PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] contemporanee da lingue europee, manifestò subito versatilità d’ingegno trascorrendo dal grecomoderno all’ungherese all’ucraino (Poesie tradotte dal magiaro, grecomoderno e piccolo russo, Venezia 1889). Particolare predilezione mostrò per le ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] sta nel fatto che non è affatto comune la regola di lemmatizzare i verbi all’infinito: in latino, greco antico, e grecomoderno, essi vengono infatti presentati alla prima persona singolare del presente indicativo, in arabo antico con la radice ...
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TOPONOMASTICA (nome formato, secondo l'esempio di γραμματική e simili, dall'agg. ὀνομαστικός, composto con τοπός, "luogo" fr. toponymie; ted. Ortsnamenkunde; ingl. toponymics)
Pietro SKOK
Dante OLIVIERI
È [...] inaccentuate del locativo slavo vu Bělgradĕ "in Belgrado" Vilardi. La metatesi ra in ar si trova altrove anche nel grecomoderno in Καρδίτζα (= diminutivo slavo Gradec). La storia della contrada ci insegna inoltre che nell'Epiro esisteva fino al sec ...
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G
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Guido Gasperini
- È la settima lettera dell'alfabeto romano e di quelli derivati da esso. Nell'alfabeto fenicio (gimel) e in quello greco essa occupa il terzo posto; la sua trasposizione al settimo [...] spirante; lo stesso fenomeno si riscontra nel grecomoderno.
Musica. - Nella teoria e nella negli altri paesi è detto sol.
Numerazione. - Nella numerazione alfabetica semitica e greca la g ha valore di 3 (γ′) e nella serie delle migliaia quello ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] palatina, ed è prossima nel timbro alla e, con cui si scambia in varie circostanze: p. es. η (ē) del greco antico passa a i nel grecomoderno; ĭ??? latina passa di regola a é??? in italiano (fídem, it. fede, ecc.).
La yōd fenicia, come tutte le altre ...
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MIKLOSICH (Miklošič), Franz
Giovanni MAVER
Filologo sloveno, nato il 20 settembre 1813 a Radomerščak nella Stiria meridionale, morto il 7 marzo 1891 a Vienna. Compiuti gli studî secondarî, s'iscrisse [...] palatina e al quale, nel 1844, succedette nella carica di censore per le lingue slave, il romeno e il grecomoderno. Nello stesso anno M. esordì quale linguista con una nutrita recensione alla Grammatica comparata del Bopp, pubblicata nei Jahrbücher ...
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T
- Diciottesima lettera dell'alfabeto italiano e diciannovesima di quello latino e di quello greco. Nell'alfabeto fenicio era la ventiduesima e ultima lettera e aveva una forma a croce di S. Andrea; [...] del th nel sanscrito e in lingue indiane moderne, e a quella che aveva nel greco classico la ϑ (derivata dalla teth fenicia), passata poi nel grecomoderno a segnare la spirante interdentale sorda. Quest'ultimo suono è una delle due pronunzie del ...
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RANGABÈ (o Rangavis) Rizos, Alessandro (‛Ραγκαβῆς ‛Ρῖζος 'Αλεξανδρος )
Silvio Giuseppe Mercati
Poligrafo e diplomatico neogreco. Nato a Costantinopoli nel 1810, da illustre famiglia fanariota; morto [...] Morea), poesie liriche, ecc.
Poliglotta, oltre a comporre e tradurre in lingue straniere le proprie opere, tradusse in grecomoderno drammi di Eschilo, Sofocle e Aristofane, il Giulio Cesare di Shakespeare, Nathan il Saggio del Lessing, Il Guglielmo ...
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GIOVANNI Mosco ('Ιωάννης ὁ Μόσχος, detto anche Εὐκρατᾶς, malamente tradotto con Eviratus)
Silvio Giuseppe Mercati
Monaco bizantino del monastero di S. Teodosio, poi eremita presso il Giordano, passò [...] Egitto, Sinai, Palestina, Siria, Asia Minore e Isole Greche. Giunse fino a Roma, dove morì nel settembre 619 ancora staccata letterariamente dal greco antico e rimane dotta per certi lati, annuncia per molti altri rispetti il grecomoderno.
Ediz.: in ...
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MOLINO, Antonio da, detto il Burchiella
Attore comico e poeta veneziano del sec. XVI. Durante i viaggi nel Levante, che la sua professione di mercante gl'imponeva, il M. si dilettò della recitazione [...] dalmati a elementi fonetici e lessicali provenienti dal grecomoderno. Nella stessa lingua il M. scrisse tra M.; poi da C. Sathas, in Documents inédits relatifs à l'hist. de la Grèce au moyen âge (VIII, Parigi 1888, pagine 471-541).
Bibl.: B. Gamba, ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...