arezzo che a lui inneggiò nelle sue Rime (E Monaci, Crestomazia, p. 183) e l'illustre medico Taddeo Alderotti che al ...
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GIACOMO (Iacopo) da Lentini
Fabio De Propris
Detto il Notaro per antonomasia, nacque a Lentini, nella Sicilia orientale (cfr. Poesie, ed. Antonelli, II, v. 63; XII, v. 54; Dubbie, 1, v. 24), probabilmente [...] con un'oltranza stilistica che fu poi tipica di Guittoned'Arezzo e dei guittoniani.
Se è vero che l'autoreferenzialità III, Roma 1971, pp. 346 s.; A. Monteverdi, G. da L. e Cielo d'Alcamo [1967], in Id., Cento e Duecento, Roma 1971, pp. 261-284; R. ...
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DEL BENE, Sennuccio
Pasquale Stoppelli
Nacque a Firenze da Benuccio di Senno del Bene tra il 1270 e il 1275.
L'anno della nascita, che non è noto, si riesce ad approssimare tenendo conto che nel libro [...] tradizione di poesia civile e politica risalente a Guittone: la morte dell'imperatore duole al poeta anche sivedano: G. Volpi, La canzone di maestro Gregorio d'Arezzo e S. del Bene, s. l. 1895; D. Bianchi, Intorno alle rime disperse del Petrarca…, in ...
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PALAZZO
E. Zanini
Il termine, che dal punto di vista artistico designa "qualsiasi abitazione sontuosa, notevole per dimensione e per lusso, di ogni tempo e civiltà" (Samonà, 1935, p. 953; Zieger, 1949), [...] a cura di G. Favati, Genova 1970; Iacopone da Todi, Laude, a cura di F. Mancini, Roma-Bari 19803 (1974), pp. 72, 263; Guittoned'Arezzo, Rime, a cura di F. Egidi, Bari 1940, p. 89.
Letteratura critica. - Du Cange, VI, 1886, pp. 98-107; G. Lugli, s.v ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] è più ricca in poesia che in prosa, a parte i casi di prose molto sostenute retoricamente, come le Lettere di Guittoned’Arezzo, o di prose per la loro storia a contatto con altre lingue, come lo sono col francese le prose dei romanzi arturiani ...
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COMPAGNI, Dino (Aldebrandino, Ildebrandino, detto Dino)
Girolamo Arnaldi
Nacque a Firenze verso il 1246-47 (cfr. Ottokar, p. 90 n. 2) da Compagno di Perino e da una figlia di messer Manetto Scali; ultimo, [...] stato il contemporaneo Francesco da Barberino, che, nel 1296, in una delle chiose ai Documenti d'amore, pone il C. accanto a Jacopo da Lentini, Guittoned'Arezzo, Cino, Dante e Cavalcanti. A sostegno dell'attribuzione al C. del poema in nona, rima ...
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CAVALCA, Domenico
Carlo Delcorno
Nacque verso il 1270 a Vico Pisano, come attestano i più antichi manoscritti delle sue opere e le notizie che si leggono nella Cronaca trecentesca e nei più tardi Annali [...] “Poi che se’ fatta sore, o cara amica”) hanno il tono dell’epistola, nello stile di, certe lettere versificate di Guittoned’Arezzo e di Iacopone da Todi (al quale infatti venne erroneamente attribuito “Poi che se’ fatto frate, o caro amico”). Altri ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] letterarie, come quelle di Cielo d’Alcamo o di Guittoned’Arezzo.
L’isolamento della trattazione dantesca, come ➔ Melchiorre Cesarotti, che fa riferimento alla lingua degli indiani d’America, divisa in modo tale da non costituire la lingua di ...
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CAVALCANTI, Guido
Mario Marti
Nacque a Firenze, come risulta dalle attestazioni dantesche nel De Vulgari Eloquentia (“Guidonis de Florentia”, II, xii, 3; e cfr. anche I, xiii, 3); ma si ignora in quale [...] dei Cavalcanti e dei Buondelmonti, “Novelle ti so dire, odi, Nerone”; gli altri ispirati a polemica letteraria contro Guittoned’Arezzo, accusato di insipienza filosofica e di incapacità espressiva “Da più a uno face un sollegismo”; il mottetto agile ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] nei modi di diffusione e nella tradizione manoscritta, ma con incroci significativi: tra gli autori più antichi si ricordano Guittoned’Arezzo e Iacopone da Todi, l’autore maggiore in un insieme per lo più di anonimi, che utilizza anche spunti ...
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guittoniano
agg. – Relativo a Guittone d’Arezzo (c. 1235 - 1294), il poeta più rappresentativo del momento di trapasso tra la poesia siciliana e il Dolce stil novo: le rime, le Lettere g., lo stile g., la moralità guittoniana; sostantivato,...
lamento
laménto s. m. [dal lat. lamentum]. – 1. a. Voce, parola di dolore, spesso mista al pianto: fare, mandare un l.; emettere lamenti, rompere in lamenti, levare alti l.; l. pietoso, straziante. Anche, séguito di voci o parole di dolore,...