I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] »), il «sereno fulgor d’amabil nero» (detto degli occhi), il «gran mondo» (ossia il «cielo») che rugge (a indicare il tuono); Fido all’infido», ecc.
Pur in presenza di una grande varietà metrica, prevalgono i metri brevi e cantabili, con la tipica ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] là è un bel ragazzo» (maschile). Le condizioni di gran parte della fascia costiera adriatica e apulo-lucana sono più ˈpɔko di ˈpolːo] dello standard, e anche della varietà napoletana di italiano). L’Abruzzo teramano ha invece generalizzato la ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] dell’uso colto con le esigenze del parlato nelle sue varietà. L’estensione dell’italiano di tradizione scritta alle masse del Welfare. Il termine performance fa la gioia di un gran numero di parlanti, che ne sbagliano sistematicamente l’accentazione. ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] e puntualizzazioni a cui ha preso parte, in passato, gran parte del ceto intellettuale» (Serianni 1991: 39; ➔ questione e anzi l’accentuarsi della frammentazione politica, la varietà dei dialetti parlati, la forza degli ideali classicistici) ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] e scrittori messe in atto per fini d’arte. In gran parte, comunque, la definizione di questione della lingua si raccolta. Inoltre ammetteva che la prosa potesse tollerare la varietà linguistica meglio della poesia.
Indubitabile è la propensione ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] /ˈka.dːe/. Questa proposta non gode di gran favore perché, oltre a comportare un incremento del numero [mb]o), ma non nel Salento, nella Calabria meridionale e nelle varietà della Sicilia nord-orientale; in Umbria, le realizzazioni cambiano a seconda ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] linguaggio nell’educazione del sociologo Basil Bernstein in Gran Bretagna e dall’altro lato, e soprattutto, con a regione e da situazione a situazione) del dialetto, tipica varietà orale. Anche se alcuni dialetti vantano una tradizione di scrittura ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] Alla base delle differenti forme di comunicazione è la grande varietà dei codici e dei canali attraverso i quali essa si realizza. La comunicazione umana avviene in gran parte attraverso il linguaggio, una modalità fortemente influenzata dai diversi ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] creare un numero immenso di nuovi messaggi appropriati a una varietà indefinita di contesti, ma in che modo egli sia in del Novecento sono stati caratterizzati dallo sviluppo esplosivo di gran parte delle tecnologie della comunicazione tuttora in uso: ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] particolare, caratteristico del napoletano e di molte altre varietà dialettali centro-meridionali, in cui ĕ e ŏ sede tonica, è il sistema qualitativo a sette vocali detto panromanzo, perché comune a gran parte della Romània:
(1) ī > /i/, ĭ ed ē > ...
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grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee (sinon. di frumento); sono piante annue,...
granato3
granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti...