In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] sonetti, oltre a tre sonetti di dubbia attribuzione) è di gran lunga il più esteso tra tutti quelli della Scuola: segno anche forme coesistenti, in cui il siciliano (o la varietà meridionale) convive senza difficoltà apparenti con la componente ...
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MANGANELLI, Giorgio
Luigi Matt
Nacque a Milano il 15 nov. 1922, secondogenito di Paolino e Amelia Censi.
La famiglia era benestante grazie al lavoro del padre, che, partito come venditore ambulante, [...] a confrontarsi con la scrittura creativa in prosa, componendo un gran numero di brevi testi - a oggi pressoché tutti inediti - una fitta serie di libri, in cui, pur nella varietà delle soluzioni adottate, non si registrano sostanziali cambiamenti di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Francesco Redi
Marta Stefani
Il nome di Francesco Redi è legato, a seconda della prospettiva dalla quale s’intende osservare il suo contributo, a tre aspetti ricorrenti. Se ci poniamo dal punto di vista [...] gli altri Serenissimi Principi favellandosi di questi animali, e della gran parte, che egli anno nella composizione di quel maraviglioso antidoto, anche a esperimenti di controllo. Quattro diverse varietà di carni vengono poste in contenitori di ...
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CHIARINI, Giuseppe
Ciro Cuciniello
Nato ad Arezzo il 17 ag. 1833 da Teodoro e da Leonilda Luchini (ma all'anagrafe Leonida), studiò presso il seminario cittadino ove il padre R. Pacini, insegnante del [...] degli amici pedanti, Firenze 1856, sulla quale il C. scrisse gran parte delle note al testo del Gargani inserendovi anche due sonetti, spontanea, in rime e ritmi che nella loro varietà sono mediata espressione della sofferenza ispiratrice, ed i ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] perpetuarsi si deve, direttamente o indirettamente, la gran parte dei caratteri della nostra lingua letteraria: per la Fondazione Ezio Franceschini.
Tonelli, Natascia (1999), Varietà sintattica e costanti retoriche nei sonetti dei “Rerum Vulgarium ...
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ERRICO (Enrico), Scipione
Rosario Contarino
Nacque nel 1592 a Messina, come si può anche rilevare da numerosi passi della sua stessa opera. Il padre, di nobile condizione, era originario di Napoli; [...] invenzioni disseminate nella sua opera, con particolare riguardo alla varietà del suo esercizio poetico, di cui è debitrice " E. morì ormai cieco a Messina il 18 sett. 1670.
Gran parte delle sue opere, oltre a quelle singolarmente indicate, si possono ...
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BECELLI, Giulio Cesare
Alberto Asor-Rosa
Nacque, Verona nel 1686 da Giovanni Battista, da Cecilia Comer, di nobile famiglia. Frequentò le scuole dei gesuiti e vestì giovinetto l'abito della Compagnia; [...] , poiché "convenevole è' anzi alla bellezza e varietà della poetica arte dovuto, che la poesia di s. 8, VII (1955), pp. 240-44 (pubblica in appendice, pp. 245-53, gran parte della lettera stessa); G. Natali, Il Settecento, Milano 1955, I, pp. 496, ...
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AMMIRATO, Scipione
Rodolfo De Mattei
Nacque a Lecce il 7 ott. 1531 da distinta famiglia, che vantava nobili origini toscane. Dopo essere stato a Brindisi, da giovinetto (1545), per studiar retorica, [...] debole né vile"), e quali le Mescolanze, che radunano una varietà di notazioni storico-letterarie.
Ritornato a Napoli, l'A., pur La vita della Regina Giovanna; Orazione in morte del Gran Duca Cosimo; Lettera alla Signora Donna Eleonora di Toledo in ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] esempi che seguono), si configura come una lingua aperta a una varietà di influssi: la tradizione letteraria (ma non quella aulica), e congiunzioni desueti, come dacché, finanche, vieppiù, gran fatto «granché».
(e) la saldezza del congiuntivo ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] aprono l’opera trapela questo interesse per l’oralità e la varietà. Cesarotti osserva che dappertutto si adoperano i dialetti, che all trasse dalla filosofia sensista francese, presenti in gran numero nel Saggio sulla filosofia delle lingue, erano ...
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grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee (sinon. di frumento); sono piante annue,...
granato3
granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti...