MOROSINI, Marino
Roberto CESSI
Doge. Eletto al dogado il 13 giugno 1249, ebbe un governo di breve durata (morì il 1° gennaio 1253) e assai pacifico, succedendo al dogado più movimentato di Iacopo Tiepolo, [...] si mostrò assai conciliante e nell'ambasceria a Roma a Gregorio IX nel 1236 per le cose di Genova, e nell .
Bibl.: S. Romanin, Storia documentata della Repubblica di Venezia, III, Venezia 1872; H. Kretschmayr, Geschichte von Venedig, II, Gotha ...
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NEOFITO (da νέοϕυτος "neo-piantato")
Giuseppe De Luca
Il termine, adoperato già nella versione dei Settanta, appare in S. Paolo col significato tecnico di "battezzato da poco" I Tim., III, 6.
Per spiegarsi [...] medesima, evidentemente di rimando e in dipendenza dai passi paolini, è in S. Gregorio Magno, Epist., V, 53: "adhuc noviter... plantatus in fide".
Nel cit. I Tim., III, 6 col termine appare una norma gerarchica che resterà in perpetuo nella Chiesa ...
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Antica famiglia veneziana, che la tradizione ricollega senza fondamento storico ai dogi di casato Partecipazio (810-836).
Sotto il dogado di Pietro Gradenigo, la famiglia Badoer fu la più compromessa nella [...] per sollecitare la crociata; legato presso l'imperatore Federico III nel 1484 per risolvere la questione della scomunica lanciata da del Friuli nel 1563, ambasciatore in Francia, presso papa Gregorio XIII, a Costantinopoli nel 1573, poi ancora in ...
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Umanista bizantino del sec. XIII-XIV. Discepolo e fautore di Gregorio Ciprio, fu dei più influenti personaggi alla corte di Michele VIII e di Andronico II, al cui figlio Giovanni andò sposa la figlia Irene. [...] .
Ediz.: Le opere sono disseminate in Fr. Boissonade, Anedocta graeca, I (Parigi 1829), pp. 293-312; II (1830), pp. 137-187; III (1831), pp. 256-408; V (1833), pp. 183-350; Anedocta nova, Parigi 1844, pp. 1-201 (epistolario): quelle d'argomento ...
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Doge di Venezia, dopo Sebastiano Veniero, dal 18 marzo 1578 al 30 luglio 1585. Era nato il 15 gennaio 1491, da Antonio; sposò, nel 1520, Arcangela di Alvise Canal. Fu avogadore di Comun, savio del Consiglio, [...] ambasciatore a Gregorio XIII, oratore al concilio di Trento, luogotenente a Udine, ambasciatore alla corte imperiale, a Roma, in Spagna, repubblica che la dichiarò sua "figlia diletta".
Bibl.: H. Kretschmayr, Geschichte v. Venedig, III, Gotha 1933. ...
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Nacque il 15 luglio 1823 a Darmstadt, e ivi morì il 15 dicembre 1888. Terzo figlio del granduca Lodovico II di Assia-Darmstadt, entrato nella milizia vi rimase fino al 1862 prestando servizio negli eserciti [...] truppe austriache; si trovò alla testa di una divisione alla battaglia di Solferino (24 giugno); partecipò alle trattative con Napoleone III per l'armistizio, e, finita la campagna, ebbe il comando del 3° Corpo d'armata austriaco, in Treviso. Tornato ...
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È il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima, che nel rito romano fin dai tempi di S. Gregorio Magno (590-604) inizia il digiuno quaresimale e che perciò venne detto anche in capite ieiunii. Il nome [...] dal maggiore dei sacerdoti assistenti, le impone a tutto il clero e ai fedeli presenti, dicendo le parole ispirate a Genesi, III. 19: "Ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai". La cerimonia ci è attestata verso gl'inizî del sec. XI ...
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Moralista e canonista spagnolo, zio materno dì S. Francesco Saverio, conosciuto più comunemente come Navarrus o Doctor Navarrus, dal regno ove nacque il 13 dicembre 1493. Compiuti gli studî in Alcalá e [...] 1586 o 1587, dopo essere stato in grande stima presso Pio V, Gregorio XIII e Sisto V. Fu sepolto nella chiesa di S. Antonio dei et practica, Rouen 1900, p. 115; H. Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, Innsbruck 1907, III, pp. 344-48. ...
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Avventuriero, diplomatico e storico del sec. XVII. Figlio illegittimo di un Arconati, della nobile famiglia milanese, e di una Lamberti, dopo una giovinezza tempestosa, riparò nel 1674 a Ginevra, inseguito [...] divenne poi segretario del conte di Portland, favorito di Guglielmo III. Entrato così nella carriera diplomatica, vi rimase fino al sono notevoli due operette del periodo ginevrino, già attribuite a Gregorio Leti: Il Governo del duca d'Ossuna (1678) ...
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Dopo la morte di Antero, F., romano e figlio di Fabio, fu eletto a succedergli (10 gennaio 236) per quanto semplice laico e in circostanze che la tradizione, raccolta da Eusebio (Hist. eccl., VI, 29), [...] si svolse in un periodo di calma relativa (impero di Gordiano III e di Filippo l'Arabo, 238-249) che permise al vescovo attribuisce la tradizione a F., principalissimo quello (riferito da Gregorio di Tours) dell'invio di sette vescovi in Gallia; ma ...
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cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata di papa Innocenzo X] venne stigmatizzato...