Nacque a Murçay presso Poitiers, nel 1673, da famiglia calvinista, a cui fu tolta per volontà di Madame de Maintenon, sua parente, che la convertì al cattolicesimo e l'educò secondo i proprî metodi. Sposa, [...] ; ma lo fa con tale finezza, che sembra, come dice il France, abbia lasciato scorrere nella penna qualche cosa della sua graziadivina. Fra le varie edizioni dei Souvenirs, la migliore è quella di E. Raunié (1881), alla quale G. Soury appose un ...
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Essere mitico della tradizione islamica, la cui leggenda e il cui culto hanno assunto grande importanza specialmente nello sviluppo del misticismo e del culto dei santi. Oscura la sua etimologia (il riaccostamento [...] tratto in circostanze eccezionali, in genere per salvare taluno da gravi pericoli o per dimostrargli una particolare graziadivina: lo si scorge spesso passeggiare sulla superficie del mare. Straordinariamente venerato e invocato continuamente nella ...
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Nato a Spira verso il 1425, divenne predicatore della cattedrale di Magonza e lottò, in nome dell'obbedienza al pontefice, contro l'arcivescovo Teodorico (Diether) di Ysemburg, deposto e scomunicato da [...] solo titolo la posizione del B., il quale fu nel suo paese il maggiore rappresentante del nominalismo occamistico. Secondo il B., la graziadivina non è negata a chiunque si converta a Dio; ma è sua anche la dottrina della non-imputazione, mentre la ...
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Erudito e teologo inglese, nato a Dublino nell'ottobre 1641, morto a Shottesbrooke (Berkshire) il 7 giugno 1711. Nel 1688 fu nominato professore di storia a Oxford, ma tre anni dopo, essendogli stato tolto [...] , in connessione con le controversie deistiche, la naturale mortalità dell'anima, a cui tuttavia, per graziadivina discendente attraverso la mediazione ecclesiastica, poteva essere concessa l'immortalità. Connessa con le stesse controversie era ...
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libertà La facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo.
Diritto
Dal punto di vista giuridico, per l. si intende in linea di massima il diritto di ogni individuo di [...] senso la redenzione, dall’altra si afferma che il concetto di l. deve congiungersi strettamente a quello di graziadivina, a un qualcosa cioè di esterno e indipendente. Agostino sente la necessità di affermare la responsabilità umana e insieme ...
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immortalità Condizione di non essere soggetto alla morte.
Religioni antiche e politeistiche
Le prime forme di una credenza nell’i. equivalgono a manifestazioni dell’incapacità di concepire uno stato [...] assai diverse e oscillanti. Così, Taziano considera l’anima come un principio materiale che diviene immortale solo per graziadivina, e più tardi, sulla stessa linea di pensiero, Lattanzio farà dell’i. una conquista etica del soggetto; Tertulliano ...
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Nome assunto da vari gruppi moderni dall’epiteto di Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse la giovinezza.
Arte
Gruppo di pittori tedeschi della prima metà del 19° sec., che si propose di rinnovare l’arte [...] ) costituita, nella forma attuale, a Pilot Point (Texas) nel 1908, dall’unione di gruppi religiosi già esistenti; l’organizzazione e teologia sono di tipo metodista, credono nella santificazione per graziadivina e nel battesimo dello Spirito Santo. ...
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(ebr. Shōfĕṭīm) Condottieri ebrei che, dopo la conquista della Palestina, apparvero in vari luoghi e momenti per guidare il popolo contro nemici e oppressori. Danno nome a un periodo della storia ebraica [...] (12° e 11° a.C.) e che è stato anche definito ‘carismatico’, perché l’autorità dei G. era basata sulla graziadivina. Vari G. furono contemporanei fra loro e la loro autorità non si estese oltre zone limitate della regione palestinese. Si tratta di ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] soprannaturale, come nel problema della libertà e della grazia. Con T., un'idea di natura schiettamente virtù naturali e soprannaturali, e, fuori di lui, di una legge divina. Un'impronta di questa legge è però anche nell'uomo (morale naturale ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] della condotta umana. I sofisti sottolinearono l’origine umana e non divina dei valori, riconducibili all’imposizione o dello Stato o di gruppi a ciascuno con la luce dell’intelletto e della grazia.
E. moderna
Nell’Umanesimo e nel Rinascimento l’ ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio: la bontà, la misericordia, la giustizia, l’onnipotenza d.; la d. provvidenza. Con sign. più ampio, che ha la natura, l’essenza di Dio: le tre d. persone, la Trinità;...