Le preposizioni articolate con base di possono avere valore ➔ partitivo, indicando il ‘prelievo’ di una parte da un insieme:
(1) ho comprato del pane
(2) ho incontrato degli amici
Il ➔ sintagma nominale [...] fra delle lenzuola troppo fredde (Melissa P. 2003: 29)
Va notato che queste ultime combinazioni sono sentite dai grammatici come improprie e ridondanti e generalmente sconsigliate.
Si hanno partitivi persino preceduti da di, costrutto possibile nel ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] età medievale e umanistica, era il presupposto e il fondamento stesso dell’arte poetica e della retorica. All’inizio della sua grammatica Fortunio enuncia la «prima regola del nome»: «li nomi li quali in alcuna di queste vocali e overo o finiscono il ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] che l’urgenza di uniformità e di pieno possesso dell’italiano si fa più pressante. Non a caso, la prima grammatica a stampa dell’italiano (1516) è opera di un umanista di probabile origine friulana e di formazione veneziana: Giovanni Francesco ...
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In italiano le parole appartenenti ad alcune ➔ parti del discorso sono soggette a flessione; presentano cioè diverse terminazioni a seconda del ➔ numero, del ➔ genere, o (come particolarmente i verbi) [...] ;
(d) irregolarità nei participi passati: nato, mosso, spento e numerosissime altre ancora che infittiscono gli elenchi dei grammatici.
Nell’ordine, sono invariabili:
(a) tutti i termini con vocale finale accentata: città, caffè, virtù, anche se ...
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Il nesso ‹-gn-› è il digramma utilizzato per la resa grafica della nasale palatale [ɲ], suono di formazione neolatina (cognato, agnello, dignità, usignolo, ognuno, ecc.), che in posizione intervocalica [...] verbi in -gnare e -gnere anche senza ‹i› diacritica: disegnamo / disegniamo e disegnate / disegniate. Inizialmente rifiutato dai grammatici, quest’uso, attestato, specialmente sui giornali, per lo più tra le forme della prima persona plurale della ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] un modulo sintattico tipico del greco e del latino (flava comas «bionda le chiome»).
2. 5 Nominativi assoluti
Con quest’espressione le grammatiche indicano l’unione di un nome e di un aggettivo o di un avverbio che non rientra fra gli argomenti di un ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] per ad tuos, ecc. Assimilazioni fonosintattiche, cioè a confine di parola, sono inoltre testimoniate anche da scrittori latini e dagli stessi grammatici: ad es., cu [nː]obis per cum nobis, cu [nː]os per cum nos (per i dettagli, Loporcaro 1997b: 42 ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] l’aggiunta del simbolo per [w] semiconsonante ebbe grande successo ed evitò la confusione.
Come si vede negli scritti dei grammatici antichi, fu acceso il dibattito sulla pronuncia da parte di stranieri e di contadini di [u] come vocale invece che ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] tonale della voce. A quest’origine si collega anche il nome dei segni di accento: come si legge nell’opera del grammatico Prisciano, infatti, l’accento gravis è chiamato così «quod deprimat aut deponat» («perché abbassa o abbatte») la sillaba su cui ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] ecc.) e un g. misto (l’epica, che unisce il g. drammatico ed espositivo).
La classificazione platonica passò ai grammatici e ai trattatisti dei secoli successivi grazie alla mediazione della Poetica di Aristotele, dove ha un ruolo centrale il ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...