Fiaba popolare da riconnettersi forse con un antico mito solare, famosa soprattutto attraverso la rielaborazione datane da Ch. Perrault (La belle au bois dormant, in Histoires et contes du temps passé, [...] 1697) e dai fratelli J. e W. Grimm (Dornröschen, in Kinder- und Hausmärchen, 1812-22).
Trama: una principessa dopo aver dormito, per effetto di magia, un secolo, viene risvegliata dal bacio del principe innamorato.
La favola fu musicata più volte: ...
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Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La f. ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione [...] Shakespeare).
Il Romanticismo apprezzò la f. come espressione di una poesia ingenua: con Wilhelm Karl e Jabob Ludwig Karl Grimm iniziò la raccolta sistematica di f. popolari, presto diffusasi in tutta Europa. Le antologie diedero impulso agli studi ...
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Vestirsi
Vinicio Ongini
Nudi o vestiti
Fin dall'Età della Pietra gli uomini hanno imparato a coprirsi per ripararsi dal freddo e dal caldo eccessivi. Tuttavia già i nostri antenati indossavano certi [...] popolare di tutto il mondo, Mondadori, Milano 1996
Jacob e Wilhelm Grimm, Gli gnomi, in Le più belle fiabe di Grimm, Bompiani, Milano 1963 [Ill.]
Jacob e Wilhelm Grimm, Gli gnomi, in Fiabe, Einaudi, Torino 1992
Charles Perrault, Cenerentola ...
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trasmesse di bocca in bocca, di generazione in generazione, considerate una delle fonti fondamentali per gli studî etnologici, distinguendosi dalla storia orale, che è l'insieme delle informazioni, assunte [...]
Dibattuto è il problema dell'origine delle fiabe: diversamente hanno cercato di risolverlo la teoria mitica, sostenuta da J. e W. K. Grimm, da M. Müller, da G. A. Cox e da A. De Gubernatis, la teoria indianista, sostenuta da T. Benfey, da R. Köhler ...
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Letteratura e società
Vittorio Strada
Boris Dubin
Lev Gudkov
Introduzione
Impostazione del problema.Il rapporto tra letteratura e società è suscettibile di varie interpretazioni non soltanto perché [...] e i busti di Goethe e di Schiller ornano ogni libreria così come i volumi delle loro opere ne affollano gli scaffali (v. Grimm e Hermand, 1971). Si può fare anche l'esempio della Spagna dopo il crollo definitivo dell'Impero, quando il 'modernismo ...
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Ruoli maschili e femminili
Birgitta Nedelmann
1. La costruzione dei ruoli di genere
I ruoli maschili e femminili sono il prodotto di processi interattivi di costruzione e di interpretazione. In questa [...] M., Prostitution and the State in Italy, 1860-1915, New Brunswick-London 1986.
Giligan, C., In a different voice, London 1982.
Grimm, S., Frauenförderung an den Hochschulen Westeuropas?, in "Soziologie", 1995, n. 1-2, pp. 56-70.
Haavio-Mannila, E. e ...
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PLACUCCI, Michele
Giancarlo Cerasoli
PLACUCCI, Michele. – Primo di otto figli, nacque a Forlì il 24 agosto 1782 da Luigi e Giulia Bagioli.
Le tappe salienti della sua carriera sono elencate nello Stato [...] favorevole e una lettera in cui si affermò, a torto, la priorità di quel libro rispetto all’opera dei fratelli Grimm nel tramandare le usanze dei contadini (Mazzoni, 1832; Vaccolini, 1832; sulla fortuna iniziale di quest’opera v. Campana, 1927 ...
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folclore
Cecilia Gatto Trocchi
Il sapere e le tradizioni popolari
Folclore è l'italianizzazione di un termine inglese che traduce il tedesco Volkskunde, il "sapere popolare" esaltato dal Romanticismo [...] .
Il primo esame dell'origine delle fiabe risale alla seconda edizione della raccolta di fiabe tedesche (1856) dei fratelli Grimm che attinsero i loro racconti fantastici dalla voce del popolo e dalle opere di Perrault.
Un mondo con regole diverse ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] è quello che riguarda l’origine delle fiabe: diversamente hanno cercato di risolverlo la teoria mitica – sostenuta da J. e W.K. Grimm, da M. Müller, da G.A. Cox e da A. De Gubernatis –, la teoria indianista – sostenuta da T. Benfey, da R. Köhler ...
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PITRE, Giuseppe
Fabio Dei
PITRÈ, Giuseppe. – Nacque il 22 dicembre 1841 a Palermo, nel quartiere portuale di Borgo, da Salvatore e da Maria Stabile. Il padre, marinaio, morì prematuramente di febbre [...] una genealogia prevalentemente internazionale, riservando pochi cenni alla tradizione italiana e citando invece ampiamente studiosi come Jacob Grimm, George Laurence Gomme, Max Müller, Andrew Lang, Theodor Benfey, e prendendo in specie a esempio il ...
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nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...
fiaba
s. f. [lat. *flaba, da fabŭla (v. favola)]. – 1. Racconto fantastico, di solito in prosa e ad ampio sviluppo narrativo, in cui si possono riconoscere tracce di antiche credenze in esseri magici e di antichissime usanze; a differenza...