BEAUFORT, Giovanni di
Anna Maria Nada Patrone
Nacque nella seconda metà del sec. XIV da nobile famiglia della Tarantasia; dottore in legge, già nel 1399 aveva iniziato quella brillante carriera politica [...] , Umberto ilBastardo, Giovanni de la Baume, Gaspare di Montmajeur, Ludovico Grimaldi e il Beaufort. Guglielmo de Bolomier: stabilendo le competenze dei tribunali ecclesiastici, limitava fortemente la giurisdizione dei vescovi.
Il 7 nov. 1434 il ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] il modello non solo dei romances spagnoli, ma anche della lirica provenzale quale fu modificata soprattutto dal duca Guglielmo Navarra (1035-54), fu ucciso a Peñalén da un suo fratello bastardo; e le due corone restarono sulla testa dei re d'Aragona ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] conchiuse un accordo con Guglielmo II, re di Sicilia. Il tentativo greco di restaurazione il senato, l'alto clero e la nobiltà bizantina e si faceva incoronare "imperatore dei Romani" in Nicea; nell'Epiro, Michele Angelo Comneno, un bastardo ...
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TIPOGRAFIA
Luigi PAMPALONI
Tammaro DE MARINIS
Francesco VATIELLI
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. È l'arte di comporre e stampare libri o altri lavori per mezzo di tipi, cioè di caratteri mobili. Con tale nome si indica anche [...] e Verdun (1481), egli stampò, adoperando un grazioso tipo gotico bastardo, le opere di Boccaccio Cas des nobles hommes et femmes infortunez del Dottrinale di Alexander Gallus e il De salute corporis di Guglielmo da Saliceto; due cittadini di Nimega ...
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Feudalità ecclesiastiche e laiche, regno di Sicilia
EErrico Cuozzo
Nobiltà e aristocrazia
Nel Regno svevo di Sicilia erano attive e operanti almeno due concezioni della nobiltà, che ora esamineremo. [...] elementi distintivi ed aveva aperto il varco alla diffusione di quel 'feudalesimo bastardo' che avrebbe caratterizzato la tomistica della nobiltà è la Summa virtutum ac vitiorum di Guglielmo Peraldo, è altrettanto vero che quest'ultimo non riferisce a ...
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