ottomano, impero
Stato turco musulmano durato dal 1300 ca. al 1922. «Ottomano» deriva dal turco osmanlï «appartenente a Osman», dal nome di Osman I Ghazi, fondatore della dinastia ottomana e dello Stato. [...] della Valacchia, che diventarono quasi un condominio turco-russo; la pretesa russa di assumere la protezione dei sudditi di rito greco-ortodosso nell’impero (questione dei Luoghi Santi) portò alla guerra di Crimea, in cui la Turchia fu sostenuta dall ...
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Ormisda, santo
Teresa Sardella
Nacque a Frosinone, figlio di Giusto. Fu diacono della Chiesa romana sotto il pontificato di Simmaco, del quale fu il successore. Fu eletto papa il 20 (e non il 27 come [...] spinto Anastasio a riprendere i contatti con Roma. La tensione tra ortodossi e monofisiti era riesplosa con violenza e si era riaccesa l' confronti nel tipo di accesso al presbiterio comune in Grecia nel V-VI secolo. Un'epigrafe, incisa su un ...
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Antisemitismo
Imanuel Geiss
Introduzione
Il termine 'antisemitismo', preso in senso stretto, è usato impropriamente: com'è noto, infatti, anche gli Arabi sono semiti, mentre con antisemitismo si intende [...] si erano già create le condizioni generali del grande conflitto greco-romano-ebraico, che introdusse per la prima volta i meccanismi Anche gli insediamenti di Ebrei nella Samaria, voluti dagli ortodossi, e lo slogan degli estremisti ebrei, "Fuori gli ...
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Costantino
David Miller
Figlio di un Giovanni, proveniva da famiglia di origine siriana, ma apparteneva al clero romano, dove aveva percorso la sua carriera ecclesiastica, raggiungendo il grado di suddiacono [...] in Roma nell'estate del 682 portando, nel loro testo greco, gli atti ufficiali del concilio, la professione di fede votata monotelismo; presentava poi una professione di fede in senso ortodosso e chiedeva infine il perdono per le proprie colpe. ...
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Dioscoro, antipapa
Gabriella Braga
Greco di origine e diacono della Chiesa di Alessandria, giunse a Roma nella seconda metà del V secolo per sfuggire alle violenze della fazione monofisita, che lo avevano [...] 482, e D. sarebbe arrivato accompagnando nell'esilio il patriarca ortodosso di Alessandria Giovanni Talaia. P. Peeters, invece, pensa che D testo del documento di cui erano latori, redatto in greco e in latino, accenna anche ai "multa certamina" che ...
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ZACCARIA, santo
Paolo Delogu
Di origine greca, figlio di Policronio, apparteneva probabilmente ad una delle numerose famiglie che si trasferirono dall'Oriente a Roma tra la fine del VII secolo ed i [...] S. Pietro. Tradusse inoltre i Dialoghi di Gregorio Magno in greco per un pubblico che non conosceva il latino, forse nella stessa usuale sinodica, contenente la sua professione di fede ortodossa; insieme ad essa inviò anche uno scritto esortatorio ...
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ANNA di Savoia, imperatrice di Bisanzio
Francesco Cognasso
Figlia di Amedeo V, conte di Savoia, e di Maria di Brabante, sua seconda moglie, Giovanna - si chiamò A. in seguito, dopo aver sposato Andronico [...] lo sposo alla fede cattolica, ma che ella stessa venisse spinta verso la Chiesa greca. In verità, se per il matrimonio Giovanna di Savoia diventò ufficialmente ortodossa col nome di Anna, non modificò, tuttavia, i suoi sentimenti di devozione alla ...
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Costantinopoli
Città fondata da Costantino il Grande sulla preesistente Bisanzio e solennemente inaugurata nel 330; fu per 11 secoli capitale dell’impero bizantino. Dall’espressione greca eis ten polin [...] , latini, orientali, germani e slavi), costituì sin dagli inizi un’unità linguistica, nel greco, e religiosa (fedele al cristianesimo ortodosso); mantenne nel costume il gusto per le discussioni teologiche e l’indisciplina nella vita pubblica (sono ...
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VALACCHIA (romeno Valahia; A. T., 79-80)
Marina EMILIANI SALINARI
Angelo PERNICE
Regione della Romania confinante con la Transilvania e la Moldavia a N., la Bulgaria a S., la Dobrugia a SE., il Banato [...] , per accordi col patriarca di Costantinopoli, fondò nella stessa ArgeŞ, la metropolia ortodossa dell'Ungro-Valacchia chiamando ad occuparne la sede il greco Giacinto Critopulos. Questo dualismo, in fondo, corrispondeva alla realtà etnica del paese ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] la letteratura, il pensiero, la produzione artistica dei Greci e dei Romani comportò una profonda revisione critica della 'idea di affidare a un concilio il riavvicinamento tra l'ortodossia tradizionale e le nuove dottrine maturò in Paolo III di ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....