Uomo politico francese (Châteldon, Puy-de-Dôme, 1883 - Parigi 1945). Deputato socialista e (dal 1924) indipendente, fu ministro degli Esteri (1934-35) e presidente del Consiglio (1935-36). Promosse un [...] . e Mussolini (Roma, genn. 1935) furono seguiti nell'aprile dalla conferenza e dal "fronte" di Stresa tra Francia, GranBretagna e Italia, costituito con l'espresso proposito di difendere l'indipendenza austriaca e di opporsi al riarmo tedesco voluto ...
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Uomo politico e storico francese (Marsiglia 1797 - Parigi 1877). Titolare di vari dicasteri sotto Luigi Filippo d'Orléans (1832-48), fu poi (1848-51) sostenitore di Luigi Napoleone fino al colpo di Stato. [...] attrito con gli Inglesi; entrato ancora in contrasto con il re, che non era pronto a muovere guerra alla GranBretagna, fu costretto alle dimissioni. Deputato dopo la rivoluzione del febbr. 1848, sostenne l'elezione alla presidenza della Repubblica ...
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Uomo politico francese (Boudry, Neuchâtel, 1743 - Parigi 1793). Tra i protagonisti della Rivoluzione francese e direttore dell'Ami du peuple, nel 1792 fu eletto alla Convenzione. Fautore della dittatura [...] assassinato da C. Corday.
Vita e attività
Di umili origini, studiò a Bordeaux e Parigi; trasferitosi in GranBretagna (1765), esercitò la professione medica, interessandosi anche di questioni scientifiche, filosofiche e politiche. Tornato in Francia ...
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Uomo politico argentino (Lobos, Buenos Aires, 1895 - Buenos Aires 1974). Già ministro del Lavoro del governo di E.J. Farrell, P. fu eletto presidente della Repubblica (1946, confermato nel 1951), alla [...] fra comunismo e capitalismo». In campo internazionale, questa ebbe forme di nazionalismo, specie contro gli USA e la GranBretagna, mentre P. tentava di estendere la sua influenza nei paesi vicini; in campo interno comprese elementi di corporativismo ...
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Diplomatico e uomo politico italiano (Montignoso 1872 - Roma 1952), figlio dello storico Giovanni. Quale ministro degli Esteri stipulò il Trattato di Rapallo con la Iugoslavia (1920). Fervente antifascista, [...] di G. Amendola. Nel 1927 fu costretto a lasciare l'Italia e a iniziare un lungo esilio, che lo portò in Francia, Belgio, GranBretagna e Stati Uniti, dove fu tra i promotori della Mazzini Society. Nel corso di questi anni S. si dedicò a una vasta ...
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Uomo politico messicano (San Pablo Guelatao, Oaxaca, 1806 - Città di Messico 1872). Dopo tre anni di guerra civile fu eletto presidente della Repubblica (1861) e affrontò l'aggressione francese al Messico [...] e M. Miramón, J., sostenuto dagli USA, riuscì a entrare a Città di Messico (1861) e, riconosciuto da Francia e GranBretagna, fu eletto presidente della Repubblica. La grave situazione finanziaria e la sospensione dei pagamenti dei debiti assunti dal ...
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Generale e uomo politico argentino (Arroyo de la China, Entre Ríos, 1800 - San José, Entre Ríos, 1870). Due volte governatore di Entre Ríos (1841 e 1868), fu presidente della Confederazione argentina (1853-60); [...] durante tale mandato U. potenziò l'istruzione pubblica e i trasporti e negoziò con GranBretagna, USA e Francia un trattato di navigazione, che aprì al commercio mondiale i porti argentini.
Vita e attività
Convinto federalista, dapprima sostenitore ...
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Statista prussiano (Nassau 1757 - Kappenberg, Vestfalia, 1831). Direttore del demanio di Hamm (1788), poi presidente superiore del demanio della Vestfalia (1796) e ministro delle Dogane, manifatture e [...] fu riformato il governo, con l'istituzione di cinque ministeri competenti. Progettò nello stesso tempo intese con GranBretagna e Austria e una sollevazione popolare generale nella Germania settentrionale, in Vestfalia e Renania, ma Napoleone, venuto ...
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Filosofo e storico delle religioni tedesco (Mönchengladbach 1903 - New York 1993). Allievo di R. Bultmann, con cui si laureò, di E. Husserl e di M. Heidegger, lasciò la Germania nel 1933 in seguito alle [...] persecuzioni razziali del nazismo (J. era di origine ebraica), per trasferirsi dapprima in GranBretagna, e quindi in Palestina dove insegnò all'Università Ebraica di Gerusalemme. Fu poi professore a Montreal e Ottawa, e, dal 1955, alla New school ...
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Uomo politico francese (Bar-le-Duc 1860 - Parigi 1934), cugino di Jules-Henri. Avvocato di fama, deputato per la destra dal 1887, fu ministro della Pubblica Istruzione (1893 e 1894) e delle Finanze (1894 [...] del Consiglio nel 1912, tenne anche il dicastero degli Esteri, impegnandosi a rafforzare i legami con la GranBretagna e la Russia in funzione antitedesca. Eletto presidente della Repubblica (17 genn. 1913), contribuì con la sua intransigenza ...
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inglese
inglése (ant. o pop. tosc. inghilése) agg. e s. m. e f. [adattam. del fr. ant. angleis, che è dall’anglosassone anglisc; cfr. lat. Angli «Angli»]. – 1. a. Dell’Inghilterra, sia in senso stretto, cioè la parte merid. della Gran Bretagna,...
partenariato civile
loc. s.le m. Istituto giuridico inglese, regolato dalla legge approvata in Gran Bretagna nel 2004, per il riconoscimento delle unioni di fatto. ◆ Molto presto in Gran Bretagna i gay potranno sposarsi. Lo prevede un progetto...