Grammatico bolognese (n. prima del 1190 - m. poco dopo il 1243). Scrisse una Summa dictaminis (1229) e i Dictamina rhetorica (1226-27), esordî e formularî di lettere e discorsi; maggiore importanza hanno la Doctrina ad inveniendas, incipiendas et formandas materias (1237 circa), contenente esempî di lettere in volgare bolognese che sono i più antichi saggi di prosa letteraria volgare, raccolti anche ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] città (luglio 1960). La DC vara la linea di centrosinistra sotto la guida di A. Moro e di A. Fanfani, che forma il primo si offrono modelli grammaticali o retorici (Boncompagno da Signa, G. Fava, Pietro della Vigna ecc.) e si tenta la poesia d’arte ...
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È termine che può essere inteso in diverso modo a seconda del punto di vista da cui ci si mette nel considerare l'uomo, le sue potenze, i suoi atti e i suoi fini.
Più comunemente e, per così dire, più [...] di Vinesauf, che insegnò a Bologna. Invece, pare che i maggiori dettatori procedessero per esemplificazione e per modelli (per es., GuidoFava, Boncompagno, maestro Bene, ecc.).
Fra i libri che più comunemente, nei secoli XIII-XIV, servirono di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Dante Alighieri
Cesare Vasoli
La mirabile costruzione della Comedia è l’esito del passaggio, attraverso le cosiddette opere minori, dal momento esistenziale e poetico della Vita nuova alla meditazione [...] ristretta di poeti provenzali, francesi e italiani, forse le Rasós de trobar di Ramon Vidal e la Summa dictaminis di GuidoFava. Durante la sua dimora a Verona, presso Bartolomeo della Scala (probabilmente 1303-1304), e poi in altre città venete ...
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Romagna
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
. Numerosi sono nelle opere dantesche, e particolarmente nella Commedia (If XXVII e Pg XIV soprattutto), i riferimenti alla R., che vi figura strettamente [...] mentre dal lato fonetico contiene la tipica palatalizzazione emiliano-romagnola di s davanti a i (scì, scicomo sono già in GuidoFava; basti il rimando a Monaci, Crestomazia, Prospetto grammaticale, in particolare § 270, e a Vita di San Petronio, a c ...
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latino
Bruno Basile
Giorgio Brugnoli
In funzione sostantivale o aggettivale, la voce ricorre con alta frequenza (specie nel Convivio) e con interessanti variazioni di significato.
Il riferimento alla [...] tipi di cursus è da notare che D. si comporta con la libertà suggerita dalle artes più moderne, come quella di GuidoFava, rifiutando la rigidità del dictamen proposto da Boncompagno. Così ad esempio l'uso del cursus è più stretto nel contesto di ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] Matteo di Vendome, Goffredo di Vinsauf , Giovanni di Garlandia) e delle artes dictaminis nostrane (prossimi appaiono specialmente GuidoFava e Bene da Firenze). Lo dimostrano esaurientemente brani come il proemio o la definizione di volgare cardinale ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] (1187). Le epistole (circa seicento tràdite da più di ottanta manoscritti) e l'Ars (utilizzata ad esempio da GuidoFava) dovettero godere di una fortuna pari a quella del modello fridericiano. Difficile tuttavia valutarne la portata: a Viterbo fra ...
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poesia (poesi')
Alfredo Schiaffini
In D. compare solo la forma ‛ poesì ' (per cui cfr. la voce Grecismi): Ma qui la morta poesì resurga (Pg I 7); per l'interpretazione del passo, alquanto controversa [...] (p. XXXVII), si può postulare la lettura diretta da parte di D. soprattutto di Bene da Firenze, e forse anche di GuidoFava tra i dettatori, oltre naturalmente alle pagine di Brunetto; di Matteo da Vendôme, Goffredo di Vinsauf e Giovanni di Garlandia ...
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retorica
L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace. Sviluppatasi nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche, come tecnica del discorso teso a persuadere, [...] della forma isidoriana. Il vero iniziatore del nuovo metodo e l’instauratore della prosa d’arte retoricheggiante fu tuttavia GuidoFava con la Gemma purpurea e con i Parlamenta et epistole, nei quali egli sottopose la lingua parlata alle norme ...
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extraordinary rendition
s. f. Procedura extra-giudiziale che consiste nella consegna di presunti terroristi a Paesi amici del governo statunitense, che provvedono al loro interrogatorio e alla detenzione. ◆ Le «consegne speciali» vanno avanti...
prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o tra le braccia, in modo da tenerla in una...