ΝĀGA
G. Kreisel
Termine sanscrito maschile con il quale, in Asia meridionale, si indica il serpente, in particolare nell'aspetto semidivino di nāgarāja («re dei serpenti»), abitante le acque e la terra. [...] ; perciò l'aquila mitica Garuda, simbolo e veicolo di Viṣṇu, è rappresentata sterminatrice dei nāga. Ma la graziadivina salva comunque la specie dei n. dall'annientamento definitivo: essi diventeranno - come confermano le loro raffigurazioni come ...
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DI SOMMA, Agazio
Simona Foà
Nacque nel 1591 a Simeri, presso Catanzaro, da Antonio e Camilla Ferrari. Dopo aver intrapreso i primi studi in un collegio di gesuiti del luogo, si laureò a Roma, dove iniziò [...] fra gli Spagnoli cristiani e gli indigeni idolatri, ma non manca la figura del giovane eroe indigeno che, illuminato dalla graziadivina, finisce per allearsi con le forze cristiane.
Il D., per un intreccio di amicizie e protezioni che risalivano ai ...
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superinfusa
Giorgio Brugnoli
È hapax della latinità dantesca in Pd XV 28, nell'allocuzione di Cacciaguida: O sanguis meus, o superinfusa / gratïa Dei, sicut tibi cui / bis unquam coeli ianüa reclusa?, [...] e di eternità. Ma allora deve anche affiorare nello sfondo il confronto con il " genus qui ducis Olympo " di Virgilio: la graziadivina è santificante per D., come il genus olimpio lo era stato di Cesare e dei Giuli. Essa " viene dall'alto " come ...
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BATTISTI, Pietro (Pietro Battista)
Romana Guarnieri
Nacque nella prima metà del sec. XVII; scarse sono le notizie che abbiamo sulla sua vita. Fu predicatore dell'Ordine dei frati minori e scrisse una [...] nostra tecnica precisa, chiara, facile e infallibile, assai più che non un'operazione misteriosa e libera della graziadivina; consiste in ultima analisi nell'annichilazione totale e ultima della persona umana, rappresentata dalla sua libera volontà ...
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CAVALLI, Giacomo
Francesco Raco
Nato a Verona nel 1678 da famiglia ebrea, fu avviato dai genitori allo studio delle lettere ebraiche e latine, progredendo tanto rapidamente da venire incaricato, all'età [...] cognovi...". Così, nel 1694, si convertì al cattolicesimo (il C. attribuì sempre tale avvenimento alla potenza irresistibile della graziadivina secondo la dottrina di s. Agostino, di cui egli fu seguace), entrando nel seminario di Padova, ove allora ...
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BUONINSEGNI (Boninsegni), Iacopo Fiorino de'
Gianni Ballistreri
Nacque a Siena nel terzo o quarto decennio del sec. XV da Agnolo di Filippo; la sua famiglia era tra le più influenti del Monte dei riformatori.
Assai [...] in cui il poeta, attraverso un'allegoria che ricorda assai da vicino l'Inferno, narra come per mezzo della graziadivina si sia staccato dagli amori terreni per volgersi tutto alla speranza del mondo celeste; Pronostico, che pur iniziando con la ...
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fortezza
Philippe Delhaye
Il termine ricorre spesso nelle opere di D., con riferimento alla virtù della f. e ai connotati morali che la distinguono. Esamineremo di seguito la nozione di f. nell'opera [...] che sgorga a lui dalla miseria. La f. del cristiano è dunque essenzialmente quella di Dio. La graziadivina permette al martire di testimoniare la fede, di mostrarsi coraggioso nelle sofferenze. Se il cristiano può valersi di beni e di diritti, fare ...
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producere [III singol. cond. pres. producerebbe; partic. pass. anche produtto]
Alessandro Niccoli
Nell'uso dantesco si configura come vocabolo dotto, inserito in contesti lessicali di alta cultura teologica [...] e la potenza del mondo sublunare; XXV 68 Spene... è uno attender certo / de la gloria futura, il qual produce / graziadivina e precedente merlo (dove il verbo rende il " veniens " della definizione di Pietro Lombardo Sent. III 26 " Spes est certa ...
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epiploche
Francesco Tateo
Designa nella retorica antica la ‛ figura ' consistente nel connettere una serie di proposizioni (donde la denominazione latina di conexio) attraverso l'uso ripetuto dell'anadiplosi, [...] - voler - vuol, tormento - doglia, sentii-sentisti).
All'e. ricorrerà ancora D. nel Paradiso per mettere in evidenza la meravigliosa relazione fra la Graziadivina e la vita soprannaturale dell'anima, il cui ardore si accresce per effetto del lume ...
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scaldare
Andrea Mariani
Del verbo, che vanta un discreto numero di occorrenze (tredici, di cui dieci nella Commedia), un primo uso proprio è in If XXIX 74 Io vidi due sedere a sé poggiati, / com'a scaldar [...] sole: Tu scaldi il mondo, tu sovr'esso luci... (Pg XIII 19). Infatti il sole è simbolo della graziadivina: " tu, gratia divina, calefacis calore caritatis mundum, idest homines in mundo viatores " (Serravalle), o dell'amore per il bene che " scalda ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio: la bontà, la misericordia, la giustizia, l’onnipotenza d.; la d. provvidenza. Con sign. più ampio, che ha la natura, l’essenza di Dio: le tre d. persone, la Trinità;...