zaconico Dialetto del grecomoderno, non sorto per il differenziamento dialettale della koinè, ma continuazione di una parlata laconica. È parlato dagli Zaconi del Peloponneso orientale nella regione a [...] N di Leonìdi ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] veneziano fin dal 1211, ebbe modo di svilupparsi una letteratura tra le più significative nell’ambito del grecomoderno, annoverando dapprima (fine 14° sec. - inizi 15°) poeti di componimenti satirici, oppure amorosi, o didascalico-allegorici (S ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] il fenomeno che ha avuto inizio in età ellenistica con l’atticismo ed è continuato con la diglossia nel grecomoderno: la lingua letteraria, ricalcata sugli autori attici, si allontana sempre più dalla lingua popolare. Con la graduale perdita del ...
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Terza lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Γ, minuscolo γ).
Astronomia
Secondo il metodo di J. Bayer, la lettera γ è usata per indicare, in ogni costellazione, la 3a stella in ordine decrescente di [...] sonora ġ oppure, se posto davanti a consonante velare (γγ, γκ, γχ), la pronuncia velare (ṅ) della nasale n (ν). Nel grecomoderno il γ rappresenta, secondo la posizione nel contesto, tre diversi suoni: ġ, għ, i̯.
È chiamato gammacismo quel difetto di ...
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Settima lettera dell’alfabeto greco (η, Η) Indica il suono èe, lungo e aperto, nel sistema vocalico del greco antico. Nella pronuncia bizantina e quindi nel grecomoderno, il suono è passato a i (fenomeno [...] dell’ itacismo).
Nella numerazione greca dal 4° sec. a.C., η con apice in alto a destra era simbolo del numero 8, con apice in basso a sinistra dell’8000.
Astronomia
Secondo il metodo di J. Bayer, η in ogni costellazione indica la settima stella in ...
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In linguistica, preverbio indoeuropeo tonico di forma e, che nell’indoiranico (dove diviene a), nell’armeno e nel greco si premette ai tempi storici per indicare il senso di passato: per es., in greco [...] , con il tempo diviene parte integrante del tema, per poi perdersi, tranne in grecomoderno e in alcuni dialetti iranici. Nella terminologia scolastica, l’a. del verbo greco si dice sillabico quando per esso la parola aumenta di una sillaba (gr. ἔ ...
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Filologo classico (Corbeil-sur-Seine 1750 - Parigi 1805). Ricercò e studiò i codici antichi nelle principali biblioteche d'Europa. Fu prof. di greco antico e moderno al Collège de France. Curò l'edizione [...] critica del Lessico omerico di Apollonio (1773) e del romanzo pastorale di Longo Sofista, Dafni e Cloe (1778); pubblicò Anecdota graeca (1781, da un codice parigino e un codice marciano) e (1788) il codice ...
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koinè Lingua comune, come uso linguistico accettato e seguito da tutta una comunità nazionale e su un territorio piuttosto esteso, con caratteri uniformi (in contrapposizione ai dialetti locali e alle [...] di origine non greca. A differenza delle parlate greche di età anteriore, la k. è largamente nota attraverso scritture private (lettere commerciali e familiari, compiti scolastici ecc.) conservate nei papiri. È alla base del grecomoderno con le sue ...
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Bizantinologo italiano (Gaida, Reggio nell'Emilia, 1877 - Roma 1963), fratello di Angelo e di Giovanni. Fu prof. di letteratura bizantina e di grecomoderno nel Pontificio istituto orientale (1918-24), [...] di letteratura greca nell'univ. di Catania (1925), di filologia e storia bizantina in quella di Roma (1926-48). Cominciò l'edizione critica delle opere di Efrem Siro, che si arrestò al 1º fascicolo del 1º vol. (1915). Fu collaboratore dell' ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...